Letteratura per ragazzi
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Citazioni sulla letteratura per ragazzi o letteratura per l'infanzia.
- Divorare libri: una singolare metafora. Che dà da pensare. In effetti, nessun mondo formale viene a tal punto ingerito con gusto, scomposto e assimilato come la narrativa. Forse si può effettivamente stabilire un confronto tra l'atto del leggere e quello del mangiare. [...] Noi non leggiamo per accrescere le nostre esperienze, ma per accrescere noi stessi. E sono sempre e soprattutto i bambini a leggere in questo modo: incorporando, non immedesimandosi empaticamente. Il loro leggere è in strettissimo rapporto non tanto con la loro formazione e conoscenza del mondo, quanto piuttosto con la loro crescita e con il loro potere. Per questo nei libri che essi leggono si nasconde sempre qualcosa di grande e insieme di geniale. E questo fa del libro per l'infanzia un caso del tutto particolare. (Walter Benjamin)
- Ogni parola scritta, ogni frase, ogni storia è un atto di ottimismo e di speranza, un puntello contro le forze della distruzione. Questo è particolarmente vero quando le parole vengono scritte per i bambini. Le storie, come i bambini, possono ristabilire l'innocenza e ricreare il mondo. Per i bambini le parole non se ne stanno ferme in righe ordinate sulla pagina. Operano nel loro corpo e nei loro sensi. Si trasformano in modo fluido in dramma, movimento, danza, canzone. E i libri che leggono e amano sono ugualmente pieni di riverberi. Allo scrittore per bambini è concesso un grado di libertà per lo più negato agli adulti. È incoraggiato a esplorare forme che i bambini capiscono e amano ma che a molti adulti sembrerebbero troppo difficili o troppo strane. Il mondo dei libri per bambini è un luogo di abbondanza, di abbandono, di esperimento e di gioco. (David Almond)
- Prodotto tipico della modernità, la narrativa per ragazzi è fondata sulla combinazione inedita di due fattori costitutivi. Il primo consiste nell'impostare il racconto su un protagonista d'età infantile, prepuberale. Il secondo sta nella scelta di rivolgersi a un pubblico di suoi coetanei. Questo rapporto di identità anagrafica tra personaggi e lettori rappresenta il fulcro decisivo per le fortune del nuovo genere letterario, che si istituzionalizza in Italia durante gli ultimi decenni dell'Ottocento. Padri fondatori, ovviamente, Collodi e De Amicis. (Vittorio Spinazzola)
- Spesso si dice che nelle storie per ragazzi non dovrebbe esserci spazio per morte e dolore: non è saggio indugiare sul loro lato triste e buio. Eppure hanno anche un lato radioso e bello, e siccome neppure il bambino più piccolo, più amato e più protetto può sfuggire alla conoscenza del grande mistero, non è forse meglio insegnargli in modo semplice e sereno che l'affetto mitiga il dolore e che una vita felice può rendere la morte bella? (Louisa May Alcott)
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