Il re (film)
Aspetto
Il re
Titolo originale |
The King |
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Lingua originale | inglese |
Paese | Australia, Stati Uniti d'America |
Anno | 2019 |
Genere | drammatico, storico, biografico |
Regia | David Michôd |
Soggetto | William Shakespeare |
Sceneggiatura | David Michôd e Joel Edgerton |
Produttore | Joel Edgerton, Dede Gardner, Jeremy Kleiner, Brad Pitt, David Michôd, Liz Watts |
Interpreti e personaggi | |
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Doppiatori italiani | |
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Il re, film del 2019 con Robert Pattinson, Timothée Chalamet e Lily-Rose Depp, regia di David Michôd.
Frasi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- I polli non possono volare ma ne ho visto uno che con fatica è riuscito superare la recinzione.Finalmente libero. Ma erano libere anche le volpi. (Re Enrico IV)
- Se tuo padre è così gravemente malato per richiedere la tua presenza, allora devi andare da lui. Sarà meglio rimpiangerlo di averlo fatto, piuttosto che il contrario. Se tuo padre è malato non ha importanza ciò che provi, devi andare. (Falstaff)
- Questo campo era mio! Sarebbe stato il mio dominio. Invece ora c'è solamente questa testa. Questa fottuta testa. (Tommaso di Lancaster)
- Quante volte ho visto uomini nelle tue condizioni, io stesso mi sono ridotto così molte volte. E benché ci rallegriamo per il coraggio il valore... l'anima è macchiata indelebilmente quando uccidi qualcuno. Nulla mi ha fatto sentire più abietto di un trionfo ottenuto su un campo di battaglia. Il brivido della vittoria svanisce rapidamente. E ciò che rimane più a lungo è sempre terribile. (Falstaff)
- Non v'è dubbio che vostro padre abbia causato molti problemi a questo regno e ora temo il caos che potrebbe esplodere alla sua morte. L'Inghilterra ha bisogno di un re ed ho il sospetto che i sentimenti che vi hanno allontanato da lui siano esattamente quelli di cui c'è bisogno per governare questa terra. Dovete diventare Re. (William Gascoigne)
- Non sapete cosa ne sarà di voi. Per cui vi offro questo. La più benedetta tra le tregue, il più terribile dei tormenti: subirete l'umiliazione di servire me, il figlio ribelle che tanto denigrate. Ma sappiate che sarete guidati da un re completamente diverso. (Re Enrico V)
- La mia forza non sta nell'agitarmi su e giù alla minima provocazione come un empio uccello meccanico. (Re Enrico V)
- Le grandi riforme vengono attuate al meglio durante il cambio di regime. (William Gascoigne)
- La pace oggi ha bisogno di ben più dell'armonia, ha bisogno di forza e di fiducia. Queste sono qualità che possono provenire solo da voi, il Re. Il nostro Re. (William Gascoigne)
- Questo è il fardello dei re: un re deve prendere delle decisioni che uomini inferiori non sono disposti o in grado di prendere. A un re vengono presentati dei dilemmi che uomini inferiori potrebbero non affrontare mai nel corso di tutta la vita. Vorrei che non fosse così; ma i problemi - e questa è la mia esperienza- i problemi che vengono lasciati irrisolti, hanno l'abitudine di diventare crisi. Avete la possibilità di unificare il paese, Hal, veramente. Ne avete rinvigorito l'umore con una promessa, ma quella promessa va mantenuta. La promessa non può mai essere fine a sé stessa.(William Gascoigne)
- Da questo momento siamo in guerra con la Francia. Due volte ho concesso il beneficio del dubbio, questo terzo affronto non passerà inosservato. E così, per fare uscire questi topi francesi dalle loro tane, invierò loro la comunicazione che ora siamo in guerra. A voi, Lord Grey e Cambridge, chiederei di consegnare questo messaggio in Francia, data la vostra... familiarità con il destinatario. Ma credo che domani mattina sarete impegnati in altro modo: domattina verrete decapitati. Ho scelto di mandarvi all'Inferno in avanscoperta visto il considerevole numero di francesi che finirà presto laggiù. (Re Enrico V)
- [Parlando di Sir John Falstaff] Egli rispetta la guerra come solo un uomo che ne ha vista la forma più mostruosa può fare. Egli non la desidera, la valuta con cupa sobrietà e voi dovreste sperare che non smetta di farlo. (Re Enrico V)
- Vi domandate perché sono venuto qui, mh? Ve lo domandate? Io non sono venuto ad offrivi una resa, se era questo che speravate. Sono venuto a descrivere, a voi, i vostri ultimi giorni: le urla dei vostri uomini, che lentamente muoiono. Ebbene, re d'Inghilterra, sembrate determinato a fare della Francia la vostra casa. Lasciate che vi aiuti. Prosciugherò il vostro corpo del suo sangue, e lo seppellirò sotto un albero. Un piccolo albero francese: molto giovane, molto piccolo... e, perciò, adatto a quel piccolo cervello che vi ha portato qui. Piccolo. E magari le vostre... le vostre palle devono essere grandi. Palle giganti. Palle giganti... con un uccello minuscolo! [Ride] E il suono delle vostre mogli e dei bambini che piangono cullerà il mio sonno la notte. (Luigi, delfino di Francia)
- Rendiamo famoso questo campo di battaglia. Questo piccolo villaggio di Azincourt che segnerà per sempre il luogo della tua fine ingloriosa. (Luigi, delfino di Francia)
- Vi aspettate un mio discorso? Ne ho solo uno da fare ed è lo stesso che avrei fatto se non fossimo ai bordi di un campo di battaglia. E' lo stesso che farei se ci incontrassimo casualmente per strada. Ho sempre avuto un'unica speranza: vedere questo regno unito sotto la corona inglese. Ogni uomo è destinato a morire, lo sappiamo. Viviamo con questa consapevolezza. Se la vostra ora giungerà oggi, così sia. La mia giungerà domani. O la mia oggi e la vostra domani, non ha importanza. Quello che conta è che voi sappiate in cuor vostro che oggi voi siete con il Regno Unito. Voi siete l'Inghilterra. Ognuno di voi. L'Inghilterra e voi. E lo spazio vuoto tra di voi. Non combattete per voi stessi, combattete per quello spazio. Riempite quello spazio. Tessete nella trama, donateli massa. Rendetela impenetrabile. Rendetela vostra. Rendetela l'Inghilterra. Rendetela l'Inghilterra. Soldati, capitani, Lord mostrate il vostro valore! (Re Enrico V)
Dialoghi
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Re Enrico V: Riconosco di avervi abbandonato, John. Un nuovo capitolo della mia vita è iniziato prima che l'ultimo venisse chiuso, e questo riguarda me e me soltanto. Ma il fatto che sia la prima volta che posso parlarne ad alta voce a qualcuno oltre che a me stesso è emblematico. Emblematico della solitudine della carica che ora ricopro. Finora per governare ho dovuto affidarmi ai consigli di uomini di cui metto in dubbio la lealtà in ogni momento, in ogni singolo momento. Ho bisogno di uomini di cui fidarmi. Sono qui perché sei mio amico.
John Falstaff: Un re non ha amici. Un re ha solo sudditi, e nemici.