Isola di Ventotene

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Ventotene

Citazioni sull'isola di Ventotene.

  • Chi viene dal mare si trova di fronte a un paesaggio desolato. Tranne in primavera, quando le ginestre sono fiorite, l'intera isola si direbbe incolta e spelata. Sulla punta bassa il villaggio di Ventotene si rannicchia intorno alla mole vistosa del suo castello. Case rosse, gialle e bianche, assolutamente prive di tetti, aggrappate le una alle altre, gli danno l'aspetto di un villaggio arabo. Tale impressione permane quando, con l'aiuto di barchette a remi, si è messo il piede a terra. Le straducce tortuose del basso, le grotte scavate nel tufo, i corridoi, le scale, gli interni bui e profondi, accentuano anzi la rassomiglianza. Più in su il villaggio è disposto su quattro vie a due a due parallele, via dei Granili e Muraglione da sud a nord, Calanave e degli Olivi da ovest a est, che formano, per così dire, il lato sinistro e inferiore di una cornice. Piazza Castello ne occupa l'angolo. La città confinaria chiude a modo suo il lato settentrionale. Verso ponente lo spazio è vuoto: via degli Olivi e via Calanave si addentrano profondamente nell'isola. Ci s'addentrano come due trincee fra alti muri a secco costruiti con blocchi di tufo. Ed ecco si scopre che l'isola è coltivata ed egregiamente coltivata. Se non che le culture a forza di muretti e di siepi di fichi d'India sono sottratte alla vista di chi viene dal mare. Precauzione? Può darsi. Dal mare veniva il predone. Vi si trovano le tre piante più resistenti all'asprezza del clima: fave lenticchie e orzo. Vi si trova la vigna. A Ventotene, non essendoci né cavalli né buoi né muli né asini né vacche da lavoro, non c'è un aratro. La vanga serve per lo scasso; la terra si lavora a forza di zappa. È una terra soffice, leggera, estremamente fertile. (Alberto Jacometti)
  • L'isoletta di Ventotene, col suo paesello che scende declinando sino alla marina, e con le biancheggianti mura del suo camposanto, mi si dipingeva tutta quanta innanzi agli occhi come una ninfa marina che solleva dal mare la bella faccia con le chiome verdeggianti di alga. Nelle campagne di questa isoletta sono molte casette sparse qua e là, da due delle quali le più lontane, saliva nell'aere una verghetta di fumo che si spandeva e vaniva. Le grotte incavate nel tufo, nelle quali abitano i pescatori, il porto, un ponticello sopra una vallata, alcuni scogli, e più sopra un cannone con la bocca rivolta a Santo Stefano tutto mi appariva distintamente. (Luigi Settembrini)

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