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Il Secolo (quotidiano)

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Il Secolo pubblica la notizia del naufragio del Titanic (1912)

Citazioni sul quotidiano italiano Il Secolo.

  • Per 30 o 40 anni, sotto la direzione del Moneta, il Secolo, rappresentò tutto ciò che di più patriottico, di più vivo, di più idealista e impazientemente innovatore c'era nello spirito non solo della popolazione milanese ma di tutta Italia. Ivi si davano convegno, in momenti gravi, gli uomini più autorevoli della sinistra come Giuseppe Ferrari, Benedetto Cairoli e Giuseppe Zanardelli: ivi si incontravano patrioti come Menotti Garibaldi, Stefano Canzio, Giuseppe Missori, Carlo Antongini, Pirro Aporti, senza dire di Felice Cavallotti, di Achille Bizzoni, di Giuseppe Marcora e di molti altri che ebbero parte cospicua nella vita pubblica milanese e italiana nell'ultimo quarto del secolo scorso[1]. (Mario Borsa)
  • Senza nulla togliere al fervore e alla serietà del Secolo, egli [Edoardo Sonzogno][2] si propose di farne, oltreché un giornale politico, un giornale per tutti, a grande diffusione, con rubriche divertenti, con due o tre romanzi in appendice e con buoni ed estesi servizi dall'interno e dall'estero.
    L'innovazione piacque subito e diede i frutti desiderati. (Mario Borsa)
  • Giornale che s'andava dì per dì rassodando, diffondendo, allargando in tutta Italia, e diventando una catapulta, una macchina da guerra nelle mani del popolo contro le oppressioni e le tirannie del governo.
  • Il Secolo era il solo ed il grande araldo della stampa democratica. La sua parabola ascendente continuava trionfante. Quello non era più un giornale. Era una istituzione. S'era consacrato ad irreggimentare i lavoratori. Aveva gettate le fondamenta d'una organizzazione ammirabile: il Consolato generale operaio delle associazioni consociate. Lo vedremo funzionare a suo tempo: quando cioè il Secolo a bandiere spiegate ed a musica echeggiante porterà alle urne politiche diecimila votanti per Giuseppe Mussi, per Felice Cavallotti, per Giuseppe Marcora e per Antonio Maffi.
  • La «cronaca» del Secolo, aiutata dai romanzi d'appendice del Gonzales, condussero questo giornale a sbancare completamente nelle classi popolari.

Note

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  1. L'Ottocento.
  2. Edoardo Sonzogno (1836–1920), editore e editore musicale italiano.

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