Horizon Zero Dawn
Horizon Zero Dawn
Sviluppo | Guerrilla Games |
---|---|
Pubblicazione | Sony Interactive Entertainment |
Anno | 2017 |
Genere | action RPG |
Tema | post-apocalittico |
Piattaforma | PlayStation 4 |
Horizon Zero Dawn, videogioco del 2017.
Che cosa c'è? Non ti piace il freddo? Oggi dobbiamo uscire. Abbiamo un rituale da compiere, tu e io. Ecco... metti questa. [le mette una collana al collo] Apparteneva a mia figlia. Bene. Oggi pronuncerò il tuo nome, piccola. Ma... la Dea lo ripeterà?
Di solito, è la madre a fare l'annuncio... se solo l'avessi. Parteciperebbe tutto il villaggio e ci sarebbero anche le Matriarche. Ma... noi siamo emarginati. Seguiamo i rituali della tribù. Altrimenti diverremmo come gli infedeli Predecessori, che voltarono le spalle alla Dea. E per questo furono condannati. A noi è rimasto lo splendore del creato. Bestie di aria, acqua, terra... e acciaio. Un conto è cacciare una bestia, ma con le Macchine è un'altra cosa. Devi essere umile e rispettare il loro potere. Te lo insegnerò... un giorno. (Rost) [ad Aloy]
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Tanti auguri, Isaac! Il papà vuole molto bene al suo ometto. Senti, papà non può essere con te e la mamma, ma... Possiamo ancora festeggiare, eh? Certo che sì! (Uomo Sconosciuto)
- ...ma dai, su... "Registrare i nostri ricordi per i posteri"? Bella idea, direttrice Evans. Come se non avessi già fatto abbastanza per i posteri. Quindi io non sarei... qui... come ora... se non per i posteri? Ho chiuso con i posteri. Possono andare a f... (Connor Chasson) [dal taccuino: Punti dati audio - Missioni]
- Cuore della Madre. Ancora due giorni e scoprirò com'è fatto. Un sacco di gente ammassata nello stesso posto. Non credo che qualcuno si senta mai solo, lì. (Aloy)
- O Madre, dopo il mio esilio, non ho forse la stessa costanza di un fiume? Non sono rimasta salda come la roccia? Mostrami la tua grazia, Madre, e occupati di me ancora una volta. (Grata) [preghiera]
- Non so che cosa mi dia più fastidio... che mi ignori o che, con tutti i suoi discorsi alla Madre, non si senta mai sola. (Aloy) [riferito a Grata]
- O Madre, ascoltami mentre conto i miei anni di devozione con questi grani. Lascia che ti sussurri, come il tuo soave sussurro giunge nel fruscio dell'erba. O Madre, vedi come i grani si sono logorati nelle mie conte? Quando erano nuovi, pregavo per gli anziani. Ma ora che sono vecchi come me, prego per i giovani. (Grata)
- Sono sempre dolori quando appari tu. In un modo o nell'altro. (Karst) [ad Aloy]
- La sopravvivenza è perfezione. (Aloy)
- Se combatterò per qualcosa, dovrà essere qualcosa in cui credo. (Aloy)
- Uno spettacolo dovrebbe farti sentire bene, non farti desiderare di lavorare. (Audace Nora)
- Non ero ubriaco quando ho fatto la Prova. Se no vincevo. (Audace Nora)
- Ora ascoltate attentamente. Dovrete raccontarlo voi quando non ci sarò più! In principio... la Madre creò ogni cosa vivente. Persone, Macchine e bestie... erano tutti suoi figli. Convivevano tutti al riparo del suo confortevole Abbraccio. Ma alcuni divennero inquieti. Anche se godevano della sua generosità, volevano di più. Essi erano infedeli. Le Macchine li abbindolarono, promettendo loro di servirli. Di creare per loro un nuovo mondo migliore di quello della Madre! Un mondo di metallo. Uhm. Dissero agli infedeli che avrebbero lavorato al posto loro. Li avrebbero sfamati, protetti... facilitandogli la quotidianità. Fu così che gli infedeli se ne andarono con le Macchine. Solo i veri figli, le madri e i padri dei Nora, restarono con la Madre. All'inizio, le Macchine fecero come promesso. Costruirono città grandi e spaventose. Monumenti dei loro peccati. Ma non servirono gli infedeli a lungo. Un re sorse fra le Macchine, una Macchina più potente di qualsiasi altro suo simile. Il Demone di metallo! E gli infedeli iniziarono a servirlo. Servivano le Macchine. Ma non era abbastanza per il Demone di metallo. Voleva che tutti lo servissero e tentò di plagiare i veri figli della Madre. Ma loro si rifiutarono. Si raccolsero sul versante della montagna per rivolgersi a lei e pregarono, più devoti che mai. L'ira del Demone di metallo esplose peggio di un fulmine. Furioso, venne ad affrontare la Madre per ucciderla! Ma lei lo abbatté per sempre. Come sapete, il suo corpo esanime giace ancora lassù, congelato nella vergogna e nella sconfitta. Le Macchine impazzirono per la morte del loro re e le loro menti divennero feroci come quelle delle belve. Gli infedeli abbandonarono le loro città, costretti a vagare nel mondo senza la protezione delle Macchine. Alla fine, restarono solo i veri figli della Madre. Costruimmo tutto questo con le mani che ci concesse. Le Macchine vanno cacciate. Il metallo va plasmato e sfruttato... ma mai adorato. E noi dobbiamo rispettare le sue leggi, decisi nelle nostre preghiere. Vero? Perché il pericolo è sempre in agguato. Gli infedeli invidano la nostra terra sacra e la bramano... e anno dopo anno, le Macchine diventano sempre più feroci... Alla ricerca di bambini e bambine Nora che non si comportano... Cosa?!? C'è una Macchina fra noi? No, no, i miei vecchi occhi si sbagliano. (Matriarca Nora) [rivolta a dei bambini]
- Fedeli Nora... giù la frutta! Sono un Oseram, non un Carja! Quindi sarò molto franco: il tredicesimo Re Sole era un pazzo omicida! Oh, è così! Un tiranno e un mostro! Ha saccheggiato la mia tribù per i suoi sacrifici, come la vostra! Ha rapito anche mia sorella! Io odiavo i Carja! Ma il tredicesimo Re Sole è morto due anni fa. E chi l'ha ucciso? Il quattordicesimo! E non perché volesse il potere, ma perché qualcuno doveva porre fine alle atrocità di suo padre! Il messaggio che questo povero sacerdote vuole leggere è una richiesta di scuse. Giunge dalle labbra del quattordicesimo Re. E quindi, potreste prestargli attenzione? (Erend)
- Ascoltaci, o Madre. Cos'è un figlio? È la speranza della Madre che prende il volo. Una fiamma luminosa che ascende nell'aria e fluttua libera nel vento. Che naviga nel cielo, si attenua e scompare. È così che la catena di amore si tramanda di persona in persona. (Cerimonia della Benedizione)
- Che l'alba possa trovarti, il giorno riscaldarti e il tramonto illuminare il tuo cammino. (Irid) [benedizione rivolta ad Aloy]
- Mai festeggiare una vittoria prima di averla ottenuta, cara. Mia madre lo dice sempre. (Vala) [rivolta ad Aloy]
- Che la Madre ti benedica e ti protegga. (Teersa) [ad Aloy]
- Se col suo sacrificio ti ha salvato, Aloy, penso che non se ne pentirebbe. (Teb) [riferito a Rost]
- Casa. Ha costruito tutto questo... da solo. Quanti ricordi... Non è più casa mia. Non senza Rost. Qui non c'è più niente per me. (Aloy)
- E' morta salvando altri. Non esiste morte migliore. (Varl) [riferito a sua sorella Vala]
- Era il '45 o il '46 e l'aeronautica era già automatizzata al 60%-70%, ma l'accademia era ancora vecchia scuola... letteralmente. Immagino che l'arretratezza del contesto si sposasse appieno con la sua materia: "L'Era della potenza aerea umana, 1909 - ???". Probabilmente i cadetti pensavano che i punti interrogativi fossero di buon auspicio... o avevamo deciso di crederlo. Dal loro punto di vista, l'era dei piloti umani era già morta e sepolta. Ma non per papà. (Bashar Mati) [dal taccuino: "Oggetti"]
- Al suo funerale, alcuni rappresentanti della Metallurgic International dissero che dovevamo essere orgogliosi che fosse morto "difendendo il libero mercato". Perfino allora sapevo che era una menzogna. Era morto per difendere le rivendicazioni della M.Int su una miniera di tantalio, ecco per cosa. Perché nascondere la verità? Era morto perché la M.Int non era ricca abbastanza da permettersi una flotta completamente automatizzata, perché non era vantaggioso aggiornare qualche Razorwing [Aereo da caccia] di scorta con strumentazione elettronica avanzata. E' morto perché i piloti da combattimento umani erano obsoleti come le casse in cui li infilavano... e altrettanto sacrificabili. Quando si è schiantato nella giungla, la nostra famiglia è precipitata insieme a lui. (Bashar Mati) [scrivendo di suo padre, dal taccuino: "Oggetti"]
- Termine curioso, "pena di morte"... Visto? Lui di certo non è più in pena. (Nil) [riferito a uno schiavista morto]
- State ascoltando il Jeff Andreatis Show, offerto, naturalmente, dalla Rational Capitalist Immersicast Network, e... Andiamo, sì, andiamo dritti al punto e cioè questa moda... dei giovani... che emigrano in Cina, fra tutti i posti possibili... per lavorare! Scelgono di lavorare nelle fabbriche cinesi... lavoro manuale! Io... c'è questo articolo di oggi, pubblicato su Cafe Intel... una di quelle fesserie sui "trend culturali" su cui si basano questi programmi... secondo cui l'immigrazione in Cina di cittadini americani è... raddoppiata... dal 2050. Io mi chiedo, perché? Beh, Cafe Intel vi farebbe credere che la "sovranità delle multinazionali", lo spauracchio preferito della Sinistra, e l'aumento dell'automazione hanno ridotto le opportunità in America. Amici, so che non serve dirlo al pubblico radiofonico più sveglio del mondo, ma... è assurdo. Sapete cos'ha ridotto le opportunità di queste persone? Le scelte sbagliate. Nient'altro. Adesso, in questo momento della storia, la migliore educazione nella storia dell'istruzione è disponibile per chiunque abbia le palle di aderire per una spesa modesta. Ma noooooo, questi... bambini, questi... ragazzetti viziati del "si stava meglio quando si stava peggio", istruiti ad avere dei pregiudizi infondati contro l'incredibile lavoro delle multinazionali in tutto il globo, e in particolare in questo paese, dicono: "Oh, no, non voglio frequentare la scuola di una multinazionale! Non voglio imparare qualcosa di utile da qualcuno di successo! Non andrò a Vancouver! Voglio laurearmi in ubriachezza molesta all'università per fuori come balconi"! Ditemi esattamente che cosa vi aspettavate laureandovi in Espressione creativa in un'enclave sinistroide della costa orientale di cui nessuno ha mai sentito parlare? Amici, non stiamo assistendo a una fuga di cervelli, ma a un deperimento di cervelli! (Jeff) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Le persone arrestate sono accusate di aver preso parte a una campagna virtuale anti-multinazionali, stavolta nel quartier generale dell'olo rete della Sterling-Malkeet. Vedere 500 persone, molte delle quali spaventate e ricoperte di sangue, essere trascinate via dalle loro abitazioni dagli "SWATbot" della polizia risulta, comprensibilmente e legittimamente, terrificante per molte persone, ma non è nulla di nuovo, in fondo. Fin dal 2054, anno del primo arresto di manifestanti virtuali a seguito dell'occupazione del centro di assistenza clienti olografico della Metallurgic International, corti ed esperti dibattono se la rete sia davvero uno spazio pubblico e se, pertanto, necessiti di una regolamentazione per garantire un assembramento pacifico. Le leggi non hanno tenuto il passo dell'olo-rete, e questo non è un caso. (Giornalista) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Ciao ma', ripensandoci, fa quasi ridere quanto io detestassi Wyatt. Odiavo qualsiasi cosa di lui: la sua faccia bitorzoluta, la sua brutta pelle, il suo tono impassibile, i suoi completi datati e, soprattutto, il suo stupido nome da cowboy. (Non m'importa se vuoi integrarti, non esistono scuse per dare il nome di un pistolero a tuo figlio.) Non potevo credere che avresti rimpiazzato mio papà, un pilota da combattimento decorato, con uno schiavo corporativo. Così, ho cercato di complicarti la vita. Sono stato molto crudele. Ti ho gridato in faccia che eri interessata a Wyatt solo per i suoi soldi. Ho definito la mia stessa madre una succhiasoldi, se non peggio. Mi sono rifiutato di venire al matrimonio e mi sono fatto arrestare quella stessa notte per rigirare il coltello nella piaga. Mi ci sono voluti anni per capire l'evidenza. Era ovvio che l'avessi sposato per i soldi... ma per il mio bene, non per il tuo. (Bashar Mati) [dal taccuino: "Oggetti"]
- Muore la "sacerdotessa" di Naysay Doom Harriet Choi. PERTH - 2 settembre 2063 - La famigerata bioterrorista e membro del culto Naysay Doom Harriet Choi è morta di cancro ai polmoni all'età di 54 anni. Choi, che ha rifiutato di sottoporsi a trattamenti medici per motivi religiosi, aveva rilasciato una dichiarazione lo scorso anno, che recitava in parte: "Sto morendo, come sempre, ma presto tutti mi seguiranno. Ne sono convinta. Padre Globo è al suo canto del cigno. E' pronto a morire. Ma voi gli voltate le spalle. Invece di aiutarlo a raschiare via lo sporco, voi perseverate, pensando di sapere cos'è meglio per tutti. Ora avete avuto il vostro "risultato" e siete convinti di vivere in eterno. Ma le tombe continueranno a riempirsi." Choi stava scontando un ergastolo al Campo Alfa della PuniTech Inc. per aver sviluppato la "Piaga di Doom", un cocktail virale che aveva messo in ginocchio New York, Londra, Mosca, Tokyo e Shanghai nel 2039. La decisione di condannare Choi all'ergastolo, invece che alla pena di morte, è stata accolta con indignazione dall'opinione pubblica, ma le informazioni che ha fornito per ottenere la riduzione della pena hanno portato all'arresto di 16 colonnelli del culto terrorista e, infine, alla caduta di Naysay Doom. (Giornalista) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Saremo anche emarginati, ma ora possiamo trovare compagnia, grazie a te. (Donna Nora emarginata) [ad Aloy]
- Dalla mente di un'unica vigna, si dirama una miriade di vite. (Fukuda Chiyo-ni) [dal taccuino: "Oggetti"]
- La curiosità è per chi sogna, non per gli Audaci. (Audace Nora)
- Ecco come nascono le Macchine... Create dalla luce. (Aloy) [quando raggiunge il nucleo di un Calderone]
- Quando ho perso tuo papà sette anni fa, tu eri l'unica ragione della mia vita. Perché vivi come se nessuno ti amasse? Non capisci che, se tu morissi, tutte le mie speranze e i miei sogni, e le speranze e i sogni di tuo padre, morirebbero con te? (Bayhas Mati) [a Bashar Mati, dal taccuino: "Oggetti"]
- Sono stufo di queste olo-battaglie fra robot. Quante bisogna vederne per capire che ogni singolo episodio è identico a tutti gli altri? Arrivi sul campo di battaglia, guardi un branco di trebbia-bot farsi a pezzi a vicenda, scegli per quale multinazionale tifare, esplosioni, esplosioni, esplosioni e poi... è finita. Sono solo io l'idiota? Sembra che gli altri adorino questa porcheria! (Utente 67681) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Prati estivi: ecco cosa rimane dei sogni del soldato. (Matsuo Bashō) [dal taccuino: "Oggetti"]
- Invecchiare fa sentire... soli. Per noi, le seconde possibilità non esistono. (Utente 986546731) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Non credere che la caccia sarà più facile solo perché la terra è più calda. La caccia richiede una preparazione completa. (Nomade Banuk)
- Neve... bianca come ossa. Che immagine cupa. (Aloy)
- Ti ha mandato Vilgund? Allora i frammenti [la valuta del gioco] comprano una coscienza... (Menuf)
- E' sempre il volere dei vecchi, tornare al passato? E' sempre il volere dei giovani, portare il cambiamento? (Tikuk)
- Mentre mi spogliavano e mi lasciavano a morire nel ghiacciaio, il calore della vita mi abbandonava, ma non la livida volontà di cacciare, lottare, sopravvivere... forse per dimostrare che non avevo bisogno di nessuno, e ancor meno di coloro che mi avevano voltato le spalle. Trovo pace solamente a dipingere i miei marchi e scolpire queste offerte per te, anche se non conosceranno mai il calore delle tue mani. (Arnak) [messaggio dedicato a suo figlio Tektuk, dal taccuino: "Oggetti"]
- LONDRA - 8 maggio 2050 - L'acclamato poeta e attivista ambientale Diego Abela ha trattenuto le lacrime a stento nel suo discorso di questa mattina, sui gradini del nuovo Museo per la memoria dei rifugiati climatici di Londra. "Avevo 19 anni nel 2033, quando le onde si gonfiarono e ingoiarono le Azzorre", ha raccontato Abela. "Le onde inghiottirono la mia casa. Ho passato i successivi dieci anni della mia vita fra le mura del centro di accoglienza di Thamesmead, morendo di fame di giorno, di freddo la notte e combattendo contro i soprusi, il disgusto e gli abusi della gente che doveva prendersi cura di me." Abela ha poi parlato delle controverse azioni di polizia del 2038. "Nell'insurrezione di Thamesmead - sì, insurrezione, perché non si è trattato di una "rivolta", come raccontano le vostre olo-pagine - ho visto uomini e donne schiacciati dallo stivale di una gerarchia in preda al panico. Amici. Amanti. Li ho visti morire tutti. E non sono stato l'unico. Ci sono state migliaia di Thamesmead. Non possiamo permettere che questa pagina oscura nella storia della nostra specie venga dimenticata". Il Primo Ministro britannico del Second Chance Party, Sally Bowyer, è stata fra i primi a compiere un tour del nuovo museo. "Il nostro paese aveva bisogno di questo. I rifugiati climatici hanno vissuto momenti davvero difficili. Meritano un museo dedicato a loro, dove possiamo letteralmente soffermarci a ricordarli e a riflettere su come creare un mondo migliore di quello passato". Di diverso avviso è il candidato dell'opposizione, Nigel Kearns-Bailey del Fair Chance Party, che ha criticato aspramente il museo e il suo portavoce. "Oltre un miliardo di persone sono morte nella Grande Perdita. Grazie alla generosità del Regno Unito, alla nostra generosità, Diego Abela non è stato fra le vittime. Se lo infastidisce così tanto il fatto che gli abbiamo offerto un tetto per dieci anni, gli suggerisco di farsi una passeggiata fino al Tamigi e di buttarcisi. Non è mai troppo tardi per annegare." (Giornalista) [dal taccunio: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Il nemico e le Macchine demoniache sono numerosi, ma noi abbiamo la furia dalla nostra parte. (Sona)
- Audaci, ci siamo! E' ora di combattere! E' ora di uccidere! E forse anche di morire! Ci riuniremo là, alla base della torre più alta! Poi, al Cerchio di Metallo per la vendetta! Oggi, rompiamo un tabù... per onorare i morti e per punire i nostri nemici! Il sangue che viene versato chiama altro sangue! Possa la Madre perdonare il nostro peccato! Altrimenti, che possa essere io l'unica colpevole! Ora... alla battaglia! (Sona)
- Un Capoguerra dovrebbe essere lieto che due frecce fremano per essere scoccate. (Sona) [riferendosi ad Aloy e Varl pronti ad attaccare]
- Cosa dobbiamo farcene di questi stranieri, di questi Oseram, che sono improvvisamente nostri alleati o perfino vicini? Perché mangiano e litigano in questo modo? Perché hanno un odore così forte? Perché bevono sempre? Come un raggio del Sole nell'oscurità, per rispondere a una domanda, non c'è niente di meglio che risalire alla fonte. Così, a beneficio dei curiosi, mi sono affrettato a unirmi a una carovana per la Conquista, almeno fino al villaggio più vicino oltre le Mura Infrante. (Aram il Viaggiatore) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- Dopo dieci anni di guerra, al Dominio serve... una luce tenue, non abbagliante. Il Re Sole Jiran prediligeva la violenza. Per il Re Sole Avad è l'ultima scelta. Chi lo denigra lo sa. C'è chi dice che sia un debole. No. La pace è forza, come dimostra il Sole. (Balahn)
- Quelli avranno una sepoltura celeste. E' un modo carino per dire che li lasceremo agli uccelli. (Petra) [riferito ai banditi]
- Dicono di fidarsi soltanto del metallo, ma io ho fatto bene a fidarmi di te, Aloy. (Petra)
- Uhm. Aloy. Sembri appena uscita da una forgia. Ed è un complimento. (Petra)
- Nonostante l'attuale reputazione di genere [primavera 2063] apprezzato da studenti noiosi, un tempo il punk era considerato trasgressivo e perfino pericoloso. Gli studenti impareranno come le forme musicali basate sulla ribellione giovanile hanno finito per essere considerate "musica da vecchi" dagli ascoltatori contemporanei. (Dott. James Hamby) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo]
- Preparati al dolore dell'ombra! (Cultista sgherro dell'Eclissi) [minacciando Aloy]
- Sei curiosa. Bene. Vuol dire che vivrai a lungo... (Brin) [ad Aloy dopo avergli chiesto dei suoi sogni]
- Tu non temi la conoscenza, ti getti dritta fra le sue fauci! (Brin) [ad Aloy]
- Nessuno riposa quando l'aspetta un viaggio nell'ignoto. (Brin)
- Sono armi, solo questo. Il mio cuore sussulta. Perché cercare di comprendere l'ascia appena prima che ti apra il cranio? (Brin) [riferito alle Macchine]
- Mi fanno male le gambe. Continuo a chinarmi per grattarle, ma ovviamente non ci sono più. Un conto è sentire parlare degli arti fantasma, un altro è esserne tormentati. Ogni volta che la mia mano passa sullo spazio vuoto torno a Bridgewater, con quella nano-nebbia che mi strappa le gambe strato dopo strato, mentre il medbot della squadra mi trascina lontano dalla linea di fuoco. E inizio a gridare come se fossi là, in due posti contemporaneamente. Due metà, solo che una è scomparsa del tutto... dissolta. E poi li sento festeggiare oltre la parete dell'infermeria. Festeggiano la BRM per averci salvato il culo. Per aver coperto la nostra evacuazione. Dicono che è grazie a loro se New York è ancora in piedi, dopo una settimana. Ma almeno mi sentono quando inizio a gridare? Il sergente dice che domani mi impianteranno le protesi e che tornerò come prima. Ma sappiamo entrambi che mente. Non tornerò mai più come prima. (Soldato) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo]
- Ho come la sensazione di aver fatto qualcosa che non dovevo. Di nuovo. Solo che stavolta è decisamente peggio dei rimproveri delle Matriarche. (Aloy) [dopo aver allertato la Macchina volante Avistempesta nella Vetta Amara]
- Quando sono rientrato al lavoro, dopo la riabilitazione, le risorse umane mi hanno informato che ero stato riassegnato al progetto Osservatorio. Era esattamente la condanna a morte professionale che mi aspettavo, l'equivalente lavorativo di essere spedito in una Zona Rossa senza tuta ambientale. Sapevano tutti che Osservatorio era uno di quei progetti finiti che la FAS teneva in piedi soltanto per assegnarvi gente senza un futuro, specialmente quelli fuori di testa come me che non potevano essere licenziati senza il timore di contenziosi. Mese dopo mese, la dirigenza avrebbe stipato pile di perdenti in una causa persa, per poi annullare il progetto e licenziare tutti. Una nave di matti affondata da un unico siluro. Quando entra in gioco il ridimensionamento, non esistono licenziamenti ingiustificati. Non avevo niente di meglio da fare, così mi sono messo a studiare la tecnologia. La progettazione di chip non era il mio forte, ma ne sapevo abbastanza da apprezzare quanto ottenuto dagli ingegneri del chip Eternity. I dati salvati si sarebbero conservati per almeno 50.000 anni senza rovinarsi. Quanto a Osservatorio, il progetto era più un piano di marketing naufragato. L'idea era quella di promuovere la tecnologia sotterrando chip Eternity a libero accesso in luoghi d'interesse in tutto il mondo. Capsule del tempo di dominio pubblico, dove gli appassionati potevano registrare dati che sarebbero diventati disponibili in una data predefinita. Il progetto è proseguito fino allo sviluppo delle "punte", applicatori perforanti portatili, per piantare i chip, poi si è bloccato quando le capsule Grass-Heckel sono comparse sul mercato, rubando la scena a Eternity. (Bashar Mati) [dal taccuino: "Oggetti"]
- Ho fatto presa su Brad Andac senza troppi problemi. Andava in un bar diverso ogni sera e beveva fino al punto di collassare. L'ho pedinato finché non sono riuscito a penetrare nel suo Focus e copiare i protocolli di rete. Non ho trovato niente di strano nei suoi registri finanziari o comunicati. Iniziavo a pensare di aver perso solo tempo. Poi, ho avuto accesso al suo account dreamBox e ho trovato il diario che stava tenendo da qualche settimana. Era tutto lì. Come il mondo sarebbe finito. Il mio primo pensiero è stato: "Beh, almeno Mamma non può vederlo". Il secondo, che nulla aveva più importanza. E questo rendeva abbastanza ovvio il fatto che dovessi ammazzarmi. (Bashar Mati) [dal taccuino: "Oggetti"]
- Sei apparsa come un arcobaleno e ci hai salvato le chiappe [dagli Smerigli, Macchine volanti]. (Ralert) [ad Aloy]
- I vertivoli sono decollati e siamo finiti sotto il fuoco non dei robot, ma della batteria vietnamita! Secondo il comandante era fuoco amico. Stronzate, erano incazzati perché noi ce la siamo squagliata e loro no. Santo cielo. Ora siamo di nuovo negli USA e il comandante ha parlato di "successo qualificato" perché abbiamo ritardato i robot di qualche giorno e il tempo è ciò di cui ha bisogno Zero Dawn. Ha detto che domani abbiamo un'altra missione. Santo cielo. (Soldato) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- I rami possono ferire come artigli. (Aloy)
- Ho affilato la mia lama, assaporando l'odore della battaglia. Non fraintendermi, quegli schifosi puzzano. Ma un po' di panico e disperazione scacciano l'olezzo. Come l'incenso. (Nil)
- Cosa ci rivela l'Odissea su ciò a cui teniamo? 8 marzo 2041 - Se avete prestato attenzione all'indignazione pubblica in risposta all'annuncio del progetto Odissea della scorsa settimana, sarete perdonati se confondete la nave-colonia proposta per la biga dorata che i multimiliardari del mondo cospirano di usare per sfuggire alla catastrofe climatica, lasciando il resto di noi a soffocare, annegare e morire di fame mentre i ricchi schizzano verso Sirio. Il portavoce di Terra1, Azar Safavi, ha perfino affermato: "L'abilità di spingere il pianeta sull'orlo dell'estinzione e poi pensare di scappare è solamente frutto di chi è vergognosamente straricco". Una reazione collerica? Certo. Il problema è che Azar non ha capito nulla. L'Odissea non è un'immaginaria capsula di salvataggio per amministratori delegati. E' un raro esempio di ragionamento a lungo termine nel bel mezzo del nostro disastro. Anche se ogni aspetto del progetto andasse in porto, il che sappiamo tutti che è impossibile, la nave non sarà lanciata in orbita prima del 2080, e a quel punto, non prendiamoci in giro, o la nostra specie avrà trovato un modo per risolvere la crisi climatica o saremo tutti estinti. Ma l'Odissea non è nemmeno un progetto vanitoso finanziato dagli straricchi. Invece, è un esempio (raro anch'esso) di progetto internazionale, co-finanziato da cinque nazioni (USA, Alleanza Europea Occidentale, India, Cina e Giappone). Sì, il progetto accetterà donazioni da privati benestanti, ma non serviranno ad assicurarsi un posto a bordo. La maggior parte dell'equipaggio umano dell'Odissea non sarà vecchio, ricco e presuntuoso, ma molto giovane... embrionale. Il fulcro del progetto è generare una popolazione umana sul pianeta extrasolare [DATI DANNEGGIATI] (Giornalista) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- "Siamo pronti a costruire i motori dell'Odissea", ha rivelato Jaswinder Prajapati. "Se i miei colleghi internazionali saranno così cortesi da appianare le loro divergenze, forse questo progetto potrà portare a qualcosa". La frecciata di Prajapati si riferisce alla disputa finanziaria e sulla manodopera fra Odissea*America e Odissea*EurOvest, oltre alle tensioni su giacimenti rari in [DATI DANNEGGIATI] (Giornalista) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Funerale di un futuro obsoleto: un'Odissea senza meta. PARIGI, 7 luglio 2057 - Venticinque persone da cinque nazioni si trovano davanti agli uffici di Odissea*EurOvest, con le mani strette solennemente alla vita o le braccia stese lungo i fianchi. Alcuni sono politici, altri uomini d'affari (ma oggi fa davvero differenza?), altri ancora scienziati. Lentamente, Gerhardt Weitz sale sul palco. "Sono spiacente di annunciare che, oggi, l'Odissea non esiste più. Ciò che resta del vascello sarà abbandonato in orbita. Il personale verrà liquidato e i contratti rescissi. La notizia triste è che la più grande speranza per la nostra specie di vita extra-planetaria non è mai riuscita a sfuggire alla gravità terrestre, per via dei troppi conflitti umani". Weitz è visibilmente amareggiato. "Forse, le nostre innovazioni aiuteranno a migliorare le vite delle future generazioni. Sarà il tempo a dirlo". (Giornalista) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo]
- L'Eclissi e le Macchine corrotte... collaborano. Una famiglia felice. (Aloy)
- Ciao ma', sono venuto qui [Lago Powell] con una borsa piena di droghe, dopo aver scoperto della piaga. Avevo un piano, uno semplice. Ho pensato di passare qualche giorno a sballarmi e poi andare in overdose di Overcast. Immagino che fossi ancora furioso con Wyatt per aver assecondato il tuo silenzio. Se tutto fosse andato secondo i miei piani, il mio cadavere sarebbe rimasto a marcire nella villetta per chissà quanti anni. Avrebbe dovuto noleggiare bot per pulizie catastrofiche per tirarmi via da terra. Un dito medio scheletrico dall'oltretomba. (Bashar Mati) [a Bayhas Mati, dal taccuino: "Oggetti"]
- Eccomi qui, un fallito totale, da solo su questa spiaggia... mentre intorno a me i bambini inseguivano i gioco-bot sulla spiaggia, la gente prendeva il sole, le famiglie si divertivano in acqua o ricordavano il passato su barche vintage, assolutamente ignari delle mostruosità meccaniche che li avrebbero presto divorati. Brevi momenti al sole, destinati a finire nell'orrore e nell'oblio. Tutto il tuo amore e la tua devozione, tutti i sacrifici per sostenere il mio successo... a cosa avevano portato? A niente. E a che prezzo. Non abbiamo nemmeno potuto dirci addio. Ma anche se non avessi fallito, se ce l'avessi "fatta", la situazione sarebbe stata migliore? Mentre io mi facevo di tutto per farmi strada nella FAS, la divisione militare della società stava creando la tecnologia che avrebbe provocato la fine del mondo. Ho servito lo stesso padrone. Il successo è stato una scalata verso il nulla. Sono dovuto cadere e atterrare sul progetto Osservatorio per capirlo. Non sapevo perché, ma l'ironia di tutto questo non mi era mai passata per la mente prima di venire in questa spiaggia. Che era stato solamente perché avevo fallito ed ero stato assegnato a Vantaggio, il progetto abbandonato per una capsula temporale, che ho scoperto che il mondo stava per finire. Ironia? Più uno scherzo dell'universo. Perché, allora, l'idea mi venne all'improvviso, come una rivelazione? Avevo accesso alla tecnologia. Sapevo di potercela fare. Vero, probabilmente, alla fine, non sarebbe servito a niente... come qualsiasi altra cosa. Ma per 50.000 anni o più, qualsiasi dato avessi lasciato si sarebbe conservato. Non era molto, ma neanche poco. (Bashar Mati) [a Bayhas Mati, dal taccuino: "Oggetti"]
- Mentre guardavamo il razzo volare nel cielo notturno, a cavallo di una colonna di fuoco, mi hai preso la mano, l'hai stretta e hai detto: "Hai scritto la storia della nostra famiglia nelle stelle". (Bashar Mati) [a Bayhas Mati, dal taccuino: "Oggetti"]
- Il veicolo era diretto verso una roccia, non una stella. Era un lancio di routine, non un viaggio di scoperta. Ma il mio cuore era troppo gonfio per controbattere. Ho sorriso e ti ho stretto la mano. E' stato il più bel momento della mia vita. Tu e io, Ma. "Guardare sempre avanti", l'inizio di grandi cose. Ma, dopo che sei morta e io mi sono arreso, il significato di quella notte è... cambiato. Tutto quello che mi era sembrato meraviglioso, di colpo era diventato marcio e finto. Sembra finto perché era finto. Non avevo mai scritto nulla sulle stelle. Vero, avevo sperato di lavorare a un progetto simile, una sonda per lo spazio profondo o un'astronave colonica. Ma non è mai successo e, ora che la mia carriera è finita, non accadrà mai. E poi, quando ho scoperto della piaga, il ricordo ha iniziato a tormentarmi ancora di più. Perché non ero stato l'unico a non essere riuscito a scrivere una storia nelle stelle. Avevamo fallito tutti. La nostra intera specie. Tutte le nostre scoperte, le nostre tecnologie, le nostre battaglie... svanite nel nulla. Ho osservato a lungo le stelle, Ma. E l'unica storia che vedo scritta è che siamo piccoli e insignificanti e presto spariremo, probabilmente senza lasciare traccia. E' una brutta storia e non mi piace. Quindi, immagino che, forse, quello che ho cercato di fare negli ultimi 12 giorni sia stato raccontare una storia diversa. Non una grande storia, scritta nelle stelle, ma una piccolina, scritta sull'umila terra dell'unico mondo che abbiamo mai conosciuto. Non ho ragione di pensare che qualcuno o qualcosa sopravviva per leggere le mie parole. Ma che accada o meno, la realtà della storia non cambia: e cioè che c'era una volta, su un pianeta chiamato Terra, un ragazzo di nome Bashar che voleva molto, molto bene a sua madre. Arrivederci, Ma. Ti voglio bene. Bashar Mati. Figlio di Aamaal e Bayhas Mati. Figlio adottivo di Wyatt Mahante. 24 novembre 2064 (Bashar Mati) [a Bayhas Mati, dal taccuino: "Oggetti"]
- Sai qual è la parte peggiore? Non la fame, la scomodità o la nostalgia di casa... è la noia. (Rifugiata Carja delle Ombre)
- Fa' attenzione. Non sai mai con chi stai parlando. (Rifugiato Carja delle Ombre)
- Shh, shh. Non lascerò che la luna ti prenda. (Abas) [a Shianah malata]
- Se pensi di perorare la nostra causa... tanto vale che provi a stringere il Sole fra le mani. (Abas) [ad Aloy]
- Muori... e porta con te la corruzione. (Aloy) [a una Macchina corrotta]
- Dalgaard parla di Far Zenith... più o meno - 28 febbraio 2061 - Osvald Dalgaard non smette mai di sorridere. Fino a un mese fa, l'enfant prodige danese era conosciuto principalmente come il creatore e amministratore di AllSeeing.holo, il servizio di condivisione di olo-film più famoso del mondo. Ma, nelle ultime settimane, Dalgaard è stato il volto pubblico di Far Zenith, l'autodefinito "consorzio futurista" responsabile di aver ridato vita al progetto della nave-colonia Odissea. Osvald sembra un improbabile portavoce per un gruppo ombra di miliardari, ma forse è proprio questo il punto. E' vispo, con un sottile fascino da nerd, e incredibilmente entusiasta. Quando arrivo agli uffici di AllSeeing per la nostra intervista, lancia un'occhiata alle spalle, come se si aspettasse un fiume di olo-cameramen. "Sarà pubblicato come testo? Un articolo?". Parla inglese senza quasi alcun accento. Annuisco e il sorriso si fa ancora (e impossibilmente) più smagliante. "Incredibile. Davvero. Assolutamente vintage. Lo adoro. L'espressione di Osvald sarà anche eccessivamente invitante, ma l'organizzazione di cui è portavoce no. A oggi, è l'unico membro pubblicamente noto di Far Zenith, che sostiene di annoverare 77 delle persone più ricche del mondo. "Così è più divertente, non crede?" mi chiede Osvald. "Il mistero. E'... come si dice... teatrale. Far Zenith è tanto un'opera teatrale quanto un impegno futuristico funzionale. Tuttavia, è anche questo. Posso dirle che non c'è niente di sinistro in tutto questo. Non siamo soltanto devoti a estendere il retaggio umano oltre il sistema solare, ma anche a rendere questo mondo... più sexy, immagino. Più interessante. Far Zenith è scienza e trascendenza, ma anche una moda. Rock and roll. Capisce?". Beh, no, ma non lo dico a Osvald. Invece, gli faccio la domanda che si sono fatti in molti, da quando Far Zenith ha acquistato la nave-colonia incompiuta. Se gli sforzi congiunti di Stati Uniti, Cina, India, Giappone e dell'Alleanza Europea Occidentale non sono riusciti a completare l'Odissea, perché dovrebbe riuscirci Far Zenith? "Ah", risponde. "E' qui che la stupirò. Davvero curioso. Non ci interessa fuggire da un mondo morente. Per noi, non si tratta di un atto di panico o, ehm... un istinto di sopravvivenza. L'Odissea, sotto il patrocinio di Far Zenith, sarà un trionfo, non una ritirata. Ecco perché ce la faremo. Perché ce l'abbiamo già fatta, in realtà". Con Osvald è difficile fare altre domande. Le sue risposte sono labirintiche, ma il tono e il linguaggio del corpo le rendono assolutamente lineari. Quanto di questo sia solo una facciata e --[DATI DANNEGGIATI] (Giornalista) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Oh Sole, parte di me si pente di aver trascritto queste storie, poiché ispireranno domande che troveranno risposta soltanto con altre infauste spedizioni. Eppure ho dovuto farlo, altrimenti cosa sarebbe rimasto di questi poveri uomini e donne a pezzi? Se mai avessero trovato ricchezze, non ne hanno portata indietro neanche una... salvo una manciata di limo nero, o un curioso pezzo di metallo decorato, un pezzo di vetro del deserto iridescente o una conchiglia levigata. Ho conservato questi oggetti per ricordarmi di coloro che sono andati in cerca del proibito e hanno pagato un caro prezzo. Lettore, se ti reputi un avventuriero... fai tesoro dell'avvertimento nella collezione di strani, piccoli oggetti di questo vecchio, e stai lontano dall'Ovest Proibito! (Udain il Premuroso) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- Troppe emozioni per il mio giorno di riposo. Ti prego, non pensare di affezionarti. Per oggi, basta accordi. (Ghaliv) [ad Aloy]
- Si è preso del tempo per torturarmi ogni volta che veniva qui. Non accettava che avessi provato a ucciderlo. (Nakoa) [riferendosi allo schiavista Zaid]
- Lavoro tutto il giorno, mentre i nobili si pavoneggiano con le loro vesti. (Guardia Carja)
- Può essere in effetti fantasia, quando io cerco di estrarre da tutte le cose create la gioia interiore, profonda, sincera, che aggrappa attentamente; e seguo nelle foglie e nei fiori che attorno a me giacciono lezioni di amore e onesta pietà. Allora lascia che sia; e se l'ampio mondo ruota nel simulato di questo credo, esso non porta né paura, né dolore, né vana perplessità. Allora costruirò il mio altare nei campi, ed il cielo blu sarà il mio duomo preoccupato, e la dolce fragranza che il selvaggio fiore produce sarà l’incenso che io produrrò a te, te unico Dio! E tu non disprezzerai neppure me, il sacerdote di questo povero sacrificio. (Samuel Taylor Coleridge) [dal taccuino: "Oggetti" - Poesia: "Alla Natura"]
- La polvere di tante città sgretolate si deposita su di noi come l'oblio di un breve sonno, ma noi siamo più vecchi di quelle città. Abbiamo iniziato come minerali. Siamo poi emersi nella vita della pianta e poi nello stato animale, e infine nell'essere umano, e sempre abbiamo dimenticato le nostre forme precedenti, eccetto all'inizio della primavera: quando, quasi per incanto, ricordiamo d'esser stati verdi ancora una volta. (Gialal al-Din Rumi) [dal taccuino: "Oggetti" - "The Dream That Must Be Interpreted"]
- L'accoglienza è cosa sconosciuta, sia dalla terra sia dalla sua gente. Anche se ho vissuto insieme a uno dei "werak", qualcosa di simile a un'unità familiare, ma senza la civiltà di una casata nobiliare, ogni membro deve dimostrare la volontà di sopravvivere da solo. Cercano sempre di essere sfidati, dalle fauci di una Macchina o semplicemente dall'esistenza quotidiana. Ho cercato di spiegare la mia posizione: che i Carja affrontano una sfida, trovano una soluzione e, una volta risolta, vivono felici. Questo concetto li ha disgustati. Mi è stato chiarito che, quando avessi voluto dormire, avrei dovuto scavarmi da solo una buca nella neve per la mia tenda. E che, qualora avessi avuto fame, avrei dovuto cacciarmi il cibo da solo. (Aram il Viaggiatore) [descrivendo i Banuk, dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- Le Macchine raccolgono Vampa all'aperto e la fanno scorrere fino a qui, come sangue nel cuore. Quindi il Calderone consuma... la vita stessa. (Aloy)
- E' lì che devo andare... il ventre di questa belva gigante. (Aloy) [riferendosi al nucleo del Calderone]
- Sei una domanda in cerca di risposta. (Aloy) [riferendosi ad un Fiore di Metallo]
- Come un'amorevole madre, alla fine del giorno, conduce per mano il suo bambino a letto. Non del tutto pronto a seguirla, mentre abbandona i suoi giocattoli rotti e li guarda ancora attraverso la porta. Né rassicurato, né confortato dalla promessa dell'arrivo di nuovi che, sebben più belli, potrebbero non dargli egual gioia. Così la Natura fa con noi. Ci toglie, uno per uno, i nostri giochi, e per mano ci guida gentilmente al riposo, verso il quale procediamo senza saper se andare o rimanere. Troppo assonnati per capire quanto l'ignoto trascenda il conosciuto. (Henry Wadsworth Longfellow) [dal taccuino: "Oggetti" - Poesia: "Natura"]
- Cammina nella luce, amica mia... specialmente se affronti ciò che spunta da sottoterra. (Capomastro della cava) [riferendosi alla Macchina Spezzaroccia]
- Cari lettori, nonostante io sia coraggioso, c'è un confine lungo quanto un'ombra fra coraggio e morte certa... ed è la morte certa che attende chiunque si avventuri nella Terra Sacra dei Nora. (Aram il Viaggiatore) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- La mia vita è così, direi. Sempre a sistemare i disordini degli altri. (Artigiana Carja)
- Quando sei così affranto dal dolore da non poter camminare o piangere più, pensa al verde fogliame sparso dopo la pioggia. Quando la luce del giorno ti tormenta, quando speri che un'ultima notte avvolga il mondo, pensa al risveglio di un bambino. (ʿUmar Khayyām) [dal taccuino: "Oggetti"]
- Bene. Finalmente hanno smesso di chiamarmi "emarginata". Ora sono la "selvaggia". (Aloy) [citando Dekamin]
- Una tavoletta di Satisfy [integratore alimentare] contiene le proteine, i grassi, le vitamine e i minerali essenziali di un pasto completo! Non hai tempo per il pranzo? Ci pensa Satisfy! Porta Satisfy con te nei tuoi viaggi di lavoro ed evita i prezzi esorbitanti delle tavole calde dei vertiporti. (Pubblicità) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Le Cartucce Proteiche YumNow contengono proteine di siero naturale al 100%. Usarle è facilissimo: installatele in qualsiasi Stampante alimentare YumNow e, in men che non si dica, avrete il vostro vero corpo da spiaggia che desiderate. YumNow! Lasciate agli altri i flirt fra avatar! (Pubblicità) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Tutti noi abbiamo a cuore i nostri amici e i nostri cari... ma dobbiamo davvero fissarli tutto il tempo e ascoltarli ogni volta che siamo a tavola? Con VeetEats, mangi con chi vuoi! Quello è il tuo ragazzo che schiocca le labbra sul tavolo... o l'olo-star Ryan Kassabian, che ti fissa con desiderio animale? E quella è tua figlia che vuole altre crocchette di pollo o la compitissima Marie Curie che discute di scienza e dell'impatto sociale delle sue scoperte? (Non preoccuparti, i sistemi automatizzati di VeetEats sono bravi a preparare crocchette e controllare i bambini tanto quanto ad annullare i rumori.) (Pubblicità) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Credetemi, la vita non è un sogno oscuro come i saggi amano dire; di piogge mattutine c’è bisogno spesso perché sia il giorno luminoso. Un vortice di nubi tenebroso vedi ben presto sciogliersi e fluire e se la pioggia fa sbocciar le rose tu di rimproverarla avrai l'ardire? (Charlotte Brontë) [dal taccuino: "Oggetti" - Poesia: "Vita"]
- Se devo impacchettare un'altra cassa di roba, ucciderò qualcuno. Magari me stesso. (Cultista sgherro dell'Eclissi)
- Lontano da casa. Lontano dalla battaglia. E per cosa? Un cumulo di ciarpame. (Cultista sgherro dell'Eclissi)
- Beh, dite pure addio alla vostra operazione di recupero. Hanno scherzato con qualcosa fuori dal loro controllo... come hanno fatto con me. (Aloy) [riferendosi ai Cultisti dell'Eclissi nel Calderone XI]
- Per il Sole, per il Sole, il cuor proprio mi duole! Ho abbattuto ogni bestia, ma per me neanche una festa! Per la birra alla fonte sono andato cento volte. Ho tirato ogni gonna, ma adesso non ho neanche una donna! Per il Sole, per il Sole, il cuor proprio mi duole. Se le porte hanno sbarrato, io ormai mi ritrovo spacciato. Disteso su un gelido prato fiorito, mi ritroveranno morto stecchito. A casa vorrei rientrare, ma mai potrò tornare... Per il Sole, per il Sole, il cuor proprio mi duole. (Lakhir) [ubriaco]
- Mi dispiace per la mia... condotta. Credevo di essere morto. (Lakhir) [ad Aloy]
- Non serve che mi salvi. Recuperami l'arco dal Celermorso e lasciami sopravvivere o morire da solo. (Lakhir) [ad Aloy]
- Murk, ricordi cosa ti ho raccontato nel mio ultimo messaggio? Di quanto avessi paura? Beh, ho scoperto cosa mi spaventa e non sono i robot. Cioè, sì, sono terrificanti, ma quando finalmente arriviamo faccia a faccia, so che vivrò o morirò, diventa tutto bianco o nero, e questo è... beh, rassicurante. Quello che mi inquieta è che tutto questo mi piace. La sensazione di un'AED fra le mani. Il rinculo di coilgun. Santo cielo, Murk, abbiamo vissuto in una topaia per tre anni! Con le stesse creste! Passavamo le giornate a farci di Razorwing o Duster e le notti a scatenarci ai concerti di slamfunk! Eravamo dei cazzo di anarchici! E adesso? QUESTO?! Disciplina, tecnicismi, uniformi? E MI PIACE??? E' questo che mi terrorizza, Murk. Non c'è più quella distinzione netta fra bianco e nero. Mi piace quello che odio... o che odiavo. E questo vuol dire che tutta la mia vita è stata una farsa... o che la persona che ero è già morta e sepolta? Non lo so... provo a ripetermi che è un tipo diverso di guerra. Solo sopravvivenza, niente profitto. Cerco di ripetermi che si tratta di un'azione diretta diversa. Voglio dire, cosa sono i bot se non la quintessenza dei tirapiedi dei capitalisti? Ma tutto questo pensare mi affatica. So soltanto che devo combattere finché Zerp Dawn non sarà pronto. Se riuscirò a sopravvivere, allora potrò preoccuparmi delle mie idee. Un bacio a te e al piccolo Syd, Izzy. (Izzy Mandel) [dal taccuino: "Punti dati testuali - Mondo"]
- Facciamo piovere un po' di dolore. (Bandito)
- Eliminare la corruzione? Tanto vale provare a prendere la luce con le mani. (Abitante Carja)
- La giustizia è una spada. Tu la sai brandire. (Janeva) [ad Aloy]
- Senza di loro [Gavan, Rasgrund e Ullia], dovrò trovarmi un passatempo. I glifi, magari. (Janeva)
- Ogni minuto passato qui, sono frammenti persi. (Artigiano Carja)
- Servici e vivranno. Ribellati e gli taglierò la gola e lascerò i loro corpi a essiccare al sole. (Uomo sconosciuto) [a Olin prendendo in ostaggio sua moglie e suo figlio]
- 4° GIORNO. Sono un traditore e non ho scampo. Se iniziassi dal principio... da come mi hanno cambiato... forse scoprirei qualcosa che mi sono perso? No. Non ho scampo. Scrivere non sarà di alcun aiuto. 10° GIORNO. [riferendosi a sua moglie] Mi hai dato questo foglio e mi hai insegnato a scrivere. Dopo tutti questi anni, profuma ancora di te... di lavanda e cenere della forgia. L'unica cosa che mi resta. "Scrivimi qualcosa", mi hai detto quando me l'hai consegnata. "Condividi i tuoi pensieri... strappa le pagine e mandamele." Per farti vedere che penso a te. Ma non l'ho mai fatto. Le mie mani erano troppo sporche per toccare la pergamena. Quanto vorrei averlo fatto. Come vorrei farlo adesso. 15° GIORNO. Lo stesso sogno. I tuoi capelli alla luce della forgia, nostro figlio sulle mie spalle. Tutti e tre liberi. Ti sei voltata verso di me e hai sussurrato che era solo un sogno. Ti ho risposto che lo sapevo. E poi mi sono svegliato. Da solo. Anche da sveglio, la mia vita è un sogno... una menzogna. Il mio tradimento non comprerà la vostra libertà. Compra soltanto tempo. Ma per ogni momento che tu vivi... che lui vive [riferendosi a suo figlio]... se il costo è il tradimento, allora lo pagherò. 34° GIORNO. Ogni settimana, il dispositivo mi chiama in segreto verso un nuovo scavo. Lavoriamo come uomini con la frusta alle spalle, come se toccasse a noi rivoltare il suolo su tutta la Terra e il tempo fosse rallentato. Scavare per cercare le carcasse di demoni antichi. Sono le armi che vogliono, dev'essere così. Quale miseria sto contribuendo a far nascere in questa terra? 38° GIORNO. Bevo con Erend ed Ersa, ma nemmeno la più deliziosa delle birre potrebbe coprire l'amaro delle mie colpe. Il mio silenzio li tradisce ogni giorno. I malvagi osservano dal dispositivo. Continuo ad aspettarmi che Ersa mi pianti una lama in gola ma, per le fiamme, non si è accorta di nulla. Forse sono un bugiardo migliore di quanto pensassi. 54° GIORNO. Ho dormito male negli ultimi tre giorni, pensando a quella ragazza Nora [Aloy]. Perché ha ordinato di ucciderla? Dev'essere per il suo dispositivo. Eppure, quale minaccia potrebbe costituire? Abbiamo udito esplosioni e grida lontane dal villaggio. Credevo che i selvaggi se la prendessero con noi e ci attaccassero. L'ho quasi sperato. Ma le loro Matriarche ci hanno ordinato di andare. (Olin) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- Nel 21° anno del regno del Re Sole Jiran, l'alba della sua follia, l'erede prediletto del Re Sole fu condannato a morte. Il crimine del Radiante Kadaman fu chiedere al padre la fine degli spargimenti di sangue, e il suo sacrificio fu effettivamente l'inizio della fine. (Resocontista) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- Avad affrontò Jiran nel Solario. Sperava che suo padre rispondesse dei suoi crimini con onore, ma vedendo che così non era, lo abbatté con grande dolore. (Resocontista) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- Il Re Sole Folle ordinò che un'intera generazione venisse cancellata in ogni villaggio, così che fossero più disposti a offrire sacrifici e costretti a schierare combattenti negli assalti successivi! Gli Utaru, che cercarono di appagarlo donandogli il grano, furono massacrati in numero così impressionante che, nel raccolto successivo, il grano crebbe nero e blu per il sangue dei morti! Contro gli Oseram, il Terrore del Sole [Helis] impilava i cadaveri dei caduti contro le mura dei villaggi, in modo che i Gheppi potessero usarli per arrampicarsi e scavalcarle! E nella valle dei barbari Nora, terrore del Selvaggio Est, gli alberi si riempirono di cadaveri appesi come truce monito! (Resocontista) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- Ti pentirai di non esserti fermata quando sarai nel vivo dell'azione. (Mercante) [ad Aloy]
- Mi concedi un attimo, straniera? Ho una questione di grazia e bellezza di cui vorrei discutere. (Kuvid) [ad Aloy]
- A me importa solo della spada. Meridiana... e la mia famiglia, ovviamente, hanno già visto troppa violenza. Se la riavrò, sarà tutto perdonato. Niente vendette. (Ravan) [ad Aloy riferendosi al ladro della sua spada]
- Ci sono volte in cui devi sederti, respirare a fondo, e chiudere fuori il resto del mondo. (Carja)
- Hai la reputazione di far risplendere la luce nell'oscurità. (Keadi) [ad Aloy]
- Non avresti tanta voglia di parlarmi, se mi conoscessi. (Artigiano Carja) [ad Aloy]
- Non esiste gloria senza sacrificio. (Irid)
- Questi sono tempi di Sole e Ombra, mia cara amica. (Irid) [ad Aloy]
- La caccia è forza. La caccia è onore. La caccia protegge. La caccia conserva. La caccia è competizione. La competizione non può esistere senza rango, onore e vittoria. (Nahasis) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- La caccia fine a se stessa è nobile. La caccia al servizio degli altri è benedetta dal Sole. (Nahasis) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- È cosa nota che i fatti si perdono in invenzioni quando si trasformano in ricordi, e che i fatti freschi risultano a loro volta effimeri fra le voci e le leggende del sud. Ciò trova particolare riscontro nel caso di Faucirosse, il più terribile dei Divoratuono, una Macchina davvero leggendaria. Sono pochi quelli che l'hanno avvistato e sono sopravvissuti, e sono ancora meno quelli che non ricamano sui loro racconti. (Jandiniman il Curioso) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- Ligan? È un Falco. Ai suoi tempi era davvero bravo, ma non combatte più. Sostiene la Loggia in altri modi. Al contrario di altri, che si aggiudicano le prede migliori e si scolano tutto. (Talanah)
- Il Sole splende su chi si fa gli affari suoi, o così dicono. (Artigiano Carja)
- Alla luce del Sole, diciamo soltanto la verità. Colpiamo solamente in rettitudine, e agiamo secondo il volere del Sole. Quando l'Ombra cala su di noi, dobbiamo sempre ricordare la nostra luce, non dobbiamo lamentarci delle avversità, dobbiamo resistere. Al freddo della Luna, accettiamo che ci saranno silenzio, morte e fine, finché l'alba non sorgerà di nuovo. Questo perché esistono due metà della natura, Sole e Ombra, e negare una significa negarle entrambe. Come un tempo giunse un crepuscolo, che pose fine al mondo degli antichi, così sarà ancora, perché è questo il ciclo delle cose. L'Ombra sepolta sorgerà per eclissare la luce del Sole e portare un cambiamento grandioso e tremendo. Nonostante questa consapevolezza, restiamo fedeli al nostro Credo e confidiamo che il Sole, ancora una volta, porterà una nuova alba, come fece con i nostri fondatori. (Sacerdote del Sole Carja) [dal taccuino: "Glifi esaminati"]
- Mi conforta che al mondo ci sia gente buona come te. Compensa la feccia come mio fratello. Mio padre è sempre stato generoso nella sua gratitudine... una tradizione che voglio continuare. Ecco, tieni. Spero che ti aiuti nei tuoi viaggi. So che mio padre vorrebbe che ricostruissi, ma non mi sento a mio agio qui. (Daradi) [ad Aloy donandogli dei rifornimenti]
- Prima mi emarginate e ora questo?!? Non dovete venerarmi! Non sono la "Prescelta"! Io non sono vostra! C'è un mondo intero oltre i vostri confini, ci sono altre tribù di gente buona quanto voi! E sono tutte in pericolo! È un mondo per cui combattere. Non solo qui. Ovunque. (Aloy) [quando i Nora si inginocchiano di fronte a lei]
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Teersa: O Madre, ti invochiamo per dare un nome a questa bambina. Che il tuo amore possa scaldarle la vita come il sole scalda la Terra intera! Pronuncia il suo nome!
Rost: Aloy!!!
Teersa: Che il suo nome sia benedetto! - Aloy bambina: Chi è?
Rost: Ignoralo.
Aloy bambina: Perché è lassù? Ci sta sorridendo.
Audace veterano Nora: Teeeeeeb! Forza, torna indietro!
Audace Nora: Teeeeeeb!
Rost: Ignoralo. Siamo emarginati e lui fa parte della tribù.
Aloy bambina: Forse a lui non piace la tribù.
Rost: Allora è un pazzo. - Aloy: Lo sai che le Matriarche potrebbero emarginarti per avermi parlato, vero?
Thok: Che importa... Ho provato a cercarla da solo [sua figlia Arana] e la gamba ha ceduto. Trovala. Accetterei qualsiasi punizione pur di salvarla! - Aloy: Ho portato a Grata la Stramba i conigli. Ha ringraziato la Madre, ovviamente.
Rost: La Madre ha agito attraverso di te, per farle avere i conigli.
Aloy: Dici sempre così, ma c'ero io a cacciarli da sola.
Rost: Tu rispondi sempre così, assicurando la tua solitudine. - Rost: Ti sei addestrata per anni per vincere la Prova, ma solo per te stessa. Come Audace, sarà tuo compito combattere per la tua tribù...
Aloy: La mia tribù?!? Avevi detto che non mi serviva!
Rost: Ma non che non avresti mai dovuto servirla! La forza di stare da soli, Aloy, è la forza di prendere una posizione. Di servire uno scopo più grande di noi. - Aloy: Qualche lezione dell'ultimo minuto?
Rost: No, hai imparato ciò che la natura doveva insegnarti.
Aloy: Sei stato tu a insegnarmi, non la natura. Non sono sicura che arco e lancia mi servano là dentro.
Rost: E' con l'arco e la lancia che otterrai quello che ormai desideri da anni, Aloy. Risposte. - Rost: Dovresti restare con la tribù. E io sarò sempre un emarginato.
Aloy: Ma te l'ho detto, ho pensato a tutto! Verrò da te in segreto. Sarò io a infrangere la legge, non tu! Tu non dovrai nemmeno parlarmi!
Rost: Questo... attaccamento a me ti sarà soltanto d'intralcio. Desidero che tu ti integri nella tribù. Hai vissuto isolata troppo a lungo.
Aloy: Non è stato così finora.
Rost: Per il tuo bene, devo andare dove non potrai mai trovarmi. Questo... questo è un addio.
Aloy: No, non lo è. So come seguire le tracce. Ovunque andrai, io ti troverò.
Rost: Non stavolta.
Aloy: Stavolta... e per sempre. E indosserò questo quando ti troverò [l'amuleto donato da Rost].
Rost: Che la Madre ti assista, Aloy.
Aloy: Anche te. Devo lasciarlo andare. Per ora. - Olin: Cosa?!? Una Nora... con addosso uno di questi?!? [Indica il Focus] Ma è impossibile! La tua tribù teme i luoghi antichi, li proibisce!
Aloy: Chi dice che sono come gli altri Nora? - Resh: Lurida senza madre.
Aloy: Come hai detto?
Resh: Trovati un letto, reietta, e sogna di vincere la Prova. E' l'unico modo che hai per farlo.
Aloy: Oh, questo è il dormitorio? Con te a fare la guardia, credevo che fosse la latrina!
Resh: La tua... la tua presenza è un ins...! [Aloy gli sbatte la porta in faccia] - Bast: Mi sono allenato tutta la vita per la Prova! Non ho paura di te... non ho paura di nulla!
Aloy: Davvero? Chi è sicuro è calmo. Tu non lo sei.
Bast: Sai, penso spesso a quando ti ho fatto quella cicatrice. E' un dolce ricordo.
Aloy: Già. La tua faccia, quando ti ho tolto il sasso dalla mano, è stata molto divertente. Ma immagino che tralasci sempre questa parte quando la racconti, vero?
Bast: Quel giorno ti ho marchiato per la tua vergogna.
Aloy: Quello che hai fatto è rendermi più forte. - Aloy: Quindi sono arrivata da dietro la porta?
Teersa: Questo è quello che ho sempre creduto... che venissi dal Grembo della Montagna. Pensavo che tu fossi un dono della Madre stessa. Ma le altre... come Lansra, temevano fossi frutto di un potere oscuro... non un dono, ma un male.
Aloy: Ma... questa non è una Dea.
Teersa: Aloy!
Aloy: E' una porta! Con gente dall'altra parte? - Aloy: Teersa, cos'è una "Cercatrice"?
Teersa: Sei tu. E questo è il tuo marchio. In tempo di necessità, le Alte Matriarche nominano un Cercatore... un Audace valoroso inviato a perseguire un grande fine... Ovunque esso possa condurlo.
Aloy: Perfino oltre i confini della Terra Sacra?
Teersa: Sì, e col diritto di tornare una volta raggiunto... o in caso di bisogno.
Aloy: Ci sono stati altri Cercatori?
Teersa: Sì, ma sono molto rari e la maggior parte è partita senza tornare.
Aloy: Rost era un Cercatore?
Teersa: No... non un Cercatore... - Aloy: Banditi. Perché sono qui?
Nil: I Nora sono nei guai. Le voci circolano come il sangue. Senza Audaci ai confini, gli assassini sono in vena di divertirsi. Il mio compare e io li abbiamo pedinati per giorni. Lui era bravo, ma è andato avanti senza me. Avevamo parlato di questo suo vizio, eppure lo capisco. Se aspetti troppo il dito sulla corda inizia a prudere. Allora, che ne dici di collaborare e... ammazzarli?
Aloy: Io non ti conosco. E non ho motivo di fidarmi di te.
Nil: La fiducia è un dono raro, non credi? Sono un semplice cacciatore con un arco, preoccupato per queste terre e senza un compagno.
Aloy: Io non credo proprio che tu sia "semplice".
Nil: Uhm. Mettiamola così. Sei una bandita?
Aloy: Certo che no!
Nil: Allora non devi temermi.
Aloy: Bene. Qualcuno deve impedirgli di fare del male.
Nil: E lo faremo. Gli impediremo ogni cosa, tranne urlare un po'. - Aloy: I banditi ti hanno offeso, forse?
Nil: Offendono tutti. Le loro vite sono insulse e devono finire allo stesso modo.
Aloy: Gli dai la caccia per aiutare gli altri?
Nil: No, no... Per esercizio. Non posso aspettare altre guerre: la vita è breve e il brivido della morte è affilato. Uccidi un uomo e sarai punito. Caccia un cinghiale e si lamenteranno dello spreco. Ma i banditi? Sono violenti. Sanno come si combatte. E a nessuno importa se li ammazzi.
Aloy: Suppongo tu faccia la cosa giusta per il motivo sbagliato.
Nil: Faccio ciò che amo. Cosa potrebbe mai esserci di male? - Nil: Ero un soldato... da ben prima che ci fosse una guerra. Mi capisci? Io appartengo al posto in cui la freccia passa fra l'armatura e la pelle. E faccio di tutto per raggiungerlo. E' come tornare a casa.
Aloy: Hai mai pensato di cacciare le Macchine?
Nil: Eh, ma loro non hanno quello sguardo... - Aloy: Non so chi sia peggiore, se tu o loro [i banditi].
Nil: Siamo in piedi, loro no. Siamo chiaramente i migliori.
Aloy: Qui abbiamo finito.
Nil: Qui? Temo di sì. Ma viviamo in un mondo di rovine. Che attirano i banditi come la ferita con un'infezione. E tu non trascureresti mai un'infezione... Sono sicuro che ci rivedremo.
Aloy: Forse... se non possiamo evitarlo.
Nil: Riconosceremmo il nostro lavoro, se lo vedessimo. - Aloy: Sono stata cresciuta da emarginata, sulle Montagne di Cuore della Madre.
Jun: Sei la senza madre! A saperlo, non ti avrei mai rivolto la parola!
Aloy: Eppure è proprio questa "senza madre" che ti ha liberato e ha recuperato il salice per la tribù. Forse, se avessi meno pregiudizi, non saresti solo.
Jun: Io non ho bisogno di nessuno.
Aloy: Allora congratulazioni, Jun. Ti sei esiliato da solo. - Lubavad: Andiamo! Non ho molti frammenti e ci sono vite in pericolo!
Opitak: Hai ragione... la mia, se vado a cercare i tuoi amici. Quindi paga, o sta' zitto.
Lubavad: Ma senza queste frecce esplosive verranno fatti a pezzi!
Opitak: Problema tuo, a meno che non mi paghino per raccoglierli.
Lubavad: Come puoi essere così cinico?
Opitak: Dalle mie parti è un complimento! Ci vediamo. - Dral: Mentre ero davanti al Calderone, la mia preda è fuggita. E io sono rimasta lì senza fare nulla. Per un attimo, sono tornata bambina, rapita dalle storie dei cacciatori attorno al fuoco. Sentivo il forte desiderio di scoprirne i segreti. Ma una Vedetta mi ha attaccato. Perchè i Calderoni sono protetti. L'ho respinta a fatica e ora ho questa ferita in ricordo. C'è un motivo se le Matriarche proibiscono questi luoghi... e non è perché sono pericolosi. Non ci è permesso di vedere cosa c'è dentro. Non esiterò mai più. La cicatrice è il mio promemoria.
Aloy: Ma, per un momento, hai sentito qualcosa. Un senso di... scoperta. Sei sicura che sia sbagliato?
Dral: Deve esserlo, no? O non sarei stata punita. - Dirid: La carovana... sono vivi?
Aloy: Sì. Sono arrivata in tempo.
Dirid [Ultime parole]: Grazie. Mi volto... e abbraccio... il Sole... Spero bruci i miei... i miei peccati...
Aloy: Che spreco. Almeno è morto decentemente. - Taim: A est è un buon punto per cacciare, dopo le cascate. Ma ora c'è una Macchina in quella zona. Quando l'ho vista, ho lasciato tutto, mi sono nascosto... ho scoccato una freccia, ma poi io...
Aloy: Non c'è vergogna nella sopravvivenza. - Grist: Meridiana, non parlano d'altro. Una città costruita su una mesa, con torri elevate, alte come montagne.
Aloy: Come hanno fatto i Carja a costruire meraviglie simili?
Grist: Schiavitù. Ma il loro nuovo re ha deciso di proibirla. Immagino abbia a cuore la giustizia e non nuove costruzioni. - Aloy: Sei preoccupato che lo squadrone sia stato eliminato?
Den: Ci sono cose peggiori che essere uccisi...
Aloy: Cos'è peggio che essere uccisi?
Den: Io... Io non sono come te. Non potrei vivere da emarginato. - Den: Grazie ancora. E, credimi, non andremo mai più in quelle rovine.
Aloy: Non sono qui per applicare leggi in cui nemmeno credo. Solo... abbiate cura di voi.
Den: Lo farò. Te lo prometto. - Aloy: Che cosa sai su Zaid?
Solai: E' un animale feroce, un mostro... il boia dei Giorni Rossi. Ha ucciso mio fratello e Nakoa osservava nascosta. Anche se l'ho pregata di non andare, in parte ero d'accordo. Lo voglio morto quanto lei. Non puoi capire cosa si prova. Ha... ha mutilato mio fratello. E ora è libero di stare con i Carja?!
Aloy: Lo capisco. E anche meglio di te [riferendosi a Helis, assassino di Rost]. - Sona: Per fortuna, sono passata di qui. Un battito in più e quel Secodonte ti avrebbe fatto a pezzi.
Aloy: Mezzo battito in più e l'avrei ucciso da sola. Ah, sei tu il Capoguerra Sona? Varl voleva ti cercassi.
Sona: Ha difeso la porta?
Aloy: Con coraggio, sì. L'ho visto uccidere una Macchina corrotta. Ma è preoccupato per te.
Sona: Alla tribù serve forza, non affetto. Ho rintracciato alcuni degli assassini della Prova. Io voglio vendetta. E tu?
Aloy: Oh, non ne hai idea.
Sona: Mostramelo. Dammi la tua forza. - Varl: Pena del Demone... E' molto inquietante, eh?
Aloy: Non ti sei mai chiesto come potesse essere ai tempi dei Predecessori?
Varl: Non sei come gli altri Nora.
Aloy: Me lo dicono sempre. - Varl: Non eravamo molto uniti, Vala e io. Lottavamo sempre per il rispetto di nostra madre.
Aloy: Beh... Hai il mio, se ti può consolare.
Varl: Grazie. Sì. Ma la battaglia? Non combatto per il rispetto, tuo o di mia madre. Combatto per Vala. Lei avrebbe fatto lo stesso. - Sona: Hai portato le frecce a Orn?
Aloy: Sì. Spero solo che non dovrà mai farne uso.
Sona: Lo spero anch'io. Chi è assetato di sangue non è un buon Capoguerra. - Marea: Corona della Madre sa difendersi. In guerra è sopravvissuta a quindici assalti e ha respinto tre invasioni. Resisteremo.
Aloy: Vivere nella gloria del passato è un modo per farsi uccidere.
Marea: Forse non lo sai, ma ho vinto anch'io la Prova anni fa. Come te, ero piuttosto indietro e ho cercato una scorciatoia. Ho vinto a malapena. Ce l'ho fatta con una caviglia rotta.
Aloy: Questa non è la Prova, Marea. E' la realtà.
Marea: Non hai capito. Farmi stanziare in questo luogo, è stata una mia richiesta. Il premio per la vittoria. Vivere nella gloria del passato non uccide. Ma se succedesse... andrebbe bene. - Guardia Carja [Aloy elimina un Corruttore]: Il Sole ci ha davvero illuminato la giornata!
Aloy: Non è stato il Sole a rischiare la pelle quaggiù. - Petra: Ho calli più vecchi dei tuoi.
Aloy: Ho abbastanza calli anch'io, se vuoi verificare.
Petra: Ah! Che carattere! Non lo metto in dubbio. Petra la forgiatrice.
Aloy: Aloy. Cacciatrice di Macchine.
Petra: Cacciatrice di Macchine. Ah. Mi potresti tornare utile. Sai, ci stanno cacciando dalla nostra terra. Ecco perché sto lavorando su questa belva sputa-rottami. Difendo la mia terra.
Aloy: Che posto è, Petra?
Petra: Il Cumulo Libero. Libero, perché noi rispondiamo solo a noi stessi, al metallo e alla sabbia. E il Cumulo è là dietro. Una discarica, ammassata dagli Oseram con gli oggetti dei Predecessori. Respira, senti che buon odore.
Aloy: Fumo. E sudore.
Petra: Tsk! Stare sugli alberi ti ha annebbiato i sensi. Io sento il sapore di cinque metalli diversi.
Aloy: Questi rottami appartengono agli antichi? Era un campo di battaglia?
Petra: Un deposito, o una discarica. Talmente fitta che si è fuso tutto! Chissà cosa non hanno buttato via i Predecessori...
Aloy: Ma non vorresti saperlo? Per capire di che cosa si tratta?
Petra: Ci sono... esploratori che passano la vita a cercare di darle un senso. Io no. Qui si tratta di molta roba da fondere. E non serve capire una foresta per abbattere gli alberi e fare le frecce.
Aloy: Dovresti sapere che le migliori aste sono in legno-crinale.
Petra: Ah. Attenta, o ti brucerai la lingua con questo fuoco. Non mi importa dei Predecessori. Hanno fatto il loro tempo, il loro lavoro è finito. Le loro invenzioni sono sotto le montagne. Piene di ruggine. D'ora in poi, i miei fratelli e sorelle forgeranno un nuovo mondo. - Aloy: L'arma su cui stai lavorando... non ho mai visto nulla di simile. E' tua?
Petra: Ci vedi la mia faccia, vero? Sua mamma mi ha dato una mano nella riconquista di Meridiana. Per una cosa del genere la strategia non basta. Dovevano scuotere le barriere! Ridurre gli uomini del Re Sole Folle in carne trita e piume... Cos'è quella faccia?
Aloy: Le armi con un tale potere...
Petra: Non è l'arma, chioma di fuoco, ma chi la impugna. Se l'assedio avesse raggiunto il grande elevatore... se la sarebbero vista con me. - Aloy: Mi sembri... scosso. Stai bene?
Brin: Io... devo andare. E... anche tu dovresti.
Aloy: Senza una storia? Ho sconfitto un Avistempesta...
Brin: Vero. Sei molto capace. E hai ragione. Tutto giusto. Ma basta storie del passato. Sono finite! Tutte finite! Storie del futuro. Ho visto una tempesta in arrivo. Il futuro è affamato, di un uomo e di una Macchina. Mi prenderà, lo sento. Ci prenderà! Quindi basta cacce, basta visioni. Scapperò... inseguirò il Sole invitante nell'Ovest Proibito.
Aloy: Ma non capisco... cioè, non che abbia capito finora... dovremmo temere ciò che ci attende?
Brin: Oooh sì. La giungla in fiamme. La luce blu delle Macchine che muore tra le ceneri. Tu, a terra, pallida come la neve... gli occhi sbarrati. Il Mondo di metallo, ma non come lo cercavo! Il futuro è un sogno spaventoso, cacciatrice!
Aloy: Il mio nome è Aloy.
Brin: Uhm. Mi sento legato a te, così curiosa e scettica, Aloy. Se scamperai alla tempesta, cercami. Ne sarò felice.
Aloy: Dove? A ovest? Nella tempesta?
Brin: Nei sogni, sì! - Aloy: Così un tempo eri un soldato... Hai combattuto per i Carja?
Nil: Per loro e contro di loro... un impero ha sempre una guerra. Non puoi scegliere. Ma il nuovo re, Avad, non la pensava così. Ha chiesto un'indagine sui "crimini di guerra". Le guerre non sono sempre un crimine? - Aloy: Ti hanno mandato su una rocca per due anni? E' una sorta di rituale Carja?
Nil: No, no, Rocca Pietrasole è una prigione. A sud di Meridiana e delle Acquemosse. Il nuovo Re Sole crede nella riabilitazione. E anch'io. Nel caldo di una cella di pietra, al buio... ho imparato a concentrarmi su ciò che conta davvero per me.
Aloy: Che genere di cose hai fatto, Nil?
Nil: Cose accettabili, viste le circostanze.
Aloy: Accettabili per chi?
Nil: Non prendo decisioni. Diciamo che le regole d'ingaggio mi piacevano. Ma le regole sono regole. Una struttura... una gabbia. Altrimenti... Sei mai stata in quei posti... desolati, un tempo abitati e ora solamente una ferita nel mondo? Io ci sono stato, ben prima di te.
Aloy: Non hai trovato un altro compare?
Nil: Credevo che fossi tu.
Aloy: Devo andare per la mia strada, Nil.
Nil: E sembra portare sempre ai banditi. Per me va bene. Non ti sto proponendo un matrimonio Carja. Non mi sento mai da solo quando c'è da uccidere.
Aloy: Ora devo andare.
Nil: Un breve incontro per noi, ma la fine per loro. Le loro vite erano squallide... - Aloy: E' molto pallida. Sta male?
Abas: Sì. E' una tosta, ma la febbre non vuole passare. Sale sempre di più. Si chiama Shianah. E' mia sorella.
Aloy: Nessuno a Tramonto la può aiutare?
Abas: Siamo rifugiati... nessuno ci considera. E c'è solo un guaritore nel territorio. E'... E' difficile. Ha un'ombra nell'anima.
Aloy: Ha... un'ombra nell'anima?
Abas: Ghaliv... lui... è davvero in gamba. Ma gli importa poco della gente. Forse il deserto l'ha cambiato. Forse è sempre stato così. A ogni modo, non ci aiuterà mai.
Aloy: Beh, a questo penso io. - Ghaliv: Non faresti mai male all'unico guaritore così disgraziato da servire i Carja delle Ombre, no?
Aloy: Ci conosciamo appena, ma sì, è allettante.
Ghaliv: Colpa della Cittadella. Decidono loro chi vive e chi no. Niente di ciò che faresti è paragonabile alla pena, se usassi le ultime scorte per quella povera bambina.
Aloy [sospira]: Sei un farabutto, guaritore.
Ghaliv: Non c'è cura per la coscienza, ma nel mio lavoro ho creato una sorta di immunità a essa. Eppure... mi sembri molto presa da questa povera bambina. Possiamo trovare un accordo, se vuoi. La mia carità per un cuore di Divoratuono.
Aloy: Questa non mi sembra carità.
Ghaliv: Infatti è un affare. Salderesti i miei debiti. Per un po'.
Aloy: Ho già quella parte.
Ghaliv: Bene! Abbiamo già un accordo. Presto ora, salviamo la tua povera coscienza.
Aloy: Salva la bambina e lo avrai. Non prima.
Ghaliv: Oh, andiamo. Lo giuro, quella bambina vivrà abbastanza per vedere il nostro cupo futuro. - Aloy: Hanno un prigioniero. E gli serve una mano.
Bruto delle Ombre d'élite: Proviamoci ancora. Sarò breve, visto che sei ovviamente debole. Che cosa ci facevi a quel bivio?
Nasan: Una scampagnata. Con tua madre.
Soldato delle Ombre: Credo voglia ferire i tuoi sentimenti.
Bruto delle Ombre d'élite: Difficile. Mia madre adora le scampagnate.
Arciere delle Ombre: Se continuiamo così, non andremo da nessuna parte.
Bruto delle Ombre d'élite: Hai ragione. Mi piacerebbe rompergli qualche osso.
Soldato delle Ombre: Quante gliene dobbiamo rompere per farlo gridare?
Bruto delle Ombre d'élite: Ha del fegato. Magari sette.
Soldato delle Ombre: Va bene. Si accettano scommesse, uhm? - Aloy: Non so chi tu sia, ma sei libero.
Nasan: Io sono Nasan. Ci credi che mi hanno beccato a contrabbandare cibo da Meridiana ai poveri affamati di Tramonto?
Aloy: Potrei.
Nasan: Allora lo rifarò. Grazie a te, straniera. - Guardia Carja 1: Sono così annoiato che questa noia mi annoia.
Guardia Carja 2: Mi annoia sentirti dire quanto sei annoiato.
Guardia Carja 1: E tu mi annoi lamentandoti della mia noia.
Guardia Carja 2: Non mi lamentavo di te che sei annoiato. Mi lamentavo delle tue lamentele.
Guardia Carja 1: Beh, ora sono io che mi lamento delle tue.
Firiv: Se non la piantate, mi lamenterò io... con Zaid, e finirà molto male. - Straniero Carja 1: Quella Nora [Nakoa] nel buco è ancora bella in forma.
Straniero Carja 2: Lasciala stare. Zaid ha detto di non toccarla o il prezzo d'asta calerà. - Aloy [riferendosi alla morte di Zaid]: Sei stata più rapida di quel che meritava.
Nakoa: Mio padre era un cacciatore. Diceva che le bestie meritano una morte pulita.
Aloy: Che farai ora?
Nakoa: Gli altri sono stati rinchiusi per mesi. Più diventavano deboli, più dura era per Zaid riuscire a venderli. Gli serve cibo, riposo e speranza. Li porterò a Meridiana e me ne occuperò.
Aloy: Allora non proverai nemmeno a tornare indietro? Che ne sarà di Yan?
Nakoa: Le Matriarche mi ripudierebbero. E, comunque, non tornerei. Per me possono anche bruciare. Quanto a Yan, so come contattarlo. Mi mancherà molto. Ma almeno saprà che sto bene.
Aloy: Ora devo andare.
Nakoa: Ehi, non conosco la tua storia. Ma dev'essere bella, se hai il marchio della Cercatrice. Se avrai voglia di raccontarmela, cercami a Meridiana. Starò lì finché gli altri non si rimetteranno in sesto. A presto... Grazie per avermi aiutato a estirpare quest'erbaccia. Non so, forse ora posso lasciarmi Zaid alle spalle e ricordare mio padre come dovrei. - Aloy: Sai, Nil, se ti sei stancato dei banditi, c'è sempre un gruppo chiamato "Eclissi"...
Nil: Ma qui sfociamo nella politica...
Aloy: Sono assassini e stanno formando un esercito di Macchine! E' molto più che... politica.
Nil: Perdonami se sono monotematico. E poi quanto resisteranno i Carja delle Ombre, con te in preda a una furia omicida?
Aloy: Ci vediamo, Nil.
Nil: Non vorrei allarmarti, ma i banditi stanno finendo. Viene davvero voglia di ucciderli più di una volta, vero?
Aloy: No, una basta e avanza.
Nil: Hai ragione, certo. Una basta e avanza... se ti impegni a fondo.
Aloy: Ci vediamo, Nil. - Aloy: Chi è Atral?
Elida: E' un amico d'infanzia. Io facevo giardinaggio, e lui mi buttava i lombrichi sulla schiena. Lo odiavo. Ma negli ultimi mesi, ci incontravamo qui e... tutto era diverso. Parlavamo per ore. Mi ha aiutato con le piante. Ero impaziente di rivederlo. E' come... se fossi morta e resuscitata, quando lui è con me. Capisci cosa si prova?
Aloy: Io... a dire il vero, no. Perché tutti questi segreti?
Elida: Atral è un soldato dei Carja in incognito, assegnato all'avamposto lungo il lago! Il nostro incontro è tradimento. Come potrei dirlo a mio padre? O a chiunque altro?
Aloy: Come avete fatto a incontrarvi qui?
Elida: Ci venivamo da bambini. Quando è partito, a volte ci tornavo. E, un giorno, ci ho trovato anche lui. Ha sorriso da un orecchio all'altro. Ci siamo messi a giocare come da piccoli, ma... la guerra l'aveva cambiato. Ci aveva cambiati. Non eravamo più bambini. - Arciere delle Ombre: Ehi! Parla o ti taglierò un altro dito. A chi stavi mandando segnali? [Atral grida, dolorante]
Aloy: Dev'essere Atral!
Soldato delle Ombre 1: Sono stufo di sentirlo gridare. Ora deve parlare. Incredibile che abbia combattuto con noi.
Soldato delle Ombre 2: Dammi retta, i traditori sono ovunque.
Soldato delle Ombre 1: Questo non lo so. Certo, quando le acque si agitano, la gente si arrende. Scelgono la via semplice e non quella giusta. Ascoltalo.
Soldato delle Ombre 2: Non mi sembra semplice. Ormai è lì da ore.
Soldato delle Ombre 1: Ti assicuro che ha acceso quel falò per chiedere ai suoi amici di Meridiana di venire a salvarlo. E tornare nella capitale. Semplice.
Soldato delle Ombre 2: Ho sentito che hanno cibo in abbondanza, laggiù.
Soldato delle Ombre 1: E allora? Questo non li rende buoni. - Elida: Non dirlo. So che non c'è più.
Aloy: Sono stati i Carja delle Ombre, ma sappi che non ti ha mai tradito. Lui voleva che avessi questa chiave.
Elida: Apre il lucchetto che mi ha dato. Ha detto che le nostre vite erano unite. Tu me l'hai riportata, grazie per tutto.
Aloy: Ha detto che ne è valsa la pena. Tutto quanto. Stai bene?
Elida: No, ma presto lo farò [riferendosi al suicidio].
Aloy: Stai forse dicendo quello che penso? Elida, no. Guardami. Guardami. Non posso immaginare come ti senti, ma non devi affrontarlo da sola. Tuo padre era a pezzi al pensiero che fossi morta.
Elida: A pezzi? Mi tratta ancora come una bambola perfetta, il suo tesoro. No. Senza Atral, sono da sola. Non ne vale la pena.
Aloy: Aspetta. Ho sbagliato su Atral. Non ha detto: "Ne è valsa la pena". Ma che... "Ne "VALE" la pena". Di tutto. Le nostre perdite... ci abbattono. Ma ci ricordano anche del nostro legame con gli altri. Con Atral. E perfino tuo padre. Atral avrebbe voluto che lo ricordassi... e andassi avanti. Io lo so. E tu?
Elida: Io... ci proverò.
Aloy: Ti prego, lasciami chiamare tuo padre. Gli parlerai?
Elida: Penso di sì. - Lahavis: Oh, Elida. Questo tempo passato a scrivere editti... Credevo che il mio lavoro ti tenesse al riparo dalla guerra. Editti, scartoffie! E avrei potuto perderti...
Elida: Mi dispiace, padre.
Lahavis: Avrei voluto sapere che cosa stavi passando. Noi... noi ci riprenderemo [rivolto ad Aloy]. Grazie per questa seconda occasione.
Elida: Non accetterò mai che Atral sia morto, ma cercherò di vivere... per lui. - Fernund: Il punto perfetto per un'imboscata! Ora getta quella magnifica lancia a terra e ti lasceremo vivere!
Aloy: Di sicuro, hai sentito di me. Sai di cosa sono capace. Perché pensi di uscirne vivo?
Fernund: Mi piace rischiare. - Guardia: Era un'esca per Macchine... Chissà come l'hanno avuta.
Janeva: Rasgrund ha nascosto le parti "nella sua persona".
Guardia: L'abbiamo perquisito. Come...?
Janeva: Credimi, non vuoi saperlo.
Guardia: Custode Janeva. Questa è la ragazza che ha sconfitto i Colossi.
Janeva: Straniera. Sono stupito. E non mi stupisco facilmente. Come te la cavi con prede in carne e ossa?
Aloy: Nessuno si è mai lamentato. Perché?
Janeva: Sono scappati tre prigionieri pericolosi e i miei uomini devono rimettere gli altri in riga. Non sarebbe successo se ce ne fossimo occupati alla vecchia maniera... Ma abbiamo già percorso questa strada e guarda dove siamo arrivati...
Aloy: Qual è la vecchia maniera?
Janeva: Seppellirli fino al collo lasciandoli al giudizio del Sole.
Aloy: Mi sembra che il giudizio sia già stato emesso.
Janeva: Nessuno di loro commetteva più crimini.
Aloy: Chi sono questi prigionieri pericolosi?
Janeva: Tre delle gabbie di isolamento. Non dispiacerti per loro, hanno vissuto bene grazie al Re Sole. - Janeva: Gavan. Un traditore che vendeva armi agli esuli.
Aloy: Rispetto agli altri due, non sembra così pericoloso.
Janeva: Ha fomentato una guerra civile, tutto solo per i frammenti. Una Macchina è più sensibile.
Aloy: Conosci un... cacciatore... di nome Nil? Mi ha detto lui di questo posto.
Janeva: Nil? E' così che si fa chiamare ora? Sta bene?
Aloy: Non direi proprio "bene".
Janeva: E' nato sotto un'ombra. Ma non era come i macellai del Cerchio del Sole. Oltre alla lama, aveva un cervello. Aveva onore. Vecchio stampo. Stando qui... è venuto in superficie.
Aloy: Quindi i Carja tengono i criminali in questo posto?
Janeva: Fin dalla liberazione. Li abbiamo avuti tutti, dai ladri ai vecchi Gheppi del Re Folle Jiran. Il Re Sole crede nel potere del cambiamento. E, di sicuro, alcuni sono cambiati. Come la pelle delle lucertole. Credevo che i criminali fossero uguali. Perciò, il Re Sole mi ha messo al comando di Rocca Pietrasole. Così ho capito la differenza.
Aloy: Suona come un onore... Cioè, non ho mai visto delle donne in un'armatura Carja...
Janeva: No. Non sono come le tue sorelle. Nessuna donna indossa un'armatura Carja. Ho scelto io di diventare un soldato. E sono entrato nelle guardie d'onore di Avad. Giravano voci su di me. Rispondevo: "Mettetemi alla prova e vi romperò un braccio". Dopo diverse braccia rotte, le voci erano sparite.
Aloy: Sono curiosa... Ma forse è meglio non iniziare a litigare.
Janeva: Bene.
Aloy: Vuoi di nuovo i prigionieri in gabbia?
Janeva: No. Li voglio sottoterra. Dubito che ti lasceranno scelta. E poi il Re Sole gli ha dato una possibilità. Ora hanno a che fare con me. C'è una taglia sulle loro teste. Ullia dei Tenakth, Rasgrund degli Oseram e il traditore Gavan. - Cultista sgherro dell'Eclissi 1: Se questo posto [Calderone XI] dava alla luce le Macchine, perché sembra di essere in una tomba?
Cultista sgherro dell'Eclissi 2: Cominci a inquietarmi, lo sai? Ti serve un po' di Sole. - Aloy: Janeva ha detto che contrabbandavi solo per i frammenti. E' vero?
Gavan: Eheh posso dirti quel che voglio. Per una madre o per i suoi bambini poveri.
Aloy: Ma mentiresti.
Gavan [Ultime parole]: Nell'anno passato in gabbia, mi sono solo pentito di aver ucciso la guardia che mi ha scoperto. Potrai riferire questo a Rocca Pietrasole. - Rasgrund: Ehilà! Credevo che mandassero soldati. Il potente impero Carja dev'essere più a secco di quanto pensassi. Ah! Che tristezza. Non importa, i cacciatori di taglie muoiono come gli altri. Benvenuta... nel baratro della morte!
Aloy: Ma sei serio?
Rasgrund: Sadico, omicida, creatore di trappole... Tutto insieme. Ecco perché mi hanno messo in quel buco fetido! - Rasgrund: Curiosità: quei Colossi che ho attirato alla prigione hanno ucciso Janeva?
Aloy: Temo di doverti deludere.
Rasgrund: Già, ecco perché ho i miei giocattoli. Per distrarmi dal dolore. - Rasgrund: Mi hai preso. Basta trappole. Di' a Janeva che farò il bravo, d'ora in poi.
Aloy: Ti aspetti che me la beva? Che cos'hai in mano?
Rasgrund [Ultime parole]: Oh, questo? Solo un piccolo... ops! [si fa esplodere con una granata, ma Aloy riesce a salvarsi]
Aloy: E' morto facendo quello che amava di più. - Ullia: Bene! Bene! Danzerò nel tuo sangue! Dimostrati degna di un marchio sulla mia pelle. Non temere la morte! Accoglila! Non avevo mai ucciso qualcuno della tua tribù, prima d'ora. Sei troppo forte per essere una Carja! Che cosa sei?! [Aloy la ferisce mortalmente] Vieni! Non sprecare il mio sangue.
Aloy [sospira]: Non avremmo potuto parlarne, eh?
Ullia: I Carja sapevano solo parlare. Parlare e sanguinare. Parlare e ingabbiarmi. Ma tu hai combattuto come una Tenakth. Ti avrei preso come figlia.
Aloy: Tu non puoi prendere nessuno...
Ullia [Ultime parole]: I forti prendono dai deboli e, nel farlo, diventano più forti. Queste storie, incise sulla mia pelle, guarda... Bambini, ricchi, vite e terre... sono tutti diventati miei. Bevi il mio... sangue... ed essi... vivranno.
Aloy: No, Ullia. Io... ho già abbastanza storie. - Nil: E' così... dolce e amaro. Come un sorriso sporco di sangue.
Aloy: Qual è il problema? Sembri deluso.
Nil [sospira]: I clan di banditi sono andati. Ho sentito che un altro se l'è data a gambe a sud, dopo aver fiutato la nostra leggenda.
Aloy: E' a questo che è servito tutto. A sradicare la minaccia.
Nil: Ma ora non c'è più nessuno da uccidere. A meno che... No, no.
Aloy: Immagino che questo sia un addio.
Nil: Dopo quello che abbiamo passato, questo non è il luogo adatto. C'è una mesa a sud di Meridiana che si affaccia su Punte di Freccia. Mi troverai là. - Aloy: Nil. Lungo la strada mi chiedevo... Beh, se mi avresti teso un'imboscata.
Nil: E il divertimento? Le terre dei banditi non potevano essere una degna arena. Ma qui... è incredibile. E' così drammatico... Ok. Dimmi. Perché non ci ammazziamo a vicenda?
Aloy: Aspetta. Mi hai portato qui per chiedermi di affrontarti?
Nil: A morte. Sarà unico, perché ci capiterà una volta sola.
Aloy: Onestamente, non sapevo cos'altro aspettarmi. Se è così che deve finire, Nil...
Nil: Tutto finisce. Solo... tu sei molto scrupolosa. Non ti avrei messo pressione per qualcosa di finto. Come la morte. Niente è più reale.
Aloy: Molto gentile da parte tua. Sono... lusingata... da quello che pensi di me. Ma io non voglio ucciderti.
Nil: Calmati. Vita contro morte, due cacciatori. So che puoi capire.
Aloy: E' davvero questo che desideri, Nil? Io non credo che tu voglia morire. Forse, vuoi anche di peggio. Ma penso che ci sia bisogno di te, in questo mondo.
Nil: Non riesco a capire.
Aloy: Non ti affronterò. E' la mia decisione. Puoi accettarla o cercare di colpirmi alle spalle quando vado.
Nil: Allora è finita... La tua ultima freccia è la più crudele. E' vero, ti ho dato io una scelta, ma mi hai spezzato il cuore. - Janeva: Il tuo aiuto al Dominio Carja è molto apprezzato, in questi tempi bui. Questa è la risposta ufficiale. Ma direi: dalla tua espressione capisco che hai svolto il lavoro.
Aloy: Due di loro si sono fatti ammazzare. L'altra si è battuta fino alla morte.
Janeva: Avrebbero trovato la morte anche senza di te. Portando altri con loro.
Aloy: E' quello che mi ripeto.
Janeva: Sei furba. Dubito che ci rivedremo, quindi... segui la luce. - Aloy: Ho saputo di Ersa. Mi spiace. So che era speciale per te.
Erend: Speciale per me. Eh! Speciale per tutti! Sapeva sempre cosa fare e dava ordini a tutti... mi faceva rigare dritto. Ora dovrei prendere il suo posto. E invece eccomi qui, senza sapere che fare.
Aloy: Anch'io ho perso qualcuno. Alla Prova. L'uomo che mi ha cresciuto. Si chiamava Rost.
Erend: E' terribile. Perché ogni volta che succede qualcosa di terribile... gli altri ti raccontano le loro disavventure, come se rendesse tutto più semplice?
Aloy: Già. Perché...? - Aloy: Qui è pieno di persone che parlano insieme. Come fa uno a pensare?
Erend: Io non penso. Bevo e basta. - Straniero Oseram [rivolto a una folla]: Sangue per sangue! Vendetta per Ersa! Per quanto Avad si nasconderà nel palazzo? Di assediare la Cittadella? Non ha lo stomaco per la giustizia? Anno dopo anno, perché risparmia chi ci ha schiavizzato, torturato e massacrato? Erend. Non vuoi la vendetta più degli altri? Tua sorella è stata uccisa! E nessuno la vendica?!
Erend: Un'altra parola, patetica e inutile carogna, e ti sbatto in galera io stesso! Adesso sparite, o vi prendo tutti a calci nel culo! - Aloy: Olin e gli assassini possono comunicare con i loro Focus a distanza. E vedere attraverso i Focus degli altri... come guardare con gli occhi di qualcun altro.
Erend: E' così che gli assassini ti hanno visto? Tramite Olin?
Aloy: Sì, per quel che ne so. Ora che so dove trovare Olin, dovrei procedere.
Erend: Tu da sola? Sicura?
Aloy: Ci penso io. Sono più veloce da sola.
Erend: Aspetta! Se quel dispositivo ti svela l'invisibile...
Aloy: Levati di mezzo, Erend.
Erend: Ti prego, devi aiutarmi, Aloy! Devo sapere chi ha ucciso Ersa! Non l'esercito dei Carja delle Ombre... questo lo so già... ma chi sono i soldati colpevoli.
Aloy [sospira]: Mi spiace per tua sorella, ma è la tua guerra. Non la mia.
Erend: Non fingere che non ti riguardi! Sei venuta qui per dare la caccia a chi ti ha quasi ucciso e ha massacrato la tua gente. Perché tu meriti giustizia e io no? - Aloy: Hai detto che eri un avventuriero?
Kuvid: Esatto. I nobili di Meridiana decorano con fiori i loro giardini. E così, uscivo con arco e lancia. Mi sono fatto un nome cercando i boccioli più selvaggi in natura. Nessun bandito o Macchina mi teneva lontano da quei petali.
Aloy: Poi cos'è successo?
Kuvid: È arrivato l'amore. La mia dolce metà si agita quando esco. Così, ora raccolgo fiori da chi non ha certi vincoli.
Aloy: Ne vale la pena? Essere... così in gabbia?
Kuvid: Ma certo. La libertà è dolce, ma l'abbraccio della mia bella Theradine lo è di più. - Ukan: Lascia perdere la Loggia. Se non sei un Carja, non sperare di far strada.
Aloy: Cos'ha che non va la Loggia, di preciso?
Ukan: Nulla, se ti piacciono i bigotti. A Ban-Ur ho la fama di cacciatore esperto, così ho deciso di propormi alla Loggia. Credevo fosse semplice. Cacciare Macchine, scalare i ranghi. Ma non è così. È fatta in modo che i Carja siano sempre in cima. Ah! Non mi serve l'approvazione di quei damerini. Me ne vado.
Aloy: Quindi devi essere un Carja per unirti alla Loggia?
Ukan: No. Accettano le altre tribù. Ma hanno regole per impedire agli stranieri di scalare i ranghi. Quando il Re Sole Avad è salito al trono, ha promesso una nuova era. Una Meridiana aperta. Menzogne. Certo, partecipi al banchetto. Ma non toccherai cibo.
Aloy: Qualcuno dovrà smuovere la situazione nella Loggia.
Ukan: Forse, ma non spetta a me. Se decidi di andare, assicurati di lasciargli un bel vecchio marchio d'addio Banuk, in mio onore.
Aloy: Un marchio d'addio Banuk? E cioè?
Ukan: Pisciagli a terra, possibilmente in un posto dove non lo scopriranno finché non sarà rancido. - Aloy: Sei interessato ai Predecessori?
Palas lo Studioso: Più che interessato. Io studio ogni manufatto antico che mi passi per le mani! Ma gli anni di studi mi hanno fatto affezionare al mio scrittoio. Non sopporto nemmeno il Sole, a dirla tutta. Non so come farò a trovare una compagna. La mia famiglia vuole un erede.
Aloy: Ah, non guardare me.
Palas lo Studioso: No, no, no, Non guardo. Sai, mio padre ha le idee chiare su chi devo sposare. Ma lei non m'interessa. Vorrei tanto che ci fosse un modo per evitarlo. Preferirei starmene con i miei preziosi recipienti. - Aloy: Il re ti ha nominata emissaria presso i Banuk?
Cantarah: Sì. Sono stata a Ban-Ur molte volte e i capi werak si fidano di me. Li aiuto nelle relazioni diplomatiche con Avad. Li considerano persone misteriose, ma io comprendo le loro usanze. Quello che devi fare è essere il migliore. Non importa che tu sia nobile o povero, uomo o donna. Loro rispettano l'abilità, non la misera discendenza.
Aloy: Ha il suo fascino.
Cantarah: I Carja devono capire. Ciò che non comprendono è superato o selvaggio. - Ahsis: Dimmi, i Nora si infilano spesso nelle case altrui per fare i loro comodi?
Aloy: Certo che no...
Ahsis: Eppure è quello che fai tu. Proprio ora. Appesti la Loggia, infastidisci chi è migliore di te...
Aloy: Non sei migliore di me. Devo passare da te per diventare un membro.
Ahsis: Ed è così, ma tu non hai alcuna possibilità di diventare un membro. Sei soltanto una selvaggia. E nessun selvaggio scalerà i ranghi della Loggia dei Cacciatori finché io sono Falcodoro. Ora vattene.
Aloy: No! Mi è stato detto che ci sono regole, qui. Se non contano nulla, neanche la tua posizione vale niente. Quindi rilassati e dimmi: c'è un Falco disposto a farmi da mentore?
Ahsis: Molto bene. Talanah è libera. Ahahah, un'accoppiata perfetta. Feccia insieme alla feccia. E ora sparisci da qui. - Namman: Mi spiace doverti incontrare così...
Aloy: Così come?
Namman: Nel dolore. Serbi il tuo come un amuleto. - Aloy: Rituali e preghiere non riportano indietro chi hai perduto.
Namman: No. Ma servono ad alleviare il dolore di chi è rimasto. Può donargli la forza, speranza. Coma una nuova alba. - Aloy: Perché i sacerdoti approvavano gli spargimenti di sangue?
Namman: A volte, noi Carja ci preoccupiamo di più della tradizione che di ciò che è giusto.
Aloy: Ah... Forse i Carja e i Nora non sono così diversi. - Aloy: Dov'è tuo fratello, adesso?
Namman: Mi attende alla fine della scia del Sole, spero. Lui si oppose apertamente ai sacrifici. Per un sacerdote, dubitare del volere del Re Sole comportava il massimo della pena.
Aloy: Anche tu hai perso un tuo caro... Mi dispiace.
Namman: No, non perso. Quando ho preso questi abiti... ho trovato il suo ricordo.
Aloy: Farò il possibile per aiutare chi è in lutto.
Namman: Onorare i loro ricordi è onorare noi stessi. - Aloy: Ehm, salve?
Ranin l'Allegro: Te l'avrò ripetuto almeno un centinaio di volte, per il Sole. Noi siamo artigiani e basta, fine del discorso.
Lorund: L'artigianato non vince la guerra, né tiene lontane le Macchine da casa tua. Quel che serve è il classico, bello, onesto e...
Ranin l'Allegro: Eh, già. "Classico, bello e onesto lavoro". Se qualcosa luccicasse, lo getteresti via!
Lorund: Se i Carja avessero costruito quell'elevatore, si sarebbero limitati a qualcosa di carino.
Ranin l'Allegro: Tutti questi anni a rovistare, ma non hai mai trovato il senso dell'umorismo.
Aloy: Basta!
Ranin l'Allegro: Ecco.
Lorund: Sono gente schietta, i Nora.
Aloy: Ah... Perché voi due lavorate insieme se non andate d'accordo su nulla?
Ranin l'Allegro: Aaah, è un gesto simbolico. - Ranaman: Forse i miei cari sono ancora vivi! E voi ve ne state qui senza far niente?
Guardia Oseram: Abbiamo perso decine di pattuglie oltre la valle. Gli ordini sono chiari. Adesso basta. Eravate stati avvisati.
Ranaman: Tu stai parlando di ordini, io invece parlo di vite!
Guardia Oseram: È a questo che servono gli ordini. A salvare vite. Buona giornata. - Aloy: Ho trovato un'esca. Credo che qualcuno l'abbia messa qui di proposito, per attivare le Macchine. Tuo padre aveva nemici?
Daradi: Oh, no. Mio fratello Ranaman. Prima il gioco d'azzardo, poi i furti e le estorsioni. Ha giurato vendetta quando l'abbiamo cacciato.
Aloy: È stato Ranaman a implorarmi di venire. Voleva liberarsi delle Macchine per prendersi la proprietà!
Daradi: Quel verme assassino! Dobbiamo fermarlo...
Ranaman: Che cos'è che non mi permetterai? Di ereditare tutto?
Daradi: Noi siamo fratelli, assassino. Non hai alcun onore?
Ranaman [Ultime parole]: Aaah, forse no. Ma avrò tutto questo. Quando incontrerai nostro padre, ringrazialo per l'eredità. [ad Aloy] Quanto a te, questo dispositivo chiamerà altre Macchine. È molto più semplice che ucciderti... [uno Smeriglio lo afferra e lo uccide con i suoi artigli mentre vola] - Aloy: Non ho mai avuto una madre.
Sylens: Che stai dicendo? Ne hai avute due. Una donna e una macchina.
Aloy: Non sono una persona, ma uno strumento… realizzato da una macchina. Nata dalla distruzione… e dal fuoco…
Sylens: Per spegnere le fiamme e guarire il mondo. - Elisabet: Era un kit di elettronica per bambini, ma l'avevo collegato a una batteria a pannelli solari e l'erba ha preso fuoco. E, con essa, un pino che era lì… non so, da almeno cent'anni.
GAIA: Domanda: quanti anni avevi?
Elisabet: Sei. Mia madre era a casa, grazie a Dio, così ha dovuto chiamare i pompieri… E subito dopo mi ha portato in giardino e mi ha mostrato i passerotti morti. Perché c'erano dei nidi in cima al pino.
GAIA: Domanda: cos'hai provato?
Elisabet: Non lo so. Ricordo di aver urlato che non m'importava. Allora mia madre mi prese la faccia fra le mani… e parlò.
GAIA: Domanda: che cosa ti disse?
Elisabet: Che doveva importarmi. Disse: "Elisabet, essere intelligenti non significa nulla se non rendi il mondo migliore. Devi usare la testa per valere qualcosa, e servire la vita, non la morte". - GAIA: Se avessi avuto un figlio, Elisabet, come avresti voluto che fosse?
Elisabet: Immagino… che avrei voluto che lei… fosse… curiosa. E ostinata. Inarrestabile, anche… Ma con abbastanza compassione da… guarire il mondo… Solo un po'.
[ADE esce dall'MTQ ed entra nel suo dispositivo] Ciao, mio vecchio amico. Ti ricordi di me? Abbiamo ancora molte cose di cui parlare... Molte cose da scoprire. I tuoi Padroni, per esempio. Quelli che hanno inviato il segnale per risvegliarti. La conoscenza ha i suoi vantaggi, non credi? Bene... iniziamo. (Sylens)
Altri progetti
[modifica]- Wikipedia contiene una voce riguardante Horizon Zero Dawn
- Commons contiene immagini o altri file su Horizon Zero Dawn