Lorenzo Pignotti
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Lorenzo Pignotti (1739 – 1812), poeta, storico, medico e favolista italiano.
- Fra Pasquale, | Che nella cella tacito dimora, | Ch'ha una pancia si grossa e sì badiale, | Che mangia tanto e predica il digiuno, | Che chiede sempre, e nulla dà a nessuno. (da Il topo romito)
- Già s'accorciava il giorno, e il temperato | ottobre ergea la pampinosa fronte; | incominciava a impoverirsi il prato | d'erbetta, e il verde a impallidir del monte, | e frequenti stridean del viandante | l'aride foglie già sotto le piante. || L'anno maturo dechinava, ed era | il suo modesto ammanto assai più caro, | che quello della steril Primavera, | degli avidi bifolchi all' occhio avaro; | la pingue oliva, l'auree e rosee poma | la curvata premean ramosa, chioma. || Il dì sorgeva, era sereno il cielo, | mentre qual mar stendea sulle soggette | valli la nebbia un biancheggiante velo; | fuori i colli sorgean quasi isolette, | ed apparian sulle lor verdi spalle, | i rozzi tetti e le fumanti stalle. || Del sol mezzo scoperto e mezzo ascoso, | tra i rossi grappi e pampani stillanti, | tremolavano i raggi; al pasco erboso | già i greggi si movean lenti e belanti; | e ora apparian gli augelli entro il sereno, | or disparian di folta nebbia in seno. (da novella I, Il belletto, III, L'Amore e la Vanità, in Favole e novelle, vol. I, Pirotta e Maspero, Milano, 1807, p. 296)
- Morir denno i plebei furfanti oscuri, | Perché i furfanti illustri sien sicuri. (da Il pastore ed il lupo)
- Prima sputò tre volte, poi tossì, | Indi a parlare incominciò così. (da Il topo romito)
- Temete, litiganti sventurati, | Più delle liti stesse gli Avvocati. (da La pecora e lo spino, in Favole e novelle)
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