Werner Herzog

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Werner Herzog nel 2007.

Werner Herzog (1942 – vivente), regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, scrittore e attore tedesco.

Citazioni di Werner Herzog[modifica]

  • Bokassa appartiene alla stessa famiglia di Aguirre, di Fitzcarraldo, di Nosferatu. Figure dell'eccesso, espressioni concrete di quel lato oscuro che c'è in ognuno di noi.[1]
  • Bokassa ha fatto quel che ha fatto non perché è africano, ma perché è umano: certo un paranoico, ma non solo un caso clinico. Attraverso di lui, ho cercato di analizzare un aspetto misterioso della condizione umana: l'esercizio di un potere dispotico, unito alla convinzione di essere invulnerabile, e la perdita di questo potere.[2]
  • [Su Nosferatu, il principe della notte] Il protagonista non riesce a morire, non riesce a partecipare dell’amore umano, non può vivere la luce del giorno, c’è il terrore profondo di non essere in grado di partecipare, di restare per sempre non-morto. [...] Nel mio film è messa molto chiaramente in evidenza, non come negli altri film di vampiri.[3]
  • Klaus Kinski? Il mio miglior nemico![4]
  • La voce off afferma «maestose catene di montagne, nubi, la terra avvolta dalla foschia». In realtà ho filmato cumuli di polvere e terra formatosi dal passaggio degli autocarri. Queste "catene di montagne" erano alte poco più di qualche centimetro!
After the quote the film continues with the voice-over talking of "Wide mountain ranges, the valleys enshrouded in mist." What I actually filmed were little heaps of dust and soil created by the tires of trucks. These "mountain ranges" were no more than a foot high.[5]
  • Nel regno di Bokassa si possono indubbiamente identificare elementi paranoici, ma sarebbe troppo semplice affermare che l'imperatore fosse solo un folle, un caso clinico, e molto più probabile che un potere di tal genere comprendesse degli elementi che hanno almeno una frontiera in comune con la pazzia.[1]
  • [Su Jean-Bedel Bokassa] Non diversamente da Ezzelino da Romano, o da Caligola, o da Nerone oppure da Saddam Hussein, per non parlare della Germania in anni neppure tanto lontani, egli è l'ultima ed estrema personificazione di una caratteristica dell'essere umano, oscura, spaventosa, profondamente sconvolgente.[1]
  • [Continuando tranquillamente l'intervista dopo essere stato ferito all'addome da un cecchino] Non è un proiettile significativo.
It's not a significant bullet.[6]
  • [Sull'interpretazione di Christian Bale in L'alba della libertà] Ovviamente questi tre attori sono i migliori della loro generazione. È una strana coincidenza che Dieter Dengler da giovane fosse un bell'uomo e che Christian gli assomigli anche un poco.
Obviously these three are the best of their generation. It's a strange coincidence Dieter Dengler as a young man was very handsome, even looked a little bit like Christian.[7]
  • Parlo spagnolo, inglese, tedesco , parlavo il greco moderno meglio dell'inglese. Parlo un po' d'italiano e capisco il francese ma mi rifiuto di parlarlo.
I speak spanish, english, german, I spoke modern greek better than english. I do speak some italian, and I do understand french, but I refuse to speak it.[8]
  • Se il progetto fosse andato in porto avrei fatto saltare in aria l'edificio (il teatro abbandonato di Sciacca) prima dell'ultimo atto del "Crepuscolo degli Dei", dopo aver sistemato pubblico, orchestra e cantanti a una distanza di sicurezza. Una volta scesa la cortina di polvere, gli interpreti avrebbero rappresentato il finale sopra le rovine. Avevo già contattato un team di esperti di demolizioni. Ma il cemento con cui è fatto il teatro è così solido, pesante e abbondante che ci vorrebbe una quantità mostruosa di dinamite per buttarlo giù, e si distruggerebbe mezza città.[9]
  • Visionario e premonitore, il primo Nosferatu preannuncia l'arrivo del nazismo mostrando l'invasione della Germania da parte dello spettrale protagonista e dei suoi topi apportatori di peste.[10]

Da Cave of Forgotten Dreams. Il cinema di Werner Herzog

Intervista di Simon Mizrahi, 1979; riportato in Fondazione.cinetecadibologna.it, 2012.

  • [Su Nosferatu, il principe della notte] Non ho rifatto Nosferatu. Il mio film, diciamo, basta a se stesso.
  • [Su Nosferatu il vampiro] Ha dato al cinema tedesco una legittimità che poi Hitler avrebbe distrutto. Per questo è per me un film così importante. La nostra è una generazione orfana di grandi cineasti, non ha potuto appoggiarsi a nessuna tradizione. Non è andata come in Francia, in Italia o in Unione Sovietica, dove la continuità è stata assicurata. In Germania s'è prodotto un vuoto che niente potrà mai riempire. Prima della guerra avevamo grandi filosofi, compositori, matematici... Tutto spazzato via. Sono anelli d'una catena che non si riallaccerà mai.
  • [Su Nosferatu, il principe della notte] Il mio vampiro appare così umano, così assetato d'amore, così infelice nella sua solitudine e così irrimediabilmente triste che in capo a due minuti lo spettatore non vede più le sue unghie ricurve, le sue orecchie appuntite, i suoi denti di serpente.

Dall'intervista al programma televisivo Che tempo che fa, Rai 3, 19 gennaio 2008

  • Ho chiesto [a Christian Bale] "sei pronto a spezzare in due un serpente con i denti?" Lui ha detto sì e allora abbiamo lavorato insieme.
  • Sono molto professionale e cerco di evitare i rischi [...] Quando si gira sul cratere di un vulcano che sta per esplodere, bisogna stare attenti.
  • Non giro film "normali" semplicemente perché gli altri sanno farlo meglio di me.
  • Gli indios hanno colpito due membri della troupe con delle frecce [...] li abbiamo operati sul tavolo della cucina e sono entrambi sopravvissuti.
  • Gli indios hanno attaccato alcuni della troupe [...] io ho detto loro "per favore non fatelo, abbiamo bisogno di loro almeno finché arriviamo alla fine delle riprese.
  • Ogni mio singolo capello bianco lo chiamo "Kinski".
  • La burocrazia è il predatore naturale dell'immaginazione.
  • Non mi sento molto a mio agio se mi chiamano artista, molto di ciò che ho fatto è stato piuttosto il lavoro di un atleta, e ho sempre ammirato talmente tanto di più gli atleti che gli artisti.. A Torino naturalmente si parla di Del Piero, e quando si parla di lui si dice che è il migliore con la palla. Sono un grande fan di Baresi anche, che ha giocato per il milan, era il migliore quando non aveva la palla, perché riusciva a leggere il gioco, riusciva a capire quello che sarebbe successo, e non c'è stato mai nessun altro giocatore come lui che ha capito così bene fisicamente lo spazio come è capitato a lui, davvero sensazionale. Mi piacerebbe davvero, nel fare i miei film, essere uno che riesce a capire il cuore dell'uomo e gli spazi come l'Amazzonia proprio come Baresi ha capito il gioco.

Dal documentario Kinski, il mio nemico più caro, 1999

  • […] gli indios si offrirono di uccidere Kinski per me. Dissero: "Dobbiamo ammazzartelo?" "No, mi serve ancora" risposi, "Lasciatelo a me."
  • Io non perdo mai la ragione ma divento furioso.
  • Noi due insieme eravamo come due masse critiche che, al contatto, formavamo una miscela pericolosa. Qualcosa di altamente esplosivo.
  • Ogni tanto, Kinsi pensava che io fossi pazzo. Naturalmente non è vero, io sono "clinicamente sano".

Citazioni su Werner Herzog[modifica]

  • Conosco Herzog personalmente e credo che abbia fatto qualche buon film, Aguirre e L'enigma di Kaspar Hauser, ma il resto non mi piace granché. Il suo Nosferatu non mi piace affatto. Non aveva senso rifare il film di Murnau, che è un film meraviglioso, un capolavoro assoluto. Parlavo spesso di lui con Klaus Kinski che, come sai, è suo amico e mi diceva sempre che era pazzo, stupido e pretenzioso. Ma naturalmente anche Kinski è pazzo. Completamente. (Jesús Franco)
  • Era un vero crociato che credeva alla necessità della prova e del superamento di sé. (Claudia Cardinale)
  • Il signor Herzog... è un poeta che ci sorprende sempre con accostamenti inaspettati... Questa [Aguirre, furore di Dio] è un'opera splendida e inquietante. (Vincent Canby)
  • Quel regista tedesco, pieno di ambizioni, coltiva le difficoltà. Non posso fare a meno di pensare che soffrire è un suo bisogno, visto che si sottopone a prove incredibili. Non se se sia un modo per guarire da ferite provocate dal suo passato, ma sta di fatto che non riesce a farne a meno. Deve sempre oltrepassare i limiti, e questo lo rende affascinante e nel contempo angosciante. Talvolta pericoloso. (Claudia Cardinale)

Klaus Kinski[modifica]

  • Dovrebbe essere buttato vivo ai coccodrilli! Un'anaconda dovrebbe strangolarlo lentamente! Un ragno velenoso dovrebbe pungerlo e paralizzargli i polmoni! Il serpente più velenoso dovrebbe morderlo e fargli esplodere il cervello! No – gli artigli di una pantera dovrebbero sgozzarlo – sarebbe tanto meglio per lui! Grosse formiche rosse dovrebbero pisciargli negli occhi bugiardi e ingozzarsi delle sue palle e delle sue budella! Dovrebbe beccarsi la peste! La sifilide! La febbre gialla! La lebbra! Non serve a niente; più gli auguro le morti più atroci, più mi perseguita.
  • È matto, solo per questo lavoriamo insieme.
  • Herzog è un verme miserabile, odioso, malevolo, avaro, assetato di denaro, perfido, sadico, sleale e vigliacco. Il suo cosiddetto "talento" non consiste in altro che tormentare creature indifese e, se necessario, torturandole a morte o semplicemente assassinandole. Non gliene frega di niente e di nessuno tranne la sua carriera come cosiddetto cineasta. Spinto da una dipendenza morbosa al sensazionalismo, crea le difficoltà e i pericoli più insensati, rischiando l'incolumità e perfino le vite degli altri – giusto per poter dire alla fine che lui, Herzog, ha superato difficoltà che parevano insormontabili. Per i suoi film ingaggia ritardati e dilettanti pivelli su cui può tiranneggiare (e presumibilmente ipnotizzare!), e gli paga un salario da fame oppure un tubo. Utilizza anche aborti e storpi di ogni taglia e forma concepibile, semplicemente per rendere interessante la scena. Non ha neppure la più pallida idea su come girare i film. Ora non tenta neanche più di dirigere gli attori. Tempo fa, quando gli ordinai di chiudere il becco, rinunciò a chiedermi se sono disposto a seguire le sue stupide e noiose idee.
  • Il suo linguaggio è goffo con un'indolenza da rospo, prolisso, pedante, smozzicato. Le parole gli si rovesciano dalla bocca in frasi frammentate, che egli trattiene il più possibile, come se stessero guadagnando interessi. Ci vuole un'eternità e un giorno poiché egli riesca a rigurgitare un ammasso di moccio cerebrale solidificato. Poi si contorce in un'estasi dolorosa, come se avesse zucchero sui suoi denti marci. Una macchina di ciance al rallentatore. Un modello obsoleto con un interruttore rotto — non può essere spento se non gli tagli del tutto la corrente elettrica. Quindi gli dovrei spaccare il grugno. No, dovrei metterlo KO. Ma anche se fosse privo di sensi, continuerebbe a parlare. Anche se gli si tagliassero le corde vocali, continuerebbe a parlare come un ventriloquo. Anche sgozzato e decapitato, inconsapevoli nuvolette gli penderebbero dalla bocca come gas emessi dalla putrefazione interna.

Filmografia[modifica]

Regia[modifica]

Attore[modifica]

Doppiatore[modifica]

Produttore[modifica]

Sceneggiatura[modifica]

Note[modifica]

  1. a b c Citato in Bokassa, cuore di tenebra, L'Unità, 12 settembre 1990
  2. Citato in Natalia Aspesi, Bokassa umano?!, la Repubblica, 12 dicembre 1990.
  3. Da Werner Herzog: mi sveglio e sono innamorato del mondo (parte 1), intervista di Grazia Paganelli, Duels.it, 20 aprile 2016.
  4. Citato in Dizionario degli attori: Gli attori del nostro tempo, a cura di Gabriele Rifilato, Rai-Eri, 2005, Roma. ISBN 8839712895
  5. Da Herzog on Herzog, a cura di Paul Cronin, Faber and Faber Limited, 2002, p. 242.
  6. Durante un'intervista per la BBC, 2005. Video disponibile su Youtube.com.
  7. (EN) Dall'intervista Werner Herzog Interview, Rescue Dawn,Moviesonline.ca.
  8. Da un'intervista del 2007. Video disponibile su Youtube.com.
  9. Dall'intervista Wener Herzog, la Repubblica, 11 gennaio 2009.
  10. Citato in I vampiri, un'eternità sullo schermo, La Stampa, 26 febbraio 1979.

Altri progetti[modifica]