Kalachakra, la ruota del tempo

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Kalachakra, la ruota del tempo

Immagine BochumJahrhunderthalle ChakrasamvaraMandala 18.jpg.
Titolo originale

Wheel of Time

Lingua originale inglese
Paese Germania, Regno Unito, Francia, Italia
Anno 2003
Genere documentario, religioso
Regia Werner Herzog
Soggetto Werner Herzog
Sceneggiatura Silvia Zeitlinger
Produttore Lucki Stipetić
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Kalachakra, la ruota del tempo, film documentario del 2003 diretto da Werner Herzog.

Incipit[modifica]

2.500 anni fa il Principe Siddharta Gautama partì dai piedi della catena dell'Himalaya alla ricerca della verità. Dopo anni di viaggio giunse nella pianura del fiume Gange, in prossimità del villaggio di Bodh Gaya. Probabilmente deve essersi ritrovato di fronte a immagini come queste. Il Principe si sedette sotto un albero e trovò l'illuminazione. Da allora è noto come Buddha, l'Illuminato. (Narratore)
Iniziazione del Kalachakra 2002 (Bodh Gaya, India / Graz, Austria) (Testo in sovrimpressione)

Frasi[modifica]

  • Sua Santità il Dalai Lama ha convocato il mondo buddista in questo luogo per la celebrazione dell'Iniziazione del Kalachakra. Questa cerimonia si tiene di rado, all'incirca ogni due o tre anni presso una località prescelta. Mezzo milione di pellegrini hanno risposto alla chiamata. (Narratore)
  • Alla base dello Stupa si trova l'Albero del Bodhi, Albero dell'Illuminazione. Si tratta della quinta generazione dell'albero originale. (Narratore)
  • Letteralmente Kalachakra significa "La Ruota del Tempo". Si tratta di un complesso rito d'iniziazione finalizzato ad attivare il seme dell'Illuminazione, che è presente allo stato dormiente in tutti gli esseri viventi. (Narratore)
  • Il rituale centrale ruota attorno alla creazione di un quadro realizzato con sabbia colorata, il cosiddetto "mandala di sabbia". Si tratta della raffigurazione di un paesaggio interiore rappresentante la Ruota del Tempo. La dimora di un Buddha con oltre 700 divinità o manifestazioni della natura del Buddha. (Narratore)
  • Questi dipinti, in questo caso il mandala è una forma di pittura con sabbia. In realtà si tratta della memoria, della nostra visualizzazione. Il vero mandala… Prima si medita sul vuoto, il "sunyata". Quindi la mente, che è completamente assorbita da quella natura suprema, si trasforma nel mondo fisico. E così è per il mandala… un mandala interiore. E contiene anche delle divinità 700, 720… ora non ricordo. Troppo complicato. Così, tutte queste divinità, in luoghi diversi, simboleggiano tanto la struttura del nostro corpo quanto la cosmologia. È così. Pertanto, l'elemento principale è la visualizzazione. Non un mandala esteriore, ma un mandala interiore. Un certo tipo di visualizzazione. (Dalai Lama)
  • Il Kalachakra si compone d'insegnamenti, preghiere, la costruzione del mandala di sabbia e l'iniziazione stessa. (Narratore)
  • I lavori di mandala sulla sabbia sono iniziati. Di norma la prima linea viene tracciata dal Dalai Lama, ma dato il protrarsi della sua malattia, i monaci più eruditi devono procedere in sua assenza. Il centro esatto della struttura è la ruota del tempo. Per guidare i monaci attraverso questo disegno labirintico vi è una biblioteca colma d'istruzioni. (Narratore)
  • Di fronte all'Albero dell'Illuminazione questi fedeli si prostrano ripetutamente. Il loro obiettivo è raggiungere le 100.000 prostrazioni, e per i più robusti saranno necessarie circa sei settimane. (Narratore)
  • Il dibattito si svolge nello stile tradizionale della vita monastica tibetana. Questa discussione riguarda i due aspetti della realtà, la realtà funzionale della nostra vita di tutti i giorni e il vuoto, che è considerato la realtà finale, stando agli insegnamenti del Buddha. (Narratore)
  • Il Monte Kailash si trova nel Tibet occidentale, ed è altrettanto venerato dagli Indù, che lo ritengono il trono del Dio Shiva. Molto prima della nascita del Buddismo, gli aderenti alla religione sciamanica Bön del Tibet veneravano la montagna e lo fanno ancora. (Narratore)
  • Sia la montagna [Kailash] sia il mandala sono considerati la dimora di un Buddha. (Narratore)
  • Il Monte Kailash è situato di fronte al Lago Manasarovar, considerato anch'esso sacro, essendo la consorte del monte. (Narratore)
  • I Tibetani lo chiamano Kang Rinpoche, che significa "Prezioso gioiello delle Nevi". [Su il Monte Kailash] (Narratore)
  • Il festival di Saka Dawa. L'evento culmina con l'erezione di un altissimo palo che sostiene innumerevoli bandiere di preghiera. […] Quando il palo è stato innalzato, i pellegrini si affrettano ad iniziare la Kora, la circumambulazione del Monte Kailash. I pellegrini effettuano a piedi il giro dell'intera base del monte, un viaggio di 52 km. […] Il cammino si svolge in senso orario. È facile individuare i seguaci dell'antica religione Bön. Essi si muovono in senso antiorario, contro il flusso dei pellegrini. (Narratore)
  • Il centro del mandala ricorda la configurazione del Monte Kailash, che molti ritengono sia il centro dell'universo fisico e spirituale. (Narratore)
  • Noi stessi, come individui, siamo il centro dell'universo. Quindi, per me questo luogo è il centro dell'universo, perché la concezione dell'intero universo proviene da qui. Pertanto, io sono il centro dell'universo. Analogamente, nel tuo caso, tu sei il centro di tutto l'universo. (Dalai Lama)
  • Il mio sogno, la mia visione per il mondo… Naturalmente maggiore prosperità, uguaglianza e questo vuol dire minore divario tra ricchi e poveri. E un ambiente complessivamente più pulito, puro. E che la gente, gli esseri umani del pianeta possano vivere realmente come fratelli e sorelle. (Dalai Lama)
  • Tutte le religioni portano lo stesso messaggio. Un messaggio d'amore, di compassione, di perdono, di tolleranza. appagamento, autodisciplina. Come esseri umani abbiamo bisogno di queste qualità, indipendentemente dal fatto che si sia credenti o meno, perché queste sono le fonti della nostra vita felice. (Dalai Lama)
  • Tutti gli esseri viventi sono uguali. Tutte le creature hanno diritto di diventare un Buddha. Ma per diventare un Buddha bisogna essere liberi. (Monaco buddista della Mongolia)
  • Per la Cerimonia della Lunga Vita, ai fedeli vengono distribuiti regali ma i più desiderati sono gli gnocchi d'orzo consacrati che promettono una vita lunga e felice. (Narratore)
  • Egli [Dalai Lama] è a favore dello studio e della comprensione delle altre religioni. Sua Santità ritiene che solo così si potrà instaurare una pace duratura sul pianeta. (Narratore)
  • I fedeli indossano nastri simbolici per comunicare che, finora, le loro menti sono state cieche. Alcuni di essi portano dei semi sulla testa, che simboleggiano l'attivazione della consapevolezza. Ora seguiranno molte ore di meditazione e purificazione della mente, mentre gli iniziati verranno guidati verso una più elevata consapevolezza. (Narratore)
  • Per evidenziare l'impermanenza di tutte le cose create il mandala sarà gettato nel fiume Mur, dove scorrerà verso il resto del mondo come una benedizione. (Narratore)

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