Innocenzo da Berzo

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Teca del beato a Berzo Inferiore

Beato Innocenzo da Berzo, al secolo Giovanni Scalvinoni (1844 – 1890), presbitero italiano dell'Ordine dei frati minori cappuccini.

Citazioni di Innocenzo da Berzo[modifica]

  • [...] bisogna considerare il nostro prossimo come coricato nel grembo del Salvatore.[1]
  • Conosco chiaramente che tutti gli aiuti del mondo sono come tanti stecchi di rosmarino secco: appoggiandosi ad essi non v'è sicurezza, poiché essendoci un poco di peso di contraddizioni si spezzano.[2]
  • Darsi alla mortificazione, all'umiltà e al vero staccamento da tutte le cose.[2]
  • Gesù è da tutti offeso nel mondo: tocca a me non lasciarlo solo nell'afflizione. L'amore di Dio non consiste in grandi sentimenti, ma in una grande nudità e pazienza per l'amato Dio. Non c'è altro mezzo migliore per custodire lo spirito che patire, fare e tacere. Avrò gran desiderio d'esser soggetto a tutti e in orrore l'essere preferito al minimo. Son trattato anche troppo bene: Meriterei di peggio io, che ho così tanti debiti con il Signore.[1]
  • La maggior necessità che noi abbiamo è il tacere davanti a questo nostro gran Dio, così con l'appetito come con la lingua, la cui loquela è loquela taciturna d'amore.[1]
  • Spirito di sacrificio e di rinnegazione, non facendo nulla per piacere ad altri o per accontentare noi stessi. Questo solo ci varrà ad acquistare tutte le virtù sacerdotali.[2]

Note[modifica]

  1. a b c Citato in Innocenzo da Berzo (1844-1890) , fraticappuccini.it.
  2. a b c Da Ms. I; citato in Giovanni XXIII, Beatificazione di Innocenzo Berzo - Omelia, vatican.va, 12 novembre 1961.

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