Lapo Gianni

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Gianni Lapo (XIII-XIV sec. – dopo il 1328), poeta italiano.

Rime[modifica]

  • Amore, i' prego la tua nobiltade | ch'entri nel cor d'esta donna spietosa, | e lei facci' amorosa | sì che la spogli d'ogni crudeltate. (da Amore, i' prego la tua nobiltade)
  • Questa rosa novella | che fa piacer sua gaia giovanezza, | mostra che gentilezza, | Amor, sia nata per vertù di quella. (da Questa rosa novella)
  • «... Donne e donzelle, ch'amate ragione, | or ecco donna di gran valentia, | che per sua cortesia | vuole suo servo sì guiderdonare!» (da Io sono Amor che per mia libertate)
  • Amor, poi che tu se' del tutto 'gnudo, | non fossi alato, morresti di freddo; | chè se' cieco e non vedi quel che fai. (da Amor, nova ed antica vanitate)
  • Amor, eo chero mia donna in domìno, | l'Arno balsamo fino, | le mura di Firenze inargentate, | le rughe di cristallo lastricate, | fortezze alte, merlate, | mio fedel fosse ciaschedun latino. (da Amor, eo chero mia donna in domìno)

Citazioni su Gianni Lapo[modifica]

  • Guido, i' vorrei che tu Lapo ed io | fossimo presi per incantamento | e messi in un vasel, ch'ad ogni vento | per mare andasse al voler vostro e mio. (Dante Alighieri)
  • Lapo, come mi studiai di dimostrare in un mio lungo scritto su l'opera sua, è uno dei pochissimi rimatori del dolce stil novo in cui si vedono le diverse tendenze dell'arte provenzalesca e guinicelliana modificarsi sensibilmente sino a raggiungere la perfezione della forma. (Ernesto Lamma)

Bibliografia[modifica]

  • Lapo Gianni, Rime, a cura di Ernesto Lamma Carabba, Lanciano, 1912.
  • Lapo Gianni, Rimatori del Dolce Stil Novo, a cura di Luigi Di Benedetto, UTET, Torino, 1925?
  • Lapo Gianni, I rimatori del Dolce Stil Novo, a cura di Gustavo Rodolfo Ceriello, Rizzoli, Milano, 1950.

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