Hun Sen

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Hun Sen nel 2019

Hun Sen (1952 – vivente), politico e militare cambogiano.

Citazioni di Hun Sen[modifica]

  • Se i gruppi nazionalisti si dissoceranno da Pol Pot e si uniranno a noi per eliminarlo, potrebbero svolgere un certo ruolo in Cambogia, contribuire a sbloccare la situazione e avviare un eventuale regolamento politico.[1]
  • Se i khmer rossi vogliono riprendere un posto nella politica della Cambogia, che si presentino alle elezioni.[2]
  • Per una soluzione del conflitto cambogiano nei suoi aspetti interni è necessaria l'eliminazione di Pol Pot. Coloro che combattono nelle file dei khmer rossi non avranno il diritto, se non depongono le armi e non si uniscono alla causa del popolo, di partecipare alla vita politica del paese.[3]
  • Noi non possiamo avallare nessun accordo che preveda la partecipazione dei khmer rossi nel governo della Cambogia. [...] Siamo pronti a sostenere un ruolo di leader per il principe Sihanuk se egli si dissocierà dalla deprecata giunta di Pol Pot e si schiererà con noi nella lotta contro quel gruppo. Se avranno riconoscimento politico, i khmer rossi ne approfitteranno per tornare al potere con i loro metodi violenti.[4]
  • Per me è più facile prevedere la pioggia che non ciò che farà o dirà Sihanouk.[5]
  • Io non posso fare altro che rimanere al potere per evitare un bagno di sangue.[6]
  • Stiamo seduti sulla cima della collina a guardare il leone e la tigre che si sbranano a vicenda. Aspettiamo che si feriscano entrambi, così da poterli catturare. Poi vedremo il da farsi.[7]
  • Il principe Norodom Ranariddh insieme a molti complici hanno importato armi in maniera illegale con il malvagio proposito di provocare una guerra.[8]
  • [Sulla pandemia di COVID-19] La vera malattia è la paura.[9]
  • [Al dissidente Ho Vann] Tu te ne stai da ribelle all’estero [ma] la tua famiglia è a Phnom Penh. Sei pazzo. Fai attenzione: tua moglie e i tuoi figli non riescono a dormire bene e sono spaventati. Dovresti smetterla.[10]
  • [Sul petrolio] Non è una maledizione come dicono alcune persone di cattiva volontà.[11]
  • Non lasciate che la Cambogia diventi un rifugio per la criminalità, un luogo di riciclaggio di denaro sporco, di traffico di esseri umani.[12]

Da «Non esiste un problema Cambogia. Sihanouk tradisce il suo popolo»

Intervista di Jacques de Barrin, La Stampa, 20 febbraio 1983.

  • Non c'è un problema cambogiano da risolvere, non c'è niente da negoziare. Continueremo a seguire la strada scelta dal nostro partito, vale a dire la via verso il socialismo.
  • Sihanouk è un traditore, continua a tradire gli interessi del suo popolo e del suo Paese. Se abbandonerà le file del nemico, sarà considerato un «rifugiato cambogiano all'estero». Ma questo non significa che diventerà un interlocutore valido per un negoziato.
  • L'opinione pubblica mondiale, nell'insieme, riconosce i progressi compiuti dalla Cambogia, in tutti i campi. Ma gli espansionisti cinesi, gli imperialisti e i reazionari di tutti i Paesi cercano di impedire che il nostro Paese sia riconosciuto.

Da «Pechino ha la chiave per risolvere il conflitto cambogiano»

Intervista di Gabriele Bertinetto, La Stampa, 12 agosto 1987.

  • La Cina costituisce il solo ostacolo [alla pace]. Essa ha sostenuto Pol Pot nei suoi massacri e ancora lo appoggia.
  • Mosca non è responsabile per le vicende cambogiane, solo la Cina lo è.
  • La presenza vietnamita è sollevata come pretesto per sostenere i seguaci di Pol Pot.
  • Anche se Sihanuk dice che esiste un Sihanuk individuo e un Sihanuk presidente della coalizione, in realtà c'è un solo Sihanuk, che ha paura della Cina.
  • Al momento sono solo 60mila i civili vietnamiti in Cambogia, ma c'è chi cerca di inventare in anticipo un problema dei civili vietnamiti per il giorno in cui non ci saranno più i militari vietnamiti. In Cambogia ci sono più cinesi che vietnamiti ma nessuno ci accusa di cinesizzare il paese.
  • Il Vietnam ci ha aiutato a liberarci da Pol Pot. La nostra rinascita è inseparabile dal loro aiuto.

Citazioni su Hun Sen[modifica]

  • Alla maggior parte di cambogiani non importa se al potere ci sia Lon Nol o Hun Sen; per loro è sempre la stessa cosa. (Dith Pran)
  • Benché io non sia soddisfatto di molte risposte di Hun Sen sono impressionato dalla sua abilità politica. (Dith Pran)

Note[modifica]

  1. Citato in I viet invitano Sihanuk a rompere con i Khmer rossi, La Repubblica, 19 gennaio 1985.
  2. Citato in Cambogia, una rissa apre la conferenza di pace, La Stampa, 26 luglio 1989.
  3. Citato in No di Hun Sen ai Khmer rossi nel futuro governo cambogiano, La Repubblica, 13 agosto 1989.
  4. Citato in Conferenza sulla Cambogia. L'accordo si allontana, La Repubblica, 24 agosto 1989.
  5. Citato in È già guerra civile, La Stampa, 22 settembre 1989.
  6. Citato in Secessione in Cambogia, La Repubblica, 11 giugno 1993.
  7. Citato in Phnom Penh: prendete Pol Pot vivo, La Stampa, 15 giugno 1997.
  8. Citato in La vendetta di Pol Pot, La Stampa, 6 luglio 1997.
  9. Citato in Coronavirus sulla Westerdam. La falla in Cambogia nel muro contro l’epidemia, La Repubblica, 18 febbraio 2020.
  10. Citato in Democrazia e ambiente, l'Indonesia si ribella a Widodo, La Repubblica, 4 novembre 2020.
  11. Citato in Cambogia, il padre-padrone Hun Sen punta sull'oro nero, La Repubblica, 1 gennaio 2021.
  12. Citato in Cambogia, Phnom Penh: sospette complicità di alto livello nella tratta di esseri umani: il rifugio per criminali di tutto il mondo?, La Repubblica, 28 ottobre 2022.

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