Giovanni Paolo Lomazzo
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Giovanni Paolo Lomazzo, talvolta anche Gian o Giovan Paolo (1538 – 1592), pittore e trattatista italiano.
Idea del Tempio della Pittura
[modifica]- Quante sono le cose create della natura, che sono inumerabili, tante si può con ragion dire, che siano gli effetti che produce la pittura, & i giovamenti ch'ella apporta. (p. 28)
- Due sono le vie di operare nella pittura, una di prattica, l'altra di theorica. Per prattica opera colui che senza saper il fondamento, & la ragione di quello che fa, ha solamente una certa facoltà, ch'egli si ha acquistato con un lungo essercitarsi o si regge solamente dietro ad alcun essempio. Ma per theorica opera quello che sa mostrar con ragione di proportionati effetti, le perdite, & i ravvolgimenti de i capi, & tutto quello che si può far co' l pennello, & appresso gli esplicare con parole, & insegnarli con ordine, con chiarezza, con facilità ad altri. (p. 32)
- La proportione prima e principal parte della pittura, si divide in due per cui ella in tutti i corpi fa risplendere il disegno, overo eurithmia, & sono dimandate l'una Ugualità, & l'altra Inequalità. (p. 66)
Incipit di Della forma delle muse, cavata da gli antichi autori greci, et latini, opera vtilissima a pittori, & scoltori
[modifica]Come non è soggetto in cui soglia e più sovente, e con maggiore studio adoprar l'arte sua ogni Pittore, e Scoltore industre di quello delle nove Muse, per esser soggetto fra tutti e nobilissimo, e vaghissimo a vedere: così niuno per aventura, è da ciascun di loro meno inteso, e conosciuto. Chiara pruova di ciò possono esserci tante pitture, & scolture di Muse non sol moderne, mà anco antiche, nelle quali si vede per lo più non esser servata la vera, & propria forma loro, quale da buoni auttori ci è descritta.
Citazioni su Giovanni Paolo Lomazzo
[modifica]- Nella Galleria di Brera vi è il suo ritratto, fatto da lui stesso, con viso giovane, roseo, sorridente, colla persona avvolta nell'abito dei soci dell'accademia, della quale era abate, ossia presidente, della Valle di Bregno, stanza amena e tranquilla di gente pastorale ai piedi del boscoso Lucomagno. Se il Lomazzo fosse vissuto di più alla luce del mondo, e avuto avesse il tempo, com'ei sospirava cieco, d'esprimere l'arte co' suoi veri colori: chi sa se non sarebbe salito molto in alto e raggiunto il valore dell'ammirato suo zio Gaudenzio Ferrari. (Giuseppe Merzario)
Bibliografia
[modifica]- Giovanni Paolo Lomazzo, Della forma delle muse, cavata da gli antichi autori greci, et latini, opera vtilissima a pittori, & scoltori, Paolo Gottardo Pontio, Milano, 1591.
- Giovanni Paolo Lomazzo, Idea del Tempio della Pittura, Paolo Gottardo Da Ponte, Milano, 1590.
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