Herman de Coninck
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Herman de Coninck pseudonimo di Herman Paul De Coninck (1944 – 1997), poeta, saggista, giornalista ed editore belga.
Rileggendo Willem van Toorn
[modifica]- I critici, per professione, fraintendono ciò che leggono. Tutto scaturisce dal fatto che leggere non può mai diventare una professione, come non si mangia e non si fa l'amore per professione. Non è etico. Si legge per piacere. (14)
- Ho sempre letto le poesie come entità singole e in una raccolta doveva esserci il maggior numero possibile di liriche riuscite, non mi è mai importato se ci fosse un'unità tematica. Ma se devi giudicare un'opera la coerenza determina, mi sembra, la sincerità interiore. Lo scrittore deve sentire il bisogno di scrivere così. (15)
- [...] la poesia guarda spesso nello specchio della lingua, più per stupore che per vanità.
Ciò che stupisce di più è la poesia, quando rende reale l'impossibile [...] (p. 17) - Rileggere è più divertente che leggere. Tutto si trasforma, come ogni volta un nuovo mare si crea dal vecchio. (19)
- Fare poesia è posizionarsi sul gradino più alto della tua scala e provare a salire ancora un gradino, nel vuoto. [...] comporre una poesia è più o meno come volare. (p. 21)
- Talvolta, una poesia è più cosciente del suo autore. (p. 22)
Bibliografia
[modifica]- Herman de Coninck, Rileggendo Willem van Toorn, in Willem van Toorn, «Gioco di simulazione», (Poesie 1960 – 1993), a cura di Franco Loi con la collaborazione dell'Autore e di Karin van Ingen Schenau, Fondazione Piazzolla, Roma, 1994.
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