Hun Sen
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Hun Sen (1952 – vivente), politico e militare cambogiano.
Citazioni di Hun Sen
[modifica]- Se i gruppi nazionalisti si dissoceranno da Pol Pot e si uniranno a noi per eliminarlo, potrebbero svolgere un certo ruolo in Cambogia, contribuire a sbloccare la situazione e avviare un eventuale regolamento politico.[1]
- Se i khmer rossi vogliono riprendere un posto nella politica della Cambogia, che si presentino alle elezioni.[2]
- Per una soluzione del conflitto cambogiano nei suoi aspetti interni è necessaria l'eliminazione di Pol Pot. Coloro che combattono nelle file dei khmer rossi non avranno il diritto, se non depongono le armi e non si uniscono alla causa del popolo, di partecipare alla vita politica del paese.[3]
- Noi non possiamo avallare nessun accordo che preveda la partecipazione dei khmer rossi nel governo della Cambogia. [...] Siamo pronti a sostenere un ruolo di leader per il principe Sihanuk se egli si dissocierà dalla deprecata giunta di Pol Pot e si schiererà con noi nella lotta contro quel gruppo. Se avranno riconoscimento politico, i khmer rossi ne approfitteranno per tornare al potere con i loro metodi violenti.[4]
- Per me è più facile prevedere la pioggia che non ciò che farà o dirà Sihanouk.[5]
- Io non posso fare altro che rimanere al potere per evitare un bagno di sangue.[6]
- Stiamo seduti sulla cima della collina a guardare il leone e la tigre che si sbranano a vicenda. Aspettiamo che si feriscano entrambi, così da poterli catturare. Poi vedremo il da farsi.[7]
- Il principe Norodom Ranariddh insieme a molti complici hanno importato armi in maniera illegale con il malvagio proposito di provocare una guerra.[8]
- [Sulla pandemia di COVID-19] La vera malattia è la paura.[9]
- [Al dissidente Ho Vann] Tu te ne stai da ribelle all’estero [ma] la tua famiglia è a Phnom Penh. Sei pazzo. Fai attenzione: tua moglie e i tuoi figli non riescono a dormire bene e sono spaventati. Dovresti smetterla.[10]
- [Sul petrolio] Non è una maledizione come dicono alcune persone di cattiva volontà.[11]
- Non lasciate che la Cambogia diventi un rifugio per la criminalità, un luogo di riciclaggio di denaro sporco, di traffico di esseri umani.[12]
Intervista di Jacques de Barrin, La Stampa, 20 febbraio 1983.
- Non c'è un problema cambogiano da risolvere, non c'è niente da negoziare. Continueremo a seguire la strada scelta dal nostro partito, vale a dire la via verso il socialismo.
- Sihanouk è un traditore, continua a tradire gli interessi del suo popolo e del suo Paese. Se abbandonerà le file del nemico, sarà considerato un «rifugiato cambogiano all'estero». Ma questo non significa che diventerà un interlocutore valido per un negoziato.
- L'opinione pubblica mondiale, nell'insieme, riconosce i progressi compiuti dalla Cambogia, in tutti i campi. Ma gli espansionisti cinesi, gli imperialisti e i reazionari di tutti i Paesi cercano di impedire che il nostro Paese sia riconosciuto.
Intervista di Gabriele Bertinetto, La Stampa, 12 agosto 1987.
- La Cina costituisce il solo ostacolo [alla pace]. Essa ha sostenuto Pol Pot nei suoi massacri e ancora lo appoggia.
- Mosca non è responsabile per le vicende cambogiane, solo la Cina lo è.
- La presenza vietnamita è sollevata come pretesto per sostenere i seguaci di Pol Pot.
- Anche se Sihanuk dice che esiste un Sihanuk individuo e un Sihanuk presidente della coalizione, in realtà c'è un solo Sihanuk, che ha paura della Cina.
- Al momento sono solo 60mila i civili vietnamiti in Cambogia, ma c'è chi cerca di inventare in anticipo un problema dei civili vietnamiti per il giorno in cui non ci saranno più i militari vietnamiti. In Cambogia ci sono più cinesi che vietnamiti ma nessuno ci accusa di cinesizzare il paese.
- Il Vietnam ci ha aiutato a liberarci da Pol Pot. La nostra rinascita è inseparabile dal loro aiuto.
Citazioni su Hun Sen
[modifica]- Alla maggior parte di cambogiani non importa se al potere ci sia Lon Nol o Hun Sen; per loro è sempre la stessa cosa. (Dith Pran)
- Benché io non sia soddisfatto di molte risposte di Hun Sen sono impressionato dalla sua abilità politica. (Dith Pran)
Note
[modifica]- ↑ Citato in I viet invitano Sihanuk a rompere con i Khmer rossi, La Repubblica, 19 gennaio 1985.
- ↑ Citato in Cambogia, una rissa apre la conferenza di pace, La Stampa, 26 luglio 1989.
- ↑ Citato in No di Hun Sen ai Khmer rossi nel futuro governo cambogiano, La Repubblica, 13 agosto 1989.
- ↑ Citato in Conferenza sulla Cambogia. L'accordo si allontana, La Repubblica, 24 agosto 1989.
- ↑ Citato in È già guerra civile, La Stampa, 22 settembre 1989.
- ↑ Citato in Secessione in Cambogia, La Repubblica, 11 giugno 1993.
- ↑ Citato in Phnom Penh: prendete Pol Pot vivo, La Stampa, 15 giugno 1997.
- ↑ Citato in La vendetta di Pol Pot, La Stampa, 6 luglio 1997.
- ↑ Citato in Coronavirus sulla Westerdam. La falla in Cambogia nel muro contro l’epidemia, La Repubblica, 18 febbraio 2020.
- ↑ Citato in Democrazia e ambiente, l'Indonesia si ribella a Widodo, La Repubblica, 4 novembre 2020.
- ↑ Citato in Cambogia, il padre-padrone Hun Sen punta sull'oro nero, La Repubblica, 1 gennaio 2021.
- ↑ Citato in Cambogia, Phnom Penh: sospette complicità di alto livello nella tratta di esseri umani: il rifugio per criminali di tutto il mondo?, La Repubblica, 28 ottobre 2022.