Irak'li K'obakhidze
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Irak'li K'obakhidze (1978 – vivente), politico georgiano.
Citazioni di Irak'li K'obakhidze
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
Intervista di Pietro Guastamacchia, ilfoglio.it, 15 agosto 2023.
- L'85 per cento dei georgiani vuole entrare in Ue oltre il 50 ci vota, faccia lei i suoi calcoli, io mi limito a dire che se qualcuno in Europa dice che siamo filorussi lo fa in malafede.
- Il Parlamento europeo ha adottato contro di noi una risoluzione ingiusta, chiedendo il rilascio di Saakashvili nonostante le accuse a suo carico siano chiare, e ha chiesto poi di sanzionare Ivanishvili, il fondatore del nostro partito, contro cui invece non c'è nessuna prova di reato, ma quale governo accetterebbe di essere trattato così?
- Noi siamo uno dei paesi più vulnerabili davanti alla minaccia russa e per questo il governo ha una politica molto pragmatica: ci è stato chiesto di imporre sanzioni ma noi non abbiamo la possibilità di farlo. L'Ue e gli Stati Uniti hanno pensato ai loro interessi prima di redigere le sanzioni, l'Ue non ha fermato il mercato dell'energia del tutto, gli Stati Uniti non hanno sospeso l'import di fertilizzanti e perché mai noi avremmo dovuto distruggere la nostra economia fermando export alimentare e turismo?
- Qualcuno aveva interesse affinché la guerra si estendesse anche alla Georgia, abbiamo informazioni a riguardo ma al momento non vogliamo puntare il dito su nessuno. Sappiamo che in diversi paesi qualcuno ha manovrato per favorire l'escalation in Georgia, perché pensavano che aprire il famoso "secondo fronte" contro Putin avrebbe messo in crisi la Russia.
- A un certo punto tutto il mondo si è messo a gridare che Saakashvili stava per morire e poi da un giorno all'altro non stava più per morire anzi ora vuole tornare in politica. Saakashvili ha fatto lo sciopero della fame per debilitarsi, le dico di più e da quel che sappiamo prima di tornare un Georgia si è fatto apposta un intervento di chirurgia bariatrica, per farsi chiudere lo stomaco.
- Smettetela di credere ai venditori di fumo: la Georgia in Ue la porterà Sogno georgiano.
Intervista di Jane Witherspoon, euronews.com, 25 ottobre 2024.
- Sappiamo che senza cifre economiche adeguate la Georgia non sarà mai accettata come membro, come membro a pieno titolo dell'Unione Europea. [...] se riassumiamo i risultati delle nostre politiche, il governo del Sogno georgiano è riuscito a compiere tutti i passi importanti verso l'integrazione europea.
- Siamo fermamente convinti che non appena queste elezioni saranno terminate e non appena la guerra in Ucraina sarà finita, miglioreremo e riprenderemo essenzialmente le relazioni tra la Georgia e l'UE e anche tra la Georgia e gli Stati Uniti.
- Far parte della famiglia europea è una specie di scelta storica per la Georgia e per i georgiani.
Si sa che siamo una nazione cristiana e l'Europa è sempre stata associata al cristianesimo. Lo difendeva, proteggeva il cristianesimo per la Georgia.
Per questo motivo, l'Europa è sempre stata una scelta naturale per la Georgia e per i georgiani. - Non abbiamo relazioni diplomatiche con la Russia. Forse la Georgia è l'unico Paese della regione a non avere relazioni diplomatiche con la Russia.
- Credo di poter dire che la Russia non è influente in Georgia.
Nessun partito politico può esercitare la sua influenza. Nessun canale mediatico è influenzato da loro.
Per questo motivo, la Russia non può influenzare le elezioni in Georgia. - [«Guardando all'interno, sembra che siate in sintonia con alcune narrazioni del Cremlino per quanto riguarda alcune politiche e leggi che vengono introdotte qui, come la legge sugli "agenti stranieri" e quella sulla comunità LGBTQ+. È qualcosa che, secondo lei, segue le loro orme?»]
Queste sono decisioni prese dal governo georgiano. E queste decisioni non hanno nulla a che vedere con quelle prese dal governo russo.
Abbiamo introdotto la legge sulla trasparenza, il cui contenuto non ha nulla a che vedere con quello della legge russa in materia di ONG, ma riguarda solo la trasparenza.
L'unica cosa prevista da questa legge è far sì che le ONG rendano pubbliche le loro dichiarazioni finanziarie annuali al Ministro della Giustizia, questo è tutto.
Non ci sono restrizioni. Ecco perché questo messaggio sulla legge russa era del tutto falso. Anche la legge sulle persone LGBTI è una nostra decisione nazionale. - In generale, sosteniamo con forza la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina e abbiamo condannato più volte l'aggressione militare russa.
- [«Come reagite alle sanzioni occidentali contro la Russia e quale impatto hanno sulla regione?»] L'opposizione ci spingeva molto ad aderire a queste sanzioni, ma noi abbiamo preso una decisione diversa e posso spiegarlo in modo molto semplice.
La quota del commercio georgiano e di tutto il commercio russo è dello 0,3%. Ovviamente, la Georgia non può danneggiare l'economia russa introducendo sanzioni economiche.
Al contempo, l'introduzione di sanzioni significherebbe un'escalation del conflitto. Per questo motivo, abbiamo avuto motivazioni validissime per non assecondare la richiesta dell'opposizione.
tg24.sky.it, 2 novembre 2024.
- Tutte le autorità costituzionali devono fare del loro meglio per promuovere l’integrazione georgiana all’Ue. Il governo è chiaramente pro europeo [...]. In questo momento [...] abbiamo alcune sfide legate a questioni specifiche, per esempio la legge sugli agenti stranieri che è stata adottata dal Parlamento della Georgia. Quando qualcuno con i fondi stranieri promuove una rivoluzione in Georgia, noi pensiamo che in questo caso, con questo background, i loro fondi debbano essere totalmente trasparenti.
- Questa legge non è sulle restrizioni dei diritti umani ma è sulla restrizione della propaganda, è disegnata in linea con i diritti umani standard [...]. Pensiamo che anche il Gay pride sia uno degli strumenti di propaganda, pensiamo che i pride siano azioni politiche e che non abbiano nulla a che fare con i diritti umani.
- Non abbiamo relazioni diplomatiche con la Federazione russa perché il 20% del nostro territorio è occupato da loro. Principalmente abbiamo due linee specifiche di comunicazione, soprattutto su diritti umani, commercio ed economia.
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