Hunter Schafer
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Hunter Schafer (1998 – vivente), attrice, supermodella e attivista statunitense.
Citazioni di Hunter Schafer
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- [...] la visibilità aiuta di per sé perché rappresenta e dà voce a qualcuno. Io da piccola non sapevo nemmeno che faccia avesse una donna trans né avevo la minima idea di come si svolgessero le dinamiche queer [...], invece il linguaggio visivo disponibile può innescare un cambiamento concreto. In un mondo ideale ognuno dovrebbe essere libero di essere quello che vuole, di stare con chi vuole e definire ed avere pari diritti.[1]
- Non so se ci sono molti altri ruoli per donne trans che facciano per me. Penso che potrebbe venire il momento in cui potrei essere in grado di interpretare ruoli cisessuali, è qualcosa su cui ho riflettuto e di cui sono consapevole da quando sono entrata a far parte del settore. [...] Ci sono così tante donne trans di talento che hanno interi universi dentro di sé e meritano di far parte del cinema; siamo assolutamente in grado di interpretare qualsiasi ruolo. [...] è qualcosa a cui penso molto, ed è strano perché sembra ancora un territorio non esplorato nel cinema e nella televisione.[2]
- Persino scegliere gli abiti per la scuola era una cosa che prendevo molto sul serio. Sognavo di non essere in Carolina del Nord, studentessa in un liceo in cui nessuno faceva caso a come ti vestivi.[3]
- Più che fan delle persone, tendo a esserlo del loro lavoro, per via di ciò che rappresenta.[3]
Hunter Schafer, la cattiva di "Hunger Games": «Gioco con l'identità, anche nella vita». L'intervista
Roberto Croci, amica.it, 24 novembre 2023.
- [«È cresciuta in North Carolina, uno Stato molto conservatore. Quali sono state le sue esperienze in quel mondo oscurantista?»] Onestamente non vedevo l'ora di scappare, ma prima di partire [...] mi sono unita a una causa legale contro la "bathroom bill", una legge discriminatoria che mirava a costringere le persone transgender a usare i bagni del genere assegnato alla loro nascita. Purtroppo, ci sono molti Stati negli Usa che vivono una radicata transfobia. Dietro queste norme ci sono fanatici che hanno paura di chi è diverso da loro e temono ogni genere di associazione al di fuori delle idee antiquate che condividono.
- [«Come si è scoperta transgender?»] Ho sempre saputo di essere diversa dalla maggior parte dei miei compagni di classe. Il mio senso di espressione femminile non si adattava allo stampo che mi era stato assegnato alla nascita, che era maschile. Non sapevo di essere transgender fino alle scuole medie, quando ho iniziato a frequentare amici dalla mentalità più aperta, che mi hanno fatto conoscere persone appartenenti alla comunità Lgbtqia+. Questo mi ha permesso di esprimermi in maniera libera con il mondo, finalmente sapevo di non essere sola. E così è nata anche la mia passione per i fumetti e le graphic novel, perché spesso i protagonisti sono più trasgressivi e non conformi, sentimento comune a molti queer o transgender che sono cresciuti in un posto dove non c'è nessuno come loro.
- [«La moda: passione o gioco?»] Sono cresciuta con l'ossessione del travestimento. Credo che ogni transgender debba vivere il rito di passaggio del babydoll, in cui puoi finalmente vestirti come la bambina di cinque anni che non hai mai avuto occasione di essere. Tutto ciò che amo ha una forma di dualità: la fusione di morbido e ruvido, di femminile e maschile. È molto importante per la mia identità. Cerco costantemente nella vita l'estetica e l'equilibrio.
- [...] è essenziale imparare a essere aperti, in modo sano e costruttivo, alle critiche, perché sono queste, infatti, che ci insegnano a perfezionarci. Se non ricevi critiche, probabilmente non stai dando il tuo meglio.
Intervista di Emma Carmichael, gqitalia.it, 2 aprile 2024.
- Sono stata una ragazza trans che non ha iniziato la transizione fino al liceo. Avevo questo mondo, questa persona dentro che non poteva uscire fuori. Penso di aver usato l'arte come strumento.
- Crescendo, era stato molto doloroso trovarmi in un corpo, tra virgolette, sbagliato.
- La televisione è difficile, ma c'è una cosa che mi piace davvero, ed è la possibilità di tornare su un personaggio, continuare a lavorarci e a svilupparlo.
- Se non me ne occupassi, continuerebbero a scrivere "attrice transessuale" come prima frase di ogni articolo. Non appena la dico si mangia tutto il resto. Ci è voluto del tempo per rendermene conto, e ci ho messo un po' anche a capire che non voglio essere [ridotta a] questo. Lo trovo riduttivo per me e quanto voglio fare. [...] Ho lavorato duramente per arrivare dove sono, ho superato i momenti complicati della mia transizione, ora voglio solo essere una ragazza e andare finalmente avanti.
- Mi hanno offerto decine di ruoli trans e non li ho accettati. Non voglio parlare solo di questo.
- So per certo di essere una delle persone trans più note ai media [...], e provo un senso di responsabilità, e forse di colpa, per non volere più essere una portavoce. Alla fine, credo davvero che non renderlo il centro di ciò che faccio mi permetterà di evolvermi. E penso che evolvermi e fare cose belle sarà molto più utile alla causa che parlarne di continuo.
- Non ho problemi con chi mi odia perché sono una persona trans o mi chiama uomo. Non mi interessa più provare a fargli cambiare idea. Basta che stiano al loro posto. Io resto qui con le persone che amo.
Note
[modifica]- ↑ Dall'intervista di Alessandra De Tommasi, L'attrice transgender Hunter Schafer a Venezia76: «La mia serie Euphoria vi conquisterà», iodonna.it, 5 settembre 2019.
- ↑ Dall'intervista di Julia Hobbs, Hunter Schafer, modella e attrice transgender: «Ci sono così tante donne trans di talento che meritano di far parte del cinema», vogue.it, 17 ottobre 2019.
- ↑ a b Dall'intervista di Maria Hunstig a Vogue Italia, giugno 2024; citato in Hunter Schafer per la prima volta sulla cover di Vogue: «La "vera" Hunter non è quella che vedete su Instagram. E mi piace così», vogue.it, 22 maggio 2024.
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