Josh Bazell

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Josh Bazell (1970 – vivente), scrittore statunitense.

Citazioni di Josh Bazell[modifica]

  • Perché scrivere significa ricoprire il veleno per topi con il cioccolato: amo scrittori come Jim Thompson e James Ellroy esattamente per questo. Ma l'autore che più di tutti riesce a essere privo di sentimentalismo è un italiano, che vorrei fosse tradotto di più in inglese: Massimo Carlotto. È uno scrittore di noir al quadrato, di quelli che ti mettono alla prova. In America uno come lui non c'è. Neanch'io potrei leggere Carlotto tutto il tempo. Non ce la farei.[1]

Vedi di non morire[modifica]

Incipit[modifica]

Allora: mentre sto andando al lavoro, mi fermo a guardare un topo e un piccione che fanno a botte e un idiota mai visto prima cerca di rapinarmi. Ha una pistola, chiaro. Mi arriva alle spalle e me la pianta alla base del cranio. Fredda com'è, ha quasi un effetto piacevole, una sorta di digitopressione. – Non si agiti, dottore, – mi fa.

Citazioni[modifica]

  • E l'unico giuramento che abbia mai pronunciato, se ricordo bene, è quello di non far mai del male per primo. (p. 1)
  • L'uomo non tollera sentirsi forte dal punto di vista intellettuale e debole da quello fisico. Il fatto che quando spariremo dalla faccia della terra ci porteremo dietro anche il nostro pianeta non serve certo a rallegrarci. Al contrario: proviamo una certa ammirazione per gli atleti e per chi non si fa scrupolo di usare la violenza fisica, mentre gli intellettuali ci fanno schifo. Un branco di secchioni costruisce un razzo per andare su quella cazzo di luna, e chi ci mette dentro? Un tizio biondo di nome Arm-strong, uno che sbaglia anche a recitare la sua battuta quando atterra. Altro che Fortebraccio. (p. 32)
  • Siamo fatti per il pensiero e la civiltà, più di ogni altra creatura da noi scoperta. Eppure l'unico nostro desiderio è diventare dei killer. (p. 32)
  • [La vendetta] È una pessima idea. In primo luogo, non dura. Il motivo per cui si dice che la vendetta è un piatto da servirsi freddo non è per darvi il tempo di compierla al meglio, ma per farvi divertire a progettarla e pregustarla. (p. 63)
  • [Ad Auschwitz] Andate a guardare le baracche circondate dal filo spinato, i patiboli, le torrette di guardia da cui si ammazzava a casaccio. Gli edifici in cui si praticavano esperimenti medici. I forni crematori. E vi fate qualche domanda: «Sarei disposto, io, a pulire le camere a gas pur di restare in vita ancora per un mese? Potrei spingerla io, la gente, nei forni?» E vi sentite di merda. (p. 104)
  • Rinunciate pure alla vostra anima, se credete, ma almeno affidate a qualcun altro la gestione della vostra coscienza. (p. 186)
  • A detta di Wendy Kaminer – un autentico genio – se un conservatore non è altro che un liberal che ha subíto un'aggressione a scopo di rapina, allora un liberal è un conservatore finito dietro le sbarre. (p. 232)

Note[modifica]

  1. Da Woody Allen è tramontato. Oggi un ebreo deve combattere, Corriere della sera, 31 luglio 2009.

Bibliografia[modifica]

  • Josh Bazell, Vedi di non morire, traduzione di Luca Conti, Einaudi, 2009. ISBN 9788806195588

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Opere[modifica]