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Il vento che accarezza l'erba

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Il vento che accarezza l'erba

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Titolo originale

The Wind That Shakes the Barley

Lingua originale inglese
Paese Irlanda
Anno 2006
Genere drammatico
Regia Ken Loach
Soggetto Paul Laverty
Sceneggiatura Paul Laverty
Produttore Rebecca O'Brien
Interpreti e personaggi
Note
  • Palma d'Oro al Festival di Cannes 2006

Il vento che accarezza l'erba, film irlandese del 2006, regia di Ken Loach.

Frasi

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  • Ho studiato anatomia per cinque anni, Dan, e ora sparo a un uomo in testa [perché è stato condannato in quanto traditore]. Conosco Chris da quando era ragazzino. Spero che l'Irlanda valga questo sacrificio. (Damien)
  • È facile sapere contro cosa ti batti, più difficile è sapere per cosa ti batti. (DanDamien)
  • Se cacciate l'esercito britannico domani e issate la bandiera verde sul castello di Dublino senza però creare una repubblica socialista, tutti i vostri sforzi saranno stati vani, e l'inghilterra continuerà a dominarvi attraverso i latifondisti, i capitalisti e le sue istituzioni commerciali. (DanDamien, citando James Connolly)

Dialoghi

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  • Teddy: Così tanta cultura, eppure continuate a non capire.
    Sir John: Oh, io capisco perfettamente, signor O'Donovan. Che Dio protegga l'Irlanda, se cadrà in mano a gentaglia come voi. [...] Ripiomberà nella barbarie cattolica.
  • Teddy: Volete metterci contro ogni commerciante e uomo d'affari della contea? Con sentenze come quella?
    Aiutante di Lily: Stai interferendo con la sentenza di un tribunale, Teddy.
    Teddy: Volete sbattere dentro anche me? E chi la combatte la guerra? Voi?
    Lily: Quello che ha fatto il signor Sweenie è sbagliato. Noi non possiamo essere teneri...
    Teddy: È sbagliato, certo, ma a noi servono i suoi soldi per comprare le armi. Che cosa facciamo senza le armi, come la combattiamo questa guerra, con le mazze da hurling?
    Lily: Come può avere fiducia in noi la gente, se voi vi comportate così?
    Teddy: La fiducia della gente te la garantisci con le armi perché in questo momento ci sono uomini nostri appostati ai quattro angoli della città per difenderla. L'abbiamo strappata agli inglesi con la forza! Damien: E questa, che è la prima sentenza di un tribunale indipendente, tu hai deciso di invalidarla sistemando tutto in un pub.
    [...] Rory: Calma un attimo, calma! C'è una guerra in corso, giusto? Abbiamo un obiettivo: cacciare gli inglesi dalla nostra Irlanda. E i Sweenie di questo mondo ci danno i fucili, molto più importanti della spesa di quella signora. [...]
    Dan: Coloriamo la città di verde repubblicano, ma sotto sotto siamo come gli inglesi. È questo che dici? [...] L'IRA appoggia i proprietari terrieri e calpesta la gente come voi e me. [...]
     Nome del personaggio? Nome del personaggio? Ma tu che vorresti, allora? L'intero paese nel caos?
    Dan: [...] Quei tipi proteggono i pezzi grossi locali, e danno addosso a una madre che non ha nemmeno un centesimo in tasca.
  • [Dopo che sono state assalite dagli inglesi, che hanno dato fuoco alla casa. Con varie interruzioni reciproche, anche di Bernadette.] Peggy: Io non me ne vado da questa casa. Avevo quattro anni quando mio padre morì di febbre da fame.
    Damien: Lo so, Peggy.
    Peggy: E dopo ho avuto cinque figli, e mi hanno tolto la casa. E di qui me ne andrò solo dentro la bara.
    Damien: Ma è solo per qualche settimana.
    Sinéad: Nonna, qui non c'è più niente, la casa è distrutta.
    Peggy: Allora, io ripulirò il gallinaio.
    Sinéad: Nonna, ripulisci il gallinaio, nonna?
    Peggy: Sì, proprio, ripulisco il gallinaio.
    Sinéad: Il gallinaio dove è stato ammazzato Micheail? Tu pensi che noi andiamo a vivere in quel gallinaio?
    Peggy: Io vado a ripulire il gallinaio.
    Sinéad: Tu non puoi farmi questo, nonna!
    Peggy: Io lo vado a ripulire.
    Sinéad: Gesù santo, ma non lo vedi cosa mi hanno fatto? Non sono forte come te, nonna. Gesù, Damien, portami via di qui. Non ce la faccio più. Non voglio finire come lei. Io voglio provarci a vivere.

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