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Francesco Giarelli

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Francesco Giarelli (1844 – 1907), giornalista e storico italiano.

Citazioni di Francesco Giarelli

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  • [...] Beatrice d'Este riusciva a cacciare da Novara il duca di Orleans, che se n'era impadronito, minacciando direttamente Milano su cui vantava diritti di possesso. La pace fu sottoscritta, e Carlo ritornò in Francia, senza aver tratto alcun serio frutto dalla sua impresa. Lodovico Sforza gioiva di tale risultato. Ma fu breve tripudio il suo, perocché nel 1497 gli venne meno, sopraparto, la moglie Beatrice d'Este. Spegnevasi questa donna forte e avveduta a soli 23 anni, e lasciava al marito due teneri figli: Massimiliano e Francesco.[1]

Vent'anni di giornalismo (1868-1888)

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  • [Il Secolo di Edoardo Sonzogno] [...] giornale che s'andava dì per dì rassodando, diffondendo, allargando in tutta Italia, e diventando una catapulta, una macchina da guerra nelle mani del popolo contro le oppressioni e le tirannie del governo. (cap. III, p. 56)
  • Il «riportaggio» non correva ancora sulla piazza. Il Secolo soltanto stava facendo dei tentativi sull'argomento. Tentativi che riuscirono al punto, che la «cronaca» del Secolo, aiutata dai romanzi d'appendice del Gonzales, condussero questo giornale a sbancare completamente nelle classi popolari. (cap. II, p. 41)
  • Il Secolo era il solo ed il grande araldo della stampa democratica. La sua parabola ascendente continuava trionfante. Quello non era più un giornale. Era una istituzione. S'era consacrato ad irreggimentare i lavoratori. Aveva gettate le fondamenta d'una organizzazione ammirabile: il Consolato generale operaio delle associazioni consociate. Lo vedremo funzionare a suo tempo: quando cioè il Secolo a bandiere spiegate ed a musica echeggiante porterà alle urne politiche diecimila votanti per Giuseppe Mussi, per Felice Cavallotti, per Giuseppe Marcora e per Antonio Maffi. (cap. XV, p. 226)

Note

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  1. Da Storia di Piacenza dalle origini ai nostri giorni, V. Porta, Piacenza, 1889, vol. I, p. 292.

Bibliografia

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