Lilli Carati

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Lilli Carati nel 1979

Lilli Carati, nome d'arte di Ileana Caravati (1956 – 2014), attrice italiana.

Citazioni di Lilli Carati[modifica]

  • Quando ho deciso di fare del cinema sapevo bene a cosa andavo incontro, perchè ci tengo a diventare qualcuno, ad emergere. È per questo che mi impegno al massimo e non ho alcun problema a spogliarmi.[1]
  • Io voglio fare l'attrice e in qualche caso, al di là dei brutti copioni che ho accettato, in buona fede, di interpretare, credo di aver dimostrato che posso recitare. Allora sì, diciamo che vorrei poter recitare più col viso che col corpo. Purtroppo non sempre è facile.[2]
  • Ero lanciata, mi promettevano un avvenire di gloria, come Ornella Muti, anche lei non aveva certo cominciato con lavori d'essai. Tutti mi facevano i complimenti, mi cercavano per le interviste, poi cominciarono le serate folli, le prime pasticche di anfetamina, tanto per annullare le angosce, la paura. La cocaina arrivò per scherzo e da lì passai all'eroina. In poco tempo ero fatta, fino al collo.[3]

Da "Sono diventata un mito sexy perché mi hanno fatto le corna"

Intervista di Alessandro Dell'Orto, Libero, 26 ottobre 2008, ripubblicata il 21 ottobre 2014.

  • Per anni ho scelto di non esserci più, il contatto con la gente mi infastidiva, mi faceva paura. Chiamavano a casa: "C'è Lilli?. No, non c'è. Sono la sorella, mi spiace".
  • Molte persone hanno una visione sbagliata di me, questo mi dà un po' noia: la gente voleva solo il mio corpo, se ne fregava della sensibilità e dell'intelligenza. Tutti mi volevano vedere, ma io non amavo apparire. Ed è stato un trauma.
  • Mi chiamo Ileana, ma sono da sempre Lilli per tutti. Il cognome d'arte me l'ha dato il produttore, quello originale sembrava troppo lombardo.
  • [Sulla paura della morte] Paura di soffrire. Spero di morire in modo veloce. Dovessi essere attaccata a una macchina, chiederei l'eutanasia.

Da Lilli Carati: «Non mollate mai»

Intervista di Marina Cappa, Vanity Fair, 2013, ripubblicata il 22 ottobre 2014.

  • A un certo momento ho capito che non potevo più andare avanti e mi sono buttata. È stata la mia salvezza. Immobilizzata a letto, ho iniziato a uscire dalla dipendenza.
  • Ero una ragazzina quando vinsi Miss Italia nel '74 [arrivò seconda], mia mamma mi rimboccava le coperte. A 18 anni feci l’amore per la prima volta, mi trasferii a Roma a lavorare nel cinema, e per essere all’altezza cominciai a prendere medicine. Da lì il passaggio a sostanze varie, sempre peggio.
  • [Ha mai desiderato sposarsi?] No, avevo una vita troppo complicata per pensare di imporla ad altri.
  • Non bisogna mollare mai. E se ve lo raccomando io, che le ho provate tutte, potete crederci.

Citazioni su Lilli Carati[modifica]

  • La chiamavamo la "bambola di velluto", perché era piccolina, non tanto alta e molto bella. Aveva un corpo fatto bene, era proporzionata, molto sensuale. [...] Quando recitavamo assieme, lei era giovanissima, mentre io ero tra i trenta e i quaranta. Non era solo bella, ma era una delle poche attrici brave di allora. Molte delle ragazze che interpretavano quei ruoli erano straniere, erano brave, ma dovevano combattere con la lingua. Ognuna aveva un tipo di sensualità diversa. Lei parlava bene, era molto sveglia. Credo fosse anche colta, perché si esprimeva in modo corretto, dimostrava una certa cultura. (Lino Banfi)
  • Lilli non ha mai sognato il grande cinema o Fellini, lo ha solo attraversato con una bellezza fuori misura e una grazia da angelo caduto che lo schermo di nessuna commedia sexy o di nessun hard è riuscito mai a rivelarci nella sua integrità. (Marco Giusti)
  • [«Il suo mito erotico?»] Ne ho due: la pornostar Lilli Carati (l'eroinomane, una pazza, un mito) e la buonanima di Moana. (Giuseppe Cruciani)
  • Sia nella caduta che nel suo recupero successivo, Lilli, che conoscevo bene, era una persona di grande simpatia e di grande bellezza anche interiore, decisamente diversa da tante ragazze che avevano frequentato il magico mondo del cinema degli anni 70 e 80. (Marco Giusti)

Note[modifica]

  1. Nico Pepe, Il nudo: le dive si confessano, Il Piccolo di Trieste, 21 agosto 1977, p. 3
  2. Mirella Vulcano, Voglio spogliarmi del solito «clichè», Il Piccolo di Trieste, 16 luglio 1980, p. 9
  3. Laura Carassai, Schiave d'oro del porno, La Stampa, 29 aprile 1991, p. 17

Filmografia[modifica]

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