Giovanni Mestica
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Giovanni Mestica (1831 – 1903), filologo e politico italiano.
Studi leopardiani
[modifica]- Allargatasi la grande rivoluzione[1] in Italia per la forza delle idee e delle armi insieme, sui primi del 1797 penetrò anche nelle Marche; e in Recanati, come in altre città, fu proclamata (27 gennajo 1798) una forma di repubblica democratica, ed anche un po' demagogica, alla francese. L'abolizione dell'ordine nobilesco, e conseguentemente dei titoli e dei privilegi, irritò vivamente il giovin signore [Monaldo Leopardi]; e, facendone egli aperta dimostrazione, per sentenza di un comandante militare francese, nel giugno del 1799 fu condannato a morte, dalla quale a stento, con moneta e intercessioni autorevoli, poté scampare. (p. 1)
- [Monaldo Leopardi] Assunto a diciott'anni, essendogli morto il padre quand'egli era bambino, il governo della casa, ben presto, per la sua generosità innata, per l'inesperienza, per la boria di voler mantenuto il lustro della famiglia e anche per le vicende politiche suaccennate, condusse il ricco patrimonio quasi a rovina. Interdetto perciò legalmente, si ritrasse nel 1803 dall'amministrazione della cosa domestica, e, benché prosciolto nel 1820, non la riprese mai più. (p. 2)
- Donna di senno virile, austera, inflessibile, [Adelaide Antici Leopardi] si propose di restaurare lo sconquassato patrimonio, e non dubitando di vendere anche le sue gioje e di lasciare mal soddisfatti per lunghissimo tempo i legittimi desideri de' figli, e scarso a denari anche il marito, dopo una trentacinquina d'anni riuscì nell'intento. Il patrimonio era già rimesso nel pristino fiore, quando Giacomo venne a morte. (p. 2)
Note
[modifica]- ↑ La rivoluzione francese del 1789.
Bibliografia
[modifica]- Giovanni Mestica, Studi leopardiani, Successori Le Monnier, Firenze, 1901
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