Heinrich von Treitschke
Heinrich Gothard von Treitschke (1834 – 1896), storico tedesco e scrittore politico antisemita.
Citazioni di Heinrich von Treitschke
[modifica]- Il concetto di Stato implica quello di guerra, poiché l'essenza dello Stato è il potere [...]. Che la guerra possa per sempre essere bandita dal mondo è una speranza non solo assurda, ma anche profondamente immorale. Ciò porterebbe all'atrofia di molte forze essenziali e sublimi dell'anima umana.[1]
- La guerra è l'unico rimedio pei popoli ammorbati. (citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 677)
- Der Krieg ist für krankende Völker das einzige Heilmittel.
- [...] la massa giunta al potere, ricettiva com'è per i semplici, universali ideali di giustizia e di una potenza statale onnipotente, tende sempre, regolarmente, a sottomettersi a un tiranno popolare.[2][3]
- Se i nostri apostoli della pace, nella loro beata compiacenza di sé medesimi, fossero tuttavia capaci di apprendere qualche cosa dalla storia, dovrebbero attingere dai destini della Prussia e del Piemonte la persuasione, che la guerra è una fontana di gioventù per la forza morale dei popoli. Una pace fradicia e senza dignità, e la lunga dissuetudine della nazione dal nobile mestiere delle armi, è stata la ruina d'Italia.[4]
Fra i tanti pericoli che insidiano lo storico, il maggiore è forse la tentazione di erigere altari al genio. Per converso, l'obbligo di rintracciare le linee del disegno divino in mezzo al disordine umano, non tarda a cambiarsi anche pel più animoso in una spossante fatica. Ma quando dallo spettacolo persistente e monotono di volontà malcerta e di azione incompleta, che ci è offerto dalla maggior parte delle pagine della storia, si stacca alla fine e ci viene incontro uno di quei potenti del Signore, che sembrano portare nel petto la legge della vita universale, allora si risolleva in giubilo l'anima di artista che sonnecchia nella coscienza di ogni vero uomo.
Citazioni su Heinrich von Treitschke
[modifica]- Nel periodo delle guerre che condussero alla costituzione dell'Impero tedesco, due correnti opposte dividevano l'opinione pubblica: una, liberale, anteponeva a tutto la conquista della libertà; l'altra, la corrente prussiana, militarista e autocratica, bandiva la necessità di sacrificar tutto, anche la libertà, alle aspirazioni unitarie. «L'unità mediante la libertà» era il motto dei primi. «La libertà mediante l'unità» replicavano gli altri. Non occorre dire che quest'ultima corrente era di gran lunga la più forte, ch'essa vinse e stravinse, ed attuò la prussificazione della Germania. Il mondo universitario contribuì non poco alla sua vittoria, e specialmente gli storici tedeschi, capitanati da Treitschke, fecero una propaganda formidabile, dalla cattedra e dai libri, in favore di tale principio. (Ernesto Lugaro)
Note
[modifica]- ↑ Citato in Massimo Luigi Salvadori, Storia dell'età contemporanea. vol. I, 1815-1914, Loescher editore, Torino, 1977, cap. XXIII, p. 413.
- ↑ Il riferimento è alla Francia e a Napoleone III. Cfr. Bismarck, Il grande conservatore, p. 232.
- ↑ Citato in Franz Herre, Bismark, Il grande conservatore, traduzione di Anna Martini Lichtner, Mondadori, Milano, 1944, p. 232. ISBN 88-04-36790-3
- ↑ Da Il conte di Cavour, tradotto dall'originale tedesco da A. Guerrieri Gonzaga, G. Barbera Editore, Firenze, 1873, p. 14.
Bibliografia
[modifica]- Heinrich von Treitschke, La Francia dal primo Impero al 1871, traduzione di Enrico Ruta, Bari, Laterza, 1917.
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