Gran Premio di superbike di Imola 2002

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Il tracciato Enzo e Dino Ferrari nella configurazione adottata per il Gran Premio di superbike di Imola 2002

Citazioni sul Gran Premio di superbike di Imola 2002.

  • Era un caldissimo fine settembre di un'altra magica stagione di Superbike e Imola era pronta a ospitare la resa dei conti tra Troy Bayliss e Colin Edwards, separati da un punto in favore dell'americano. Quella mattina nessuno aveva capito che stavamo per assistere a un evento unico, ovvero "la gara perfetta". La gara del secolo che tutti aspettano da una vita e che arriva all'improvviso, in modo stupefacente. Venivamo da una stagione fantastica, nella quale Bayliss aveva dominato fino a Laguna Seca, dove Texas Tornado si presentò con una livrea fantastica, a stelle e strisce da Capitan America, e prese a vincere, iniziando a recuperare gli oltre 50 punti di svantaggio dal ducatista. [...] Si uscì da Assen con Edwards incredibilmente primo per una lunghezza e si andò a Imola per la grande e attesa finale di questo bellissimo Mondiale. I primi segnali che sarebbe stata una gara davvero straordinaria si ebbero la mattina, quando alle 7 fummo costretti a una lunga fila dal casello fino al circuito, tutti dietro una fila unica di motociclisti festanti. Sinceramente code del genere alle sette di mattina le avevamo viste soltanto a Brands Hatch e Assen. Gara 1 fu pazzesca con bandiere rosse, ripartenze e soprattutto un numero esagerato di sorpassi tra Edwards e Bayliss, autori di una sfida fisica ma sempre corretta nonostante i colpi di carena e i numeri da brivido. [...] Un tale numero di spettatori non l'avevo mai visto a Imola, forse nemmeno nelle più belle gare di Formula 1. La conferma la ebbi [...] quando chiesi alla Direzione Gara il numero dei biglietti venduti. La risposta fu incredibile perché dopo aver venduto tutti i biglietti timbrati dalla Siae, e visto il continuo afflusso di pubblico che premeva alle casse, gli organizzatori presero velocemente tutto quello che trovarono nelle bocciofile, nei pattinaggi e nei campetti da calcio. Tanto che tantissimi appassionati hanno ancora gelosamente incorniciato il biglietto di quella leggendaria domenica con scritto "ingresso al Pattinaggio" e non alla pista di Imola. Ben presto finirono anche tutti gli altri biglietti ma il pubblico, dopo la fantastica Gara 1, era ancora più numeroso ai cancelli e alla fine il Questore decise di far aprire le porte per non creare problemi di ordine pubblico. Così moltissimi entrarono gratis per la finale delle finali. E nessuno rimase deluso perché fu un altro duello magico, nel quale i due contendenti si passarono e sorpassarono come in una danza perfetta fatta di staccate millimetriche e inserimenti azzardatissimi. E la definitiva conferma di aver assistito a un evento unico e rarissimo la ricevemmo quando, dopo il traguardo, i due fantastici piloti si abbracciarono e complimentarono in modo sincero, schietto e sportivissimo. Sicuri di aver dato il massimo in modo leale e di essersi giocati un intero Mondiale con una gara memorabile. E il pubblico tutto questo clima di grandissima sportività lo aveva percepito fino in fondo tanto da invadere la pista per un tributo finale a un podio fantastico. Una festa proseguita nel paddock fino a notte fonda. [...] E quella notte oltre ai festeggiamenti di Edwards e di tutta la Honda, anche in Ducati c'era Bayliss a brindare a più non posso con gli avversari di una bellissima stagione [...]. Fu una festa indimenticabile che segnò la fine di un'era magica, in cui un piccolo campionato, inventato dai fratelli Flammini, in pochissimi anni aveva conquistato il cuore di tutti gli appassionati arrivando addirittura a minare la fama e la credibilità del vero Motomondiale. [...] Chiunque cerchi nella memoria le gare leggendarie a cui ha assistito, difficilmente potrà trovare un evento perfetto e bellissimo come Imola 2002. Personalmente avevo vissuto gare magiche come l'ultima vittoria di Giacomo Agostini al Nürburgring o la finale tra Freddie Spencer e Kenny Roberts sempre a Imola, e molte gare fantastiche al Mugello. Ma la perfezione di questa finale di Imola, le superava tutte. (Giovanni Di Pillo)
  • Nel 2002 a Imola ho chiuso secondo alle spalle di Colin [Edwards], ma la gente non si dimenticherà mai di quella gara, è entrata nei libri di storia. È stato davvero un week end bellissimo per il Campionato e uno show fantastico per tutti gli appassionati. Penso che in Ducati fossero più delusi di me per il fatto che io non abbia vinto il titolo. Sapevo che a Imola sarebbe stata difficile, dato che Honda aveva già svolto dei test su quella pista ed era pronta ad andare forte ed essere competitiva dal via della stagione. Ci sono state delle volte in cui ho provato a rallentare un po' il passo, ma poi Colin mi avrebbe superato per aumentare di nuovo il ritmo gara. All'ultimo giro di Gara 2 mi sono preso un bello spavento, sapevo che sarebbe stata davvero dura. In pratica Colin aveva in tasca il mondiale. (Troy Bayliss)

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