Khalia Lanier
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Khalia Imani Lanier (1998 – vivente), pallavolista statunitense.
Citazioni di Khalia Lanier
[modifica]Citazioni in ordine temporale.
- Pensavo di arrivare qui e di trovare poco spazio, perché è molto diverso dal college a un campionato come quello italiano. Le ragazze sono più esperte. Sono atleticamente più forti e potenti. Non puoi fare affidamento sul tuo talento naturale per essere la "migliore". A livello di college, puoi emergere anche in base ai colpi che hai, qui non servono soltanto quelli. Qui devi trovare il colpo intelligente, devi colpirlo forte e devi colpirlo velocemente. E in un certo senso tutto deve funzionare al momento giusto per ottenere il punto. Penso che la differenza più grande sia il livello di gioco, la rapidità, l'intensità. È decisamente qualcosa a cui devi adattarti e devi rallentare il gioco per te stesso. All'inizio, in alcune situazioni, non riuscivo nemmeno a vedere la palla.[1]
Intervista di Alessandro Garotta, volleynews.it, 11 maggio 2021.
- [«Khalia, com'è nata la sua passione per la pallavolo? È stato qualcosa di naturale, nonostante che suo papà (Bob Lanier) sia una leggenda del basket NBA?»] In realtà, ho iniziato proprio con la pallacanestro: la mia passione per lo sport, e in particolare quelli di squadra, è nata ancora prima dell'incontro con la pallavolo. Ad un certo punto, però, ho voluto smettere con il basket, perché non volevo essere sotto i riflettori per quello che è stato a livello sportivo mio padre. Volevo trovare la mia strada, trovare il mio sport. E così [a 13 anni, ndr], vedendo giocare al liceo mia sorella maggiore Kahori, ho deciso di provare il volley. Lo trovavo competitivo, dinamico, e a differenza del basket non c'era contatto fisico: penso che tutti questi fattori abbiano contribuito a far sbocciare la mia passione.
- L'omicidio di George Floyd nel 2020 ha reso il mondo più consapevole di quanto fosse dura la situazione delle persone nere in America, ma personalmente mi ha reso soprattutto più consapevole di quanto dovessi esercitare un ruolo attivo in quello che stava succedendo. Che si trattasse di informarsi più in profondità sulle difficoltà delle persone di colore, di imparare come avrei potuto avere un impatto diretto su queste difficoltà o di come hanno influenzato il mio subconscio, ho sentito che la mia responsabilità era perlomeno quella di educare me stessa su ciò che stava accadendo nel mondo e come stava condizionando le persone che hanno il mio stesso aspetto. Nel complesso è stata una forte emozione vedere come il mondo abbia reagito alla situazione e, più nello specifico, come le persone che tenevano a me e alla mia famiglia abbiano preso l'iniziativa di imparare a essere persone migliori nei tempi che stiamo vivendo.
- Penso che lo sport sia un eccezionale strumento per rendere più aperte le prospettive: può aiutarti a vivere una quantità incredibile di esperienze, avendo a che fare con persone che in circostanze normali non avresti mai incontrato. Così sei costretto a imparare come creare relazioni con persone diverse e culture diverse. È questo che rende lo sport così speciale: la fusione di persone e culture che crescono con te, allo stesso tempo.
volleybergamo1991.it, 21 marzo 2022.
- Nella pallavolo si cresce giocando contro squadre molto forti, ma bisogna anche cambiare mentalità e adattarsi, come quando ci si trasferisce in un nuovo Paese lontano da casa.
- Mi diverte un sacco guardare i video di quando ho iniziato a giocare a pallavolo, a 12 anni. È incredibile vedere quella ragazzina alta e goffa che oggi gioca in una squadra italiana professionistica!
- [Su Bergamo] Adoro camminare a marzo quando fa ancora freddo, ma il sole ti tocca e ti scalda come un bell'abbraccio.
Note
[modifica]- ↑ Citato in Khalia Lanier si racconta, bergamoesport.it, 30 gennaio 2021.
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