Lena Herzog

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Lena Herzog

Elena Herzog, nata Pisetski (1970 – vivente), artista visiva e fotografa russa naturalizzata statunitense.

Citazioni di Lena Herzog[modifica]

  • [Sull'esposizione immersiva Last Whispers: Immersive Oratorio for Vanishing Voices, Collapsing Universes and a Falling Tree] C'è compianto e malinconia nell'Oratorio. Come può essere altrimenti? E tuttavia non è un requiem – è un'invocazione di lingue che sono estinte e un incantesimo di quelle che sono in pericolo. Io stessa sono divenuta dipendente da queste voci che svaniscono. Le ascolto continuamente adesso. Mi rammentano che malgrado il rumore assordante delle nostre voci, galleggiamo su un oceano pieno del silenzio di altri.
There is lamentation and melancholy in the oratorio. How can it be otherwise? And yet it is not a requiem—it is an invocation of languages that have gone extinct and an incantation of those that are endangered. I myself got addicted to these vanishing voices. I listen to them all the time now. They remind me that despite the deafening noise of our own voices, we are floating on an ocean filled with the silence of others.[1]
  • La lingua è il primo atto creativo di ognuno di noi.[2]
  • [...] quando si pensa all'estinzione si pensa alla fine, certo – l'estinzione è la fine –, ma sicuramente si pensa anche all'inizio e a cosa significhi avere una "casa culturale collettiva". Il modo in cui noi siamo è definito dal modo in cui pensiamo e il modo in cui pensiamo è definito dalle nostre lingue. Un'estinzione di questa proporzione, che è un'estinzione di massa, è quindi un'estinzione di modi di essere all'interno della sfera della comprensione. La sfida per affrontarla è sia culturale che estetica e filosofica.[3]
  • Quando siamo in silenzio, noi persone delle culture dominanti, probabilmente è una buona cosa perché parliamo troppo, ma quando l'ultimo oratore di una lingua perduta smette di parlare o muore, ad andarsene è un mondo intero. Questo è un impoverimento. Mi viene in mente un meraviglioso scrittore e filosofo come John Berger che tanto ha scritto di un certo tipo di silenzio, lo stesso che sto cercando di affrontare io: il silenzio delle persone che non hanno un posto nel mondo, che non hanno più spazio nel mondo. Berger diceva che il silenzio è come una mano tesa, e per me il silenzio di queste lingue è come una mano tesa. Io quella mano voglio afferrarla e vorrei che noi tutti la raggiungessimo.[3]

Note[modifica]

  1. (EN) Dall'intervista di Cinthia Haven, Lena Herzog on lost languages: "We are floating on an ocean filled with the silence of others.", stanford.edu, 6 aprile 2018.
  2. Citato in Valerio Veneruso, A Venezia il progetto di Lena Herzog contro l'estinzione delle lingue. L'intervista, artribune.com, 23 aprile 2022.
  3. a b Dall'intervista di Valerio Veneruso, A Venezia il progetto di Lena Herzog contro l'estinzione delle lingue. L'intervista, artribune.com, 23 aprile 2022.

Altri progetti[modifica]