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Jean Alazard

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Jean Alazard (1887 – 1960), storico dell'arte francese.

Aristide Maillol

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  • [Aristide Maillol] Ciò che si nota subito nella sua scultura, è che egli non ama il movimento ardito, quello che rompe un ritmo armonioso o un felice equilibrio. In questo è completamente fuori della corrente che guida la scultura francese dalla morte di Rude[1] sino alla Porta dell'Inferno di Rodin[2] e fino al Presidente Alvear di Bourdelle[3]: corrente che noi potremmo definire dinamismo romantico. L'arte di Maillol reagisce contro questa tecnica, fatta di foga e di slancio. Artista giunto tardissimo alla scultura, nulla conobbe delle battaglie ardenti che rivelano d'improvviso una vocazione e un temperamento. (p. 179)
  • Ogni artista sincero si allontana fatalmente dalla virtuosità, e allorché vuol esprimere nella sua pienezza e nella sua forza l'emozione che riceve, gli capita d'essere inabile e talvolta perfino ridicolo. L'ideale per tutti gli artisti veri è di trovare l'espressione plastica adeguata all'intensità della propria emozione, e ben si comprende come non si possa arrivarvi che dopo infiniti tentativi. (p. 190)
  • [...] l'arte di Maillol è soprattutto sincera. Si dice di lui che è un primitivo classico, cioè che riunisce alla virtù di un classico l'innocenza di un primitivo. Ma sono formule che contengono solo qualche granello di verità. Certo Maillol non ama dissimulare nulla delle sue intenzioni e non si troverà mai nell'opera sua quell'abilità per cui sembri trionfare delle difficoltà scherzando: poiché invece quasi l'esauriscono. Maillol si pone ben davanti alle sue difficoltà, le affronta direttamente e francamente e si affida al suo istinto per risolverle. (pp. 190-192)
  • È con l'immagine di questa placida naturalezza che [Aristide Maillol] volle celebrare il genio di Paul Cézanne; di colui cioè che lo aveva dominato nella sua arte degli anni giovanili. Ed è così che il monumento a Cézanne è stato uno dei momenti decisivi della sua attività artistica; a cui più lungamente ha pensato dedicandogli il meglio del suo talento. Questo corpo femminile pieno di vigore, simboleggia per lui la forza e la salute della tecnica di Cézanne, impostosi per la sua vitalità rinnovatrice. È inutile dire che l'idea di questa scultura non fu ben compresa, anzi non fu compresa affatto, perché tutti monumenti commemorativi devono essere per il pubblico magniloquenti, e la sobrietà allontana. (pp. 196-198)

Note

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  1. François Rude (1784-1855), scultore francese.
  2. Auguste Rodin.
  3. Antoine Bourdelle (1861-1929), scultore francese.

Bibliografia

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Jean Alazard, Aristide Maillol, in Dedalo. Rassegna d'arte diretta da Ugo Ojetti, Casa editrice d'Arte Bestetti e Tumminelli, Anno VIII, Volume I, Milano-Roma, 1927-1928, pp. 178-198.

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