La ragazza nella nebbia (film)

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La ragazza nella nebbia

Immagine Oncorhynchus clarkii bouvieri 1904.jpg.
Titolo originale

La ragazza nella nebbia

Lingua originale italiano
Paese Italia
Anno 2017
Genere thriller
Regia Donato Carrisi
Soggetto Donato Carrisi (romanzo)
Sceneggiatura Donato Carrisi
Produttore Maurizio Totti, Alessandro Usai
Interpreti e personaggi

La ragazza nella nebbia, film del 2018 con Toni Servillo e Jean Reno, regia di Donato Carrisi.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Voglio essere franco con voi: i media hanno fiutato la storia, tra un po' arriveranno in massa. A volte, i giornalisti sono più bravi della polizia a scovare notizie e non sempre quello che finisce in TV ha a che fare con le indagini. Non sapendo dove guardare, guarderanno voi. (Ispettore Vogel)
  • Qualcuno l'ha presa! È inutile girarci intorno. Invece bisogna chiamare le cose col loro nome, altrimenti perdiamo solo tempo e quel tempo appartiene ad Anna Lou. (Ispettore Vogel)
  • Prima regola: santificare la vittima. I mostri non appaiono così mostruosi se la gente incomincia a pensare: "Be' quella lì se l'è andata a cercare, non ti pare?" (Ispettore Vogel)
  • Lui potrebbe essere qui stasera e sa che ci siamo anche noi. Vuole sperimentare che cosa si prova a passeggiare indisturbati in mezzo a chi gli danno la caccia. Se siamo fortunati, vorrà portarsi via un souvenir. (Ispettore Vogel)
  • In mezzo a queste montagne credevate di essere al sicuro. Non eravate preparati a convivere con l'incertezza. Eravate convinti che il mostro fosse venuto da fuori. Ma in fondo al vostro cuore... nutrivate il sospetto che il male fosse sempre stato in mezzo a voi. Covato in silenzio, protetto. E questo vi atterriva più di ogni altra cosa. (Ispettore Vogel)
  • Perché è il male il vero motore di un racconto. Non gliene importa niente a nessuno di un videogame o di un romanzo in cui tutto va bene. Siete d'accordo? È il cattivo che fa la storia! Ricordatevi, il cattivo. (prof. Loris Martini)
  • Una volta qualcuno ha detto che il peccato più sciocco è la vanità. (prof. Loris Martini)
  • Nell'ultima lezione vi ho spiegato che tutti gli autori iniziano prendendo spunto da ciò che è stato scritto prima di loro. La prima regola di un romanziere è copiare. (prof. Loris Martini)
  • E vi ho detto che è il male il vero motore di ogni racconto. Bisogna trovare la vittima sacrificale, possibilmente un innocente. Il protagonista deve essere ambiguo, tutti devono sospettare di lui. In letteratura si uccide per odio, ma nella vita reale il movente più frequente è il denaro. (prof. Loris Martini)
  • Troppa tranquillità uccide, non lo sapeva? Toglie la paura di morire. (dottor Flores)
  • Chi si circonda della morte altrui non ha modo di pensare alla propria. (Ispettore Vogel)
  • La giustizia non fa ascolti, dottore. La giustizia non interessa a nessuno. (Ispettore Vogel)
  • Un omicida compie normalmente venti errori. Ma si rende conto soltanto di un terzo di essi. La maggior parte è frutto di imprudenza o imperizia. Ma c'è un tipo di errore che possiamo considerare volontario. È una specie di firma. (Ispettore Vogel)
  • Il peccato più sciocco del diavolo è la vanità. Ma che gusto c'è a essere il diavolo, se non puoi farlo sapere a nessuno? (Ispettore Vogel)
  • Un pescatore che pesca sempre lo stesso pesce. (Ispettore Vogel)

Dialoghi[modifica]

  • Ispettore Vogel: Si è fidata
    Agente Mayer: Per fidarsi lo conosceva, e se lo conosceva....
    Ispettore Vogel: Allora Anna Lou è già morta. Non ce lo perdoneranno mai. Questo l'ha capito, vero? La gente non capirà, darà la colpa a noi. Prima che spunti un corpo, abbiamo bisogno di un colpevole.

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