Terry Goodkind

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Terry Goodkind nel 2003

Terry Goodkind (1948 – 2020), scrittore statunitense.

Debito di ossa[modifica]

Incipit[modifica]

«Che hai nella sacca, mia cara?»
Abby osservava un lontano stormo di cigni fischiatori, graziose macchioline bianche contro le oscure e alte mura della Fortezza, mentre avanzavano tra baluardi, bastioni, torri e ponti illuminati dal basso sole. Per tutto il giorno ad Abby era parso che lo spettro sinistro della Fortezza li osservasse. Si girò verso la vecchia ingobbita che era davanti a lei.

Citazioni[modifica]

  • I nemici, sono il prezzo dell'onore. (Zeddicus Zu'l Zorander)
  • A volte il miglior modo di servire il popolo consiste proprio nel non servirlo. (Zeddicus Zu'l Zorander)

La prima regola del mago[modifica]

Incipit[modifica]

Era un rampicante bizzarro. Il gambo, da cui pendevano delle fo­glie scure, si era avvinghiato intorno allo snello tronco dell'abete del balsamo come se volesse strangolarlo. L'albero, che aveva la cortec­cia macchiata dalla sua stessa linfa e i grossi rami secchi piegati verso il basso, sembrava che stesse cercando di lanciare un lamento nella fresca e umida aria del mattino. I baccelli, che spuntavano qua e là, senza un ordine preciso lungo tutto il gambo del rampicante, parevano occhi che sorvegliassero la zona con circospezione per scoprire se qualcuno stesse assistendo a quel delitto.

Citazioni[modifica]

  • Dai un sacco di ordini per essere una guida dei boschi. (Chase a Richard Rahl)
  • A proposito di carogne, dove sei stato? Mi sembri uno dei miei clienti! (Chase a Richard Rahl)
  • Zedd, cosa nel nome di tutte le cose buone è un Cercatore? (Richard Rahl a Zeddicus Zu'l Zorander)
Zedd, what in the name of everything good is a seeker?
  • Pensa alla soluzione e non al problema. (Zeddicus Zu'l Zorander a Richard Rahl)
  • Non c'è mai nulla di facile. (Zeddicus Zu'l Zorander)
Nothing is ever easy
  • Vero come le rane tostate. (Zeddicus Zu'l Zorander)
True as a boiling bog full of toasted toads.
  • Questa essere bugia. (Adie a Richard Rahl)
That be a lie
  • Noi possiamo essere solo ciò che siamo, nulla di più e nulla di meno. (Kahlan)
We can only be what we are, nothing more, nothing less.
  • Guidaci, Maestro Rahl. Insegnaci, Maestro Rahl. Proteggici, Maestro Rahl. Nella tua luce noi prosperiamo. La tua pietà ci protegge. Ci umiliamo davanti alla tua saggezza. Viviamo solo per servirti. Le nostre vite ti appartengono.
Master Rahl guide us. Master Rahl teach us. Master Rahl protect us. In your light we thrive. In your mercy we are sheltered. In your wisdom we are humbled. We live only to serve. Our lives are yours.

[Frase di devozione pronunciata quotidianamente[1] dal popolo del D'Hara]

  • Sembri divertente senza pantaloni. (Scarlet a Richard Rahl)

Il guardiano delle tenebre[modifica]

Incipit[modifica]

Rachel strinse con forza la bambola al petto e fissò la creatura oscura che la guardava dai cespugli. Beh, mi sta solo osservando, pensò. Era difficile dirlo, gli occhi di quell'essere erano neri come tutto il resto del corpo e brillavano di una tonalità dorata solo quando venivano colpiti direttamente dalla luce del sole.

Citazioni[modifica]

  • Vi darò una guerra, una vera guerra. Non un massacro di donne e bambini ma una vera guerra, una guerra senza quartieri. (Kahlan Amnell all'avanguardia dell'Ordine Imperiale)
  • Sono il portatore di morte, mi sono nominato così da solo. (Richard Rahl a Sorella Verna)
I am the bringer of death, I have named myself so.
  • Verna, scoprirai che tenere questo collare è peggio di indossarlo, molto peggio. (Richard Rahl a Sorella Verna)

Dialoghi[modifica]

  • Zeddicus Zu'l Zorander: Cosa c'è di sbagliato nella tua gamba?
What's wrong with your leg?
Adie: Non raggiunge il terreno, cosa c'è di sbagliato nei tuoi occhi?
It not reach the ground. What be wrong with your eyes?

La stirpe dei fedeli[modifica]

Incipit[modifica]

Le sei donne si svegliarono improvvisamente all'unisono, mentre il suono delle loro urla si spegneva echeggiando lentamente contro le pareti della angusta cabina ufficiali. Sorella Ulicia poteva sentire che anche le sue compagne stavano ansimando nell'oscurità. Deglutì per cercare di calmare il respiro e sussultò per la violenta fitta di dolore che avvertì alla gola. Sentiva di avere le palpebre umide, mentre le labbra erano tanto secche che non osava leccarle per paura che si spaccassero e iniziassero a sanguinare.

Citazioni[modifica]

  • Farò il bagno nel suo sangue. (Sorella Merissa su Richard Rahl)
  • Presentiamo Lord Rahl, il Cercatore della Verità e il possessore della Spada della Verità, Maestro del D'Hara e Signore dei Garg. (Cara al Consiglio delle Terre Centrali)
  • Niente guadagnato senza un costo ha valore. Me l'ha ricordato una persona che abbiamo seppellito stamattina. La libertà ha un costo che tutti dovranno sopportare in modo che tutti le sappiano dare il giusto valore e sappiano preservarla. (Richard Rahl al Consiglio delle Terre Centrali)
  • Quali piani potrebbe avere Lord Rahl? Voglio conquistare il mondo. (Richard Rahl a Cara)
What kind of plans would the Master Rahl have? I plan to conquer the world.
  • Vuoi farti guarire? O preferisci morire dissanguata così potrò cimentarmi in una resurrezione? (Nathan Rahl ad Ann ferita)
You want to be healed, now? Or would you prefer to bleed to death so I can try my hand at resurrection?
  • Raramente la storia è fatta da uomini ragionevoli. (Zeddicus Zu'l Zorander)
History is rarely made by reasonable men.
  • C'è del magico anche nella pazienza. (Zeddicus Zu'l Zorander a Kahlan Amnell)

Dialoghi[modifica]

[Berdine a Kahlan Amnell] «Ma le sue mani [di Richard Rahl] erano perfette solo per il mio di seno.» Kahlan si diresse con calma verso la porta. «Be', non ho il seno grosso come il tuo, Berdine.» Passò vicina a Raina e rallentò ulteriormente. «Penso che le mani di Raina siano più adatte delle mie.»

Il tempio dei venti[modifica]

Incipit[modifica]

«Lasciate che lo uccida» disse Cara, mentre i suoi stivali battevano contro il pavimento di marmo lucido simili a due martelli di cuoio grezzo.
Kahlan cercava di tenere il passo della Mord-Sith senza doversi mettere a correre. Gli stivali di morbido cuoio che calzava sotto l'abito da Depositaria sfioravano appena la pietra fredda.
«No.»
Cara non rispose e continuò a tenere lo sguardo fisso sul largo corridoio che si perdeva in lontananza, davanti ai suoi occhi azzurri e freddi come il ghiaccio. Una dozzina di soldati d'hariani sbucarono da un corridoio laterale. Indossavano giustacuori di cuoio e cotte di anelli metallici e tenevano una mano sulle else delle spade disadorne infilate nei foderi o sui manici delle asce dalle lame a forma di mezza luna che pendevano dai ganci assicurati ai cinturoni. Erano pronti a estrarle nel caso in cui i loro occhi vigili avessero individuato anche il minimo accenno di minaccia annidata tra le ombre proiettate dalle colonne. I veloci inchini che rivolsero all'indirizzo di Kahlan interruppero solo per qualche attimo il loro stato di allerta.
«Non possiamo ucciderlo e basta» spiegò Kahlan. «Abbiamo bisogno di risposte.»

Citazioni[modifica]

  • «Con la luna rossa verrà la tempesta di fuoco e colui legato alla lama vedrà il suo popolo morire. Se nulla farà allora tutti coloro che ama moriranno nel suo calore, poiché nessuna lama forgiata in acciaio o imbevuta di magia, può intaccare questo nemico.
    Per spegnere l'inferno egli dovrà cercare rimedio nel vento. Il fulmine lo troverà su quella via, poiché colei in bianco, la sua amata, lo tradirà con il di lei sangue».[2]
  • Non bisogna fraintendere il significato della parola dovere. Per la persona giusta, la persona che conosce veramente il significato di quel termine, il dovere non è altro che una forma d'amore, attraverso la quale tutto diventa possibile. Il dovere non è sempre una negazione delle cose, ma può essere una forma di elargizione agli altri. Il dovere non è sempre un compito ingrato, a volte è qualcosa che viene fatto con amore. (Madre di Kahlan Amnell a Richard Rahl)

L'anima del fuoco[modifica]

Incipit[modifica]

Guardati dal momento in cui il giorno e la notte s'incontrano. Guardati dagli incroci dove essi si annidano. Possono celarsi tra le braci del fuoco e spostarsi con facilità nelle scintille. Guardati dalle zone d'ombra tra le rocce, dai buchi, dalle caverne e dai pozzi d'ogni genere. Guardati dai torrenti, dai corsi d'acqua e dagli strapiombi... le creature magiche si insinuano tra i confini, dove questo incontra quello.
Alcuni sono di una bellezza glaciale e terribile. La maggior parte di essi prende forma da un capriccio. Alcuni bramano l'attenzione. Pregate di non provocarli, poiché essi sono pericolosissimi e amano fare del male nei modi più stravaganti. Ladri di magia, sono cacciatori infaticabili privi d'anima e d'identità.
Ricorda bene le mie parole: guardati dai Rintocchi e se il pericolo fosse grande, traccia tre volte per terra una Grazia Letale con il sangue, la sabbia e il sale.

Citazioni[modifica]

  • Sono molto contenta quando gli uomini che rispetto si sposano con delle donne in gamba. L'attrazione che un uomo prova nei confronti dell'intelligenza è uno dei migliori parametri per valutarne il carattere. (Annalina Aldurren a Kahlan Amnell)
I do love it when men I respect marry smart women. Nothing marks a man's character better than his attraction to intelligence.
  • Zedd era solito dirmi che se la strada era facile molto probabilmente avevi imboccato quella sbagliata. (Richard Rahl a Kahlan Amnell)
  • Una civiltà non si sviluppa in un solo momento, Richard. È un processo di costruzione molto lento e graduale. Parte di tale processo consiste nel mischiarsi con altri popoli. Può anche trattarsi di una fusione che avviene tramite la conquista, ma spesso porta a miglioramenti. [...] Nessuna cultura ha il privilegio di esistere rispetto a un'altra. Le culture non hanno valore semplicemente per il fatto di esistere. Il mondo sarebbe un luogo davvero migliore, se alcune sparissero. (Kahlan Amnell a Richard Rahl)
  • È molto facile provare vergogna se i colpevoli sono morti da secoli, specie se tale discredito ti conferisce un'aura di civiltà senza bisogno di affrontare le stesse prove. (Kahlan Amnell a Richard Rahl)
  • I corvi sono uccelli curiosi. Capita spesso che rubino degli oggetti per portarli alla loro compagna. Ne hanno una sola, per tutta la vita. [...] Ma spesso la femmina inganna il maschio. A volte mentre lui è fuori in cerca di rami per il nido, lei si lascia prendere da un altro corvo. (Franca Gowenlock a Dalton Campbell)
  • A volte nella follia risiede il genio. (Richard Rahl a Kahlan Amnell su Joseph Ander)
  • Questa è la maledizione dei mentitori, Sorella. Una volta che ti metti quella corona in testa, non importa se la togli, la macchia rimane per sempre. (Annalina Aldurren a Sorella Alessandra)

La Fratellanza dell'Ordine[modifica]

Incipit[modifica]

Non ricordava di essere morta.
Preda di un cupo senso di apprensione si chiese se le voci arrabbiate che udiva in lontananza significavano che stava per sperimentare la fine trascendente e definitiva.
Se era così, non poteva farci nulla.
Non ricordava di essere morta, ma rammentava a un certo punto di aver udito qualcuno sussurrarlo, quindi aveva sentito delle labbra premute contro le sue e i polmoni che si riempivano dell'aria di un'altra persona permettendo all'ultima scintilla vitale di tornare ad ardere in lei. La donna non sapeva chi fosse stato l'autore di quell'impresa.

Citazioni[modifica]

  • La verità di una situazione il più delle volte si trova nella più semplice delle spiegazioni. ('Zeddicus Zu'l Zorander a Warren)
  • Smettila di sembrare sempre così giovane e innocente, Warren. È semplicemente irritante. (Cara a Warren)
  • Balle, donna, devo andare a dirgli che sarebbe piuttosto sconveniente attaccare in questo momento e chiedere se hanno la cortesia di tornare più tardi? (Zeddicus Zu'l Zorander a Verna Sauventreen)
  • Se non conosci l'importanza di un battibecco, hai una o due cose da imparare, piccola. ('Zeddicus Zu'l Zorander a Kahlan Amnell)

I pilastri della creazione[modifica]

Incipit[modifica]

Jennsen Daggett stava rovistando nelle tasche del morto e trovò l'ultima cosa al mondo che si sarebbe aspettata di trovare. Stupita, si sedette sui talloni. La forte brezza le arruffava i capelli mentre osservava con gli occhi sgranati le lettere nitide sul foglietto di carta. La missiva era stata piegata con cura, in modo che i bordi fossero piatti. Sbatté le palpebre, quasi si aspettasse che le parole svanissero, come una sorta di illusione sinistra: invece rimasero scritte e fin troppo reali.

Citazioni[modifica]

  • Il male non pensa di sedurci svelando la terribile verità dei suoi empi intenti: preferisce, invece, presentarsi al nostro cospetto abbigliato con i vestiti diafani della virtù, sussurrandoci dolci menzogne intese a sedurci fino a trascinarci nel letto oscuro delle nostre tombe. (Dal diario di Koloblicin)
  • L'uomo di cui ho più paura è quello che predica la virtù e una vita migliore e poi usa le buone intenzioni della gente per nascondere la luce della verità ai loro occhi. (Tom a Jennsen Rahl)
  • Tu non mi ami, Sebastian. Non hai la minima idea di cosa significhi amare. Tu non puoi amare niente o nessuno se prima non ami la tua esistenza. L'amore nasce solo dal rispetto della tua vita. Se ami te stesso, la tua vita, allora potrai amare qualcuno che potrà migliorarla, condividerla con te e renderla più piacevole. Quando ti odi e pensi di essere malvagio, allora puoi solo odiare, puoi solo sfiorare il guscio dell'amore, un desiderio per qualcosa di buono, ma che è fondato solo sull'odio. Il tuo desiderio corrotto, Sebastian, storpia il concetto di amore. Mi volevi solo per giustificare il tuo odio e per essere la tua compagna nel disprezzo. Per amare qualcuno veramente, Sebastian, devi godere della sua esistenza perché questa ti rende la vita fantastica. Se pensi che l'esistenza sia corrotta, allora sei chiuso fuori da questo genere di relazioni e da ciò che è l'amore. (Jennsen Rahl a Sebastian)
  • Sei così privo di umanità che mi riesce difficile odiarti, Sebastian, tranne che nel modo in cui si può odiare una fogna a cielo aperto. (Jennsen Rahl a Sebastian)
  • Tu, Jennsen Rahl, sei la persona più pericolosa al mondo, perché, come ogni Rahl privo del dono, potresti generare un mondo senza magia. (Richard Rahl a Jennsen Rahl)

L'impero degli indifesi[modifica]

Incipit[modifica]

«Sapevi già che erano lì, vero?» gli chiese Kahlan a voce bassa.
Le forme dei tre rapaci notturni in caccia erano appena visibili contro il sole morente. Ecco perché Richard si era fermato e li aveva osservati mentre gli altri membri del gruppo attendevano in un silenzio carico di disagio.
«Sì» confermò infatti. Poi indicò un punto alle proprie spalle, senza girarsi a guardare. «Ce ne sono altri due, laggiù» aggiunse.

Citazioni[modifica]

  • Tutti commettono errori, ma è dal modo in cui una persona affronta le conseguenze che si può capire il suo carattere. (Richard Rahl a Jennsen Rahl)
  • È giusto che tu sia arrabbiata per la loro sofferenza, ma non devi farlo perché avete un attributo in comune. Questo è il modo di pensare dell'Ordine Imperiale e della gente come Owen. Si attribuisce un prestigio particolare o una colpa a tutti quelli che hanno un tratto in comune. (Richard Rahl a Jennsen Rahl)

La catena di fuoco[modifica]

Incipit[modifica]

«Quanto di questo sangue è suo?» chiese una donna.
«La maggior parte, temo» rispose un'altra, ed entrambe continuarono a correre accanto a lui.
Mentre Richard combatteva per rimanere cosciente, le voci sussurrate sembravano arrivargli da una grande e oscura distanza. Non era sicuro di sapere a chi appartenessero. Era consapevole di dover conoscere quelle donne, ma in quel momento la cosa non aveva importanza.

Fantasma[modifica]

Incipit[modifica]

Kahlan rimase in silenzio tra le ombre, in guardia, mentre la malvagità in persona bussava piano a una porta. Rannicchiata sotto la lieve sporgenza, in disparte, lei sperava che nessuno rispondesse. Nonostante avrebbe preferito passare la notte al riparo dalla pioggia, non voleva che degli innocenti avessero problemi. Sapeva, tuttavia, di non avere voce in capitolo.
La luce di un'unica lanterna tremolava debole nelle sottili finestre ai lati della porta, riflettendosi con un bagliore pallido sul pavimento bagnato della veranda. L'insegna, appesa a due anelli di ferro, cigolava e scricchiolava oscillando avanti e indietro nel vento e sotto la pioggia. Kahlan riuscì a distinguere la spettrale figura bianca di un cavallo dipinto sull'insegna scura e bagnata. La luce che veniva dalle finestre non era sufficiente a permetterle di leggere il nome scritto sotto, ma poiché le tre donne che erano con lei non avevano parlato d'altro negli ultimi giorni, sapeva che si trattava della locanda del Cavallo bianco.

Citazioni[modifica]

  • Anche le persone più sane di mente agiscono spesso in modo irrazionale. Non giustificare delle azioni così volute e deliberate con una motivazione comoda come la follia. (Zeddicus Zu'l Zorander a Jebra Bevinvier)
  • Per quanti cercano la verità, è un fatto di semplice e razionale avvedutezza tenere sempre bene a mente la realtà, poiché in essa la verità affonda le sue radici, non nell'immaginazione. (Zeddicus Zu'l Zorander)
  • È molto più facile convincere qualcuno a morire per la tua causa se per prima cosa lo rendi ansioso di morire. (Nicci)
  • È solo giusto che difendiamo il nostro diritto di esistere. Non lasciatevi mai convincere del contrario. (Richard Rahl)

Scontro finale[modifica]

Incipit[modifica]

Per la seconda volta quel giorno una donna accoltellò Richard.
Riscosso bruscamente dal sonno e dallo shock del dolore, le afferrò all'istante il polso ossuto, impedendole di squarciargli la coscia. Un abito sudicio, abbottonato fino alla gola, copriva la sua scarna figura. Nella fioca luce dei fuochi da campo in lontananza, Richard vide che il quadrato di stoffa drappeggiato sulla sua testa e annodato sotto la sua mascella spigolosa era fatto di un logoro frammento di tela di sacco.
Nonostante la sua corporatura fragile, le guance infossate, la schiena curva, aveva lo sguardo di un predatore. La donna che lo aveva pugnalato prima, quella notte, era stata più grossa e più forte. Pure i suoi occhi bruciavano d'odio.

Citazioni[modifica]

  • Tutti dobbiamo morire, John... tutti quanti. È come scegliamo di vivere che importa. Dopo tutto, questa è l'unica vita che ognuno di noi avrà, perciò come viviamo è di importanza fondamentale. (Richard Rahl a John la roccia)
  • Tutti commettiamo degli sbagli. Una delle cose che definiscono il nostro carattere è il modo in cui affrontiamo i nostri errori. Se neghiamo di aver commesso uno sbaglio, non può essere corretto e può peggiorare. D'altro canto, se ci arrendiamo solo per aver fatto un errore, per quanto grosso, nessuno di noi andrebbe lontano nella vita. (Annalina Aldurren a Nicci)
  • Il desiderio di distruggere ciò che c'è di buono nella vita è quello che definisce alcune persone. Le particolari credenze distorte che adottano sono soltanto la propria giustificazione interiore per il loro odio che non tiene in alcun conto il bene. Quell'impulso profondo da loro un'affinità con altri che condividono l'obiettivo di distruggere chiunque viva libero e cerchi di migliorare se stesso. È quella forza distruttiva che le infiamma e le appassiona. In definitiva, è la vita che odiano. Si sentono inadeguati nell'affrontare le sue sfide. Detestano l'ineluttabilità di affrontare il mondo per ciò che è, perciò si aggrappano alle scorciatoie dell'esistenza. Invece di lavorare sodo, scelgono di distruggere chi lo fa. Invece di creare qualcosa di valido, vogliono rubare ciò che qualcun altro ha creato. (Annalina Aldurren a Nicci)
  • Ognuno, in una certa misura, deve affrontare le prove della vita. Ci saranno sempre coloro che cercheranno di influenzarci o anche di dominarci. Non possiamo permettere che tali cose siano una scusa per compiere le scelte sbagliate. In definitiva, ognuno di noi vive la propria vita e ne è responsabile. (Nicci ad Annalina Aldurren)
  • La giustizia non è l'esercizio dell'odio: è la celebrazione della civiltà. (Richard Rahl all'imperatore Jagang)
  • Lama, sii sincera questo giorno. (Richard Rahl)
  • La vita è solo vostra. Alzatevi e vivetela. (Richard Rahl al popolo del D'Hara)

Dialoghi[modifica]

  • Imperatore Jagang: L'Ordine Imperiale entrerà comunque qui dentro e farà a pezzi questo posto e il tuo miserabile popolo. Non hanno bisogno di me per portare avanti la giusta causa per cui combattiamo. L'Ordine ripulirà l'umanità dal flagello della vostra gente egoista. La nostra causa non è solo morale, ma divina. Il Creatore è dalla nostra parte. La nostra fede lo dimostra.
    Richard Rahl: La verità ha sostenitori che cercano la tolleranza. Le idee corrotte hanno miserabili piccoli fanatici che tentano di imporre le loro credenze attraverso l'intimidazione e la brutalità... attraverso la fede. La forza bruta è la servitrice obbediente della fede. La violenza su scala apocalittica può solo nascere dalla fede perché la ragione, per sua stessa natura, placa la crudeltà insensata. Solo la fede pensa di giustificarla.
    Imperatore Jagang: Noi compiamo l'operato del Creatore! La sincera devozione verso il Creatore è l'unico modo vero e morale di vivere questa vita. La stretta aderenza ai nostri pii doveri ci porterà la salvezza e la vita eterna! È il sangue dei miscredenti come la tua gente che ci solleverà al fianco del Creatore stesso.
    Richard Rahl: Questo non ha alcun senso.
    Imperatore Jagang: Sei uno sciocco! La nostra fede da sola dimostra che abbiamo ragione! Solo noi saremo ricompensati nell'aldilà per il nostro profondo rispetto per Lui. Siamo i suoi veri figli e vivremo per sempre nella Sua luce.
    Richard Rahl: Ho sempre trovato difficile credere che un uomo adulto potesse davvero credere a tali sciocchezze.

Note[modifica]

  1. In La Fratellanza dell'Ordine, la devozione a lord Rahl è tradotta nel modo seguente: "Maestro Rahl, guidaci. Maestro Rahl, insegnaci. Maestro Rahl, proteggici. Nella tua luce prosperiamo. Siamo protetti dalla tua pietà. Siamo umili di fronte alla tua saggezza. Viviamo solo per servirti. Le nostre vite sono tue". Tale devozione viene poi abolita nell'ultimo libro Scontro finale.
  2. Profezia da cui il titolo del libro.

Bibliografia[modifica]

  • Terry Goodkind, Debito di ossa, traduzione di Marina Deppisch, in "Legends. Racconti inediti dei maestri del nuovo fantastico", Sperling & Kupfer, 2002. ISBN 8820033895
  • Terry Goodkind, Fantasma, traduzione di Nello Giugliano, Fanucci, 2007. ISBN 9788834713136
  • Terry Goodkind, Il guardiano delle tenebre, traduzione di Nicola Gianni, Fanucci, 1999. ISBN 0765305240
  • Terry Goodkind, I Pilastri della Creazione, traduzione di Nicola Gianni, Fanucci, 2004.
  • Terry Goodkind, L'anima del fuoco, traduzione di Nicola Gianni, Fanucci, 2001. ISBN 0765305240
  • Terry Goodkind, La prima regola del mago, Fanucci Numeri Uno, 2014, ISBN 9788834727102
  • Terry Goodkind, La Fratellanza dell'Ordine, traduzione di Nicola Gianni, Fanucci, 2008. ISBN 9788834713907
  • Terry Goodkind, La profezia della luna rossa, traduzione di Nicola Gianni, Fanucci, 2001.
  • Terry Goodkind, La stirpe dei fedeli, Fanucci, 2000. ISBN 8834707419

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