Kassia

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Kassia

Kassia, nota anche come Kassiane, Kassianì, Casia, Ikasia, Eikasia (810 circa – ante 865), badessa, poetessa e compositrice bizantina.

Citazioni di Kassia[modifica]

  • Percependo la tua divinità Signore, | una donna di molti peccati, | li prende su di sé | per diventare portatrice di mirra | e nel pianto | ti offre olio profumato | quale presagio della tua sepoltura: | "Guai a me! Che la notte scenda su di me, | che folle desiderio, buio e senza luna, | questa avidità per il peccato. | Prendi il mio pianto | Tu che attingi acqua dalle nuvole, | piegati su di me, al sospiro del mio cuore, | Tu che pieghi i cieli | nel segreto della tua incarnazione.[1] | Bagnerò i tuoi piedi immacolati di baci | e li asciugherò con le ciocche dei miei capelli; | quegli stessi piedi il cui passo Eva aveva udito | al tramonto in Paradiso e si nascose in preda al terrore. | Chi conterà la moltitudine dei miei peccati | o la profondità del tuo giudizio, | Salvatore della mia anima? | Non dimenticare la tua serva, | Tu la cui misericordia è infinita. (Inno di Kassia[2])

Note[modifica]

  1. Virgola prima di "Bagnerò" nella fonte.
  2. Citato in Kassianì, la poetessa bizantina che recitiamo il Martedì Santo, panellines.it, 27 aprile 2021.

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