Giuseppe Longhi (incisore)
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Giuseppe Maria Longhi (1766 – 1831), incisore italiano.
Citazioni di Giuseppe Longhi
[modifica]- Chi ama nelle produzioni dell'arte nostra precisione, nettezza di taglio, verginità di lavoro, fusione e trasparenza di tinte, armonia di chiaro-scuro, equilibrio d'artificio, costanza di stile, cose tutte da tenersi in gran pregio, fermi lo sguardo sulle opere del nostro Porporati.[1]
- [Carlo Antonio Porporati] Egli fu il primo a introdurre un nuovo artificio nell'incisione delle carni, vale a dire l'intrataglio nelle mezze tinte più vicine alla striscia dell'ombra, invece dei punti oblunghi d'impasto nella mandorla delle incrociature, e fatti inoltre i punti d'impasto nelle mezze tinte chiare non mai obliqui ma sempre coll'andamento dei primi segni; il che gli fornì il mezzo di poter imitare per eccellenza certe carnagioni di pelle fina, delicata e liscia, le quali non hanno visibile porosità e lasciano trasparire le vene che i pittori chiamano oltra-marine.[2]
- [Carlo Antonio Porporati fu] [...] il primo incisore italiano il quale si occupasse della purità del lavoro e dei razzi del bulino. Prima di lui non si pubblicavano tra noi che schizzi d'acqua forte e non mai stampe finite, oppure le più condotte erano di un intaglio alquanto gretto, rozzo e mal inteso.[2]
Note
[modifica]- ↑ Da La calcografia propriamente detta; citato in Roberto Taparelli d'Azeglio, Notizie inedite e documenti intorno alla vita di Giovenale Boetto e di Carlo Antonio Porporati, Tipografia Roux e Favale, Torino, 1880, p. 44.
- ↑ a b Da La calcografia propriamente detta; citato in Nicomede Bianchi, Storia della monarchia piemontese dal 1773 al 1861, vol. IV, Fratelli Bocca, Torino, 1885, cap. V, p. 264.
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