Howard e il destino del mondo
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Howard e il destino del mondo
Titolo originale |
Howard the Duck |
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Lingua originale | inglese |
Paese | USA |
Anno | 1986 |
Genere | Azione |
Regia | Willard Huyck |
Soggetto | fumetto della Marvel Comics |
Sceneggiatura | Willard Huyck, Gloria Katz |
Produttore | Gloria Katz |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori originali | |
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Doppiatori italiani | |
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Note | |
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Howard e il destino del mondo, film statunitense del 1986 con Lea Thompson e Tim Robbins, regia di Willard Huyck.
Frasi[modifica]
- Il cosmo, innumerevoli mondi seminati nello spazio, mondi senza fine. Tra queste galassie, qualsiasi realtà è possibile, e ciò che è realtà in uno di questi mondi è pura fantasia in tutti gli altri. Qui, tutto è realtà e tutto è illusorio. Ciò che è, ciò che è stato e ciò che sarà comincia qui, con le parole: "All'inizio c'era Howard!" (Narratore)
- [Dopo che una donna gli urla in faccia] Reazione tipica di scimmie senza pelo! (Howard)
- Senti, se venissi sparata per milioni di miglia attraverso lo spazio e sull'altro pianeta ti misurasse il quoziente d'intelligenza uno spazzino, sono sicuro che anche tu saresti molto arrabbiata! (Howard)
- Ho smesso di cercare di ambientarmi. Devo tornare in mezzo ai miei simili. Però devo dire che comincio a nutrire maggiore apprezzamento per la versione femminile dell'umana anatomia. (Howard)
- Nel mio pianeta, non diciamo mai "morire." Diciamo "uccidere!" (Howard)
- Lo sai, abbiamo un proverbio sul mio pianeta: "Se Dio avesse voluto farci volare, non ci avrebbe fatto perdere le ali." (Howard)
- Get that planet on the phone | Aint no time to waste | Tell him he ain't comin' home | Done joined the human race | They call him Howard the Duck | Ain't no way to conceal it | With a feather's touch a love him apart | They call him Howard the Duck | If it ain't funk, you don't feel it | And he shot an arrow straight though my heart.
- Telefonate quel pianeta | Non c'è tempo da perdere | Dite a tutti che non tornerà a casa | Si è unito alla razza umana | Lo chiamano Howard il Papero | È impossibile nasconderlo | Un tocco di piume e mi ha stregata | Lo chiamano Howard il Papero | Se non fa paura, non lo senti | Mi ha trafitto il cuore con la sua freccia (Beverley, traduzione dal sottotitolaggio di Netflix)
Dialoghi[modifica]
- Howard: Ora basta! Un papero che si rispetti deve intervenire! Lasciate andare quella femmina. La pazienza di un papero ha i suoi limiti, e voi canaglie mi costringete a darvi una lezione.
Teppista #1: Jimmy, vedi anche tu quello che vedo io? Un anatra che parla.
Teppista #2: Sì, la vedo anch'io. Ne avrò presa troppa stasera. Va via! Sparisci!
Howard: Nessuna osa ridere davanti a un maestro di Quack-fu!
- Howard: È ovvio che questo non è il posto adatto per un papero intelligente e sensibile.
Beverley: Io sto sognando! Ma sì, non può essere vero.
Howard: Grazie.
Beverley: Tu non sei veramente... un anatra?
Howard: Lo sapevo. Tutto questo comincia a mettere seriamente in dubbio la stima che ho di me stesso.
- Beverley: Senti, ce l'hai un posto dove andare?
Howard: Eh, se avessi un posto dove andare, non resterei certo qui a Cleveland.
- Phil: [Imitando Paperino] Phil mi chiamo, e tu Howard. Noi essere amici.
Howard: È senza dubbio una delle menti più illustri della Terra, vero?
Beverley: Phil, non gli parlare in quel modo. Guarda che è intelligente come te.
Howard: Beh, comincio a essere molto depresso...
- Phil: Howard, smettila di resistere. Ora devi concentrarti e leggermi nel pensiero.
Howard: Va bene. Tu stai pensando: "Questi lo sanno che sono fasullo, lo sanno che sono un chiaccherone." Dimmi se ti ho azzeccato, più o meno.
- Howard: Beverley, io non sono un tipo molto sentimentale.
Beverley: No, scommetto che sei nato da un uovo che è stato covato troppo poco.
- Howard: Io non ho capito proprio niente di tutte quelle cose che hai detto. So soltanto che ho bisogno di quella vostra macchina col laser per tornarmene a casa. Funziona ancora? Jenning!
Jenning: Te l'ho già detto, piccolo pennuto, io non sono Jenning. Sono diventato uno degli Occulti Supersovrani dell'universo.
Beverley: Occulti Supersovrani dell'universo?
Howard: Dev'essere una bella responsabilità!
Jenning: Stanotte il raggio laser ha colpito Nexus di Sominus.
Howard: Dove si trova? Nei sobborghi di Cleveland?
Jenning: È aldilà di tutti i pianeti, nella buia regione dei demoni, nella quale noi Supersovrani siamo stati esiliati eoni fa.
Howard: [A Beverley] Spero che almeno tu ci capisca qualcosa.
Beverley: Howard, quello che ho capito è che quest'uomo è sicuramente molto malato.
Jenning: Così come tu per un caso sei stato portato qui, questa notte la potenza del raggio laser mi ha finalmente liberato dalla regione dei demoni e mi ha risucchiato giù in quel laboratorio.
Howard: Com'è piccolo l'universo!
Jenning: Per effetto dell'esplosione, sono entrato nel corpo di Jenning. Così, ho camuffato la mia vera sembianza, che potrebbe essere considerata orrenda e ripugnante qui.
Beverley: Beh, sì. C'è tanta gente che mangia.
Voci correlate[modifica]
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