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Autunno

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Alberi durante l'autunno

Citazioni sull'autunno

  • Adoro l'autunno, con la sua varietà di verdure da abbinare in piatti deliziosi. (Isa Chandra Moskowitz)
  • Autunno, crepitio di morte foglie... | speranza in veste di malinconia, | t'affisa la sorella Poesia | e nel tuo pianto sua gravezza scioglie. (Ofelia Mazzoni)
  • AUTUNNO – Il post scriptum del sole. (Pierre Véron)
  • [L'] autunno, la stagione che esercita un'influenza così particolare e inesauribile sulle menti dotate di gusto e tenerezza, la stagione che ha ispirato a ogni poeta, degno di venir letto, qualche tentativo di descrizione o qualche verso pieno di sentimento. (Jane Austen)
  • Autunno, stagione sleale. (Gesualdo Bufalino)
  • Bisogna che la tua pagina sull'autunno ti dia lo stesso piacere che ti darebbe passeggiare sulle foglie morte. (Jules Renard)
  • Come d'autunno si levan le foglie | l'una appresso dell'altra, fin che 'l ramo | vede alla terra tutte le sue spoglie, | similmente il mal seme d'Adamo | gittansi di quel lito ad una ad una, | per cenni come augel per suo richiamo. (Dante Alighieri, Divina Commedia)
  • Come sono penetranti le giornate d'autunno al loro termine! Penetranti fino al dolore! Perché vi sono certe sensazioni deliziose la cui vaghezza non esclude l'intensità; e non vi è punta così acuminata come quella dell'Infinito. (Charles Baudelaire)
  • Come un sentiero d'autunno: appena è tutto spazzato, si copre nuovamente di foglie secche. (Franz Kafka)
  • D'autunno l'infermità si addensa, come le nuvole in cielo, e molti mali che l'estate aveva assopito si risvegliano. (Theodore Francis Powys)
  • Dicono che le persone che amano i fiori dell'autunno muoiono in autunno. (Interno berlinese)
  • Dove l'orso spiccava le api dai tronchi, e l'orsa mugolando allattava gli stupidi orsacchiotti: dove l'alce spaventata fuggiva il dilaniare dei lupi, e i lupi insegnavano ai lupicini a urlare e a sbranare; dove l'astore e i suoi piccini divorarono assai cuciattoli, e i corvi a stormi ci rubavano le oche; ecco, vedete, fuggita è di là ogni gioia, e solo le cornacchie ora cantano lo squallore autunnale. Gli uccellini, con i loro canti, stretti l'uno all'altro si rannicchiano, e, senza affanni, finché dura il freddo, dormono e sognano. (Kristijonas Donelaitis)
  • È autunno. Il parco tanto verde un dì, | splendido tanto, | intirizzisce nella nebbia; il canto | cessò nei rami; ogni allegria finì. (Giovanni Camerana)
  • Ecco l'autunno ora s'accampa mesto, | dove lieta poc'anzi ella [la primavera] fioria. || Oh come tra' cespugli tristamente | soffia gelido il vento e par che piagna! All'intorno sonar della morente | natura odo i sospiri alla campagna. || Irrevocabil sovra il capo mio | un nuovo anno fuggì su ratte penne, | ed il bosco con lento mormorio | par mi chiegga: il tuo cor pace rinvenne? || Come riempi l'animo d'affanno | rumor di frondi secche ed ingiallite! | Seco adduce fedele ciascun anno | aride foglie e speranze appassite. (Nikolaus Lenau)
  • Ecco l'autunno, presto vien buio nella stanza e fuori piove. | Il tempo invecchia e rotolano lacrime giù per la sua barba. | L'anima è sola e trema di freddo per intere notti di nebbia. | Si rasserena nelle ore desolate dell'alba | quando nuvole verdi come il mare | galoppano nel cielo. Allora, | come morta, l'anima giace, ma è felice. | Uno spirito dal cuore generoso, uno spirito estraneo | si avvicina e un grappolo d'uva verde marino | porge davanti al suo viso triste. | Porta mele verdi e fredde e anch'egli ne mangia. | Morta giace l'anima e le sue gelide lacrime | grondano. O gioia, o allegria del sonno nel tempo piovoso! (Milán Füst)
  • Già s'accorciava il giorno, e il temperato | ottobre ergea la pampinosa fronte; | incominciava a impoverirsi il prato | d'erbetta, e il verde a impallidir del monte, | e frequenti stridean del viandante | l'aride foglie già sotto le piante. || L'anno maturo dechinava, ed era | il suo modesto ammanto assai più caro, | che quello della steril Primavera, | degli avidi bifolchi all' occhio avaro; | la pingue oliva, l'auree e rosee poma | la curvata premean ramosa, chioma. || Il dì sorgeva, era sereno il cielo, | mentre qual mar stendea sulle soggette | valli la nebbia un biancheggiante velo; | fuori i colli sorgean quasi isolette, | ed apparian sulle lor verdi spalle, | i rozzi tetti e le fumanti stalle. || Del sol mezzo scoperto e mezzo ascoso, | tra i rossi grappi e pampani stillanti, | tremolavano i raggi; al pasco erboso | già i greggi si movean lenti e belanti; | e ora apparian gli augelli entro il sereno, | or disparian di folta nebbia in seno. (Lorenzo Pignotti)
  • Il dì si fa più solenne e sereno | quando il meriggio è passato – v'è un'armonia | nell'autunno, e una lucentezza nel suo cielo, | che per l'estate non si ode o vede, | come se non potess'essere, come se non fosse stata! (Percy Bysshe Shelley)
  • Il tono dell'autunno non è rame | secondo me, secondo te, | né rosso. | Anna il nostro autunno è rosa | sul nero, globuli rosa, viali | di quarzo intenso sul nero-pioggia | dei lecci. | Anna il tuo autunno è nel parco, | nella valletta che chiamano | Valle dei Cani Lupi. | Tutti i nostri re della mano | sinistra vi nuotano, in un tripudio | di silenzio, | nell'alta marea di foglie | rosa e di nebbia bruna – | ed è l'ora che il sole s'incontra | con la luna e s'arresta un attimo. (Cristina Campo)
  • In autunno le forme acquistano una plastica maturità – la primavera è pittrice, l'autunno è scultore. (Ernst Jünger)
  • In autunno tutto ci ricorda il crepuscolo, – e tuttavia, mi sembra la stagione più bella: volesse il cielo allora, quando io vivrò il mio crepuscolo, che ci debba essere qualcuno che allora mi ami come io ho amato l'autunno. (Søren Kierkegaard)
  • Io son devoto al segno dell'Autunno regale, | poi che m'ho cari i frutti, mentre detesto i fiori. (Guillaume Apollinaire)
  • L'autunno è arrivato e ha già incominciato a preparare il letargo del mondo. Le mosche e tutte le altre bestiole hanno già ricevuto il colpo di grazia. Sugli alberi e sulla terra la vita guizzante combatte, frusciando e strisciando senza posa, l'ultima battaglia: non vuol perire. Tutti gli esseri dell'aria e della terra si agitano ancora una volta: si tratta di vita o di morte. Ancora una volta sporgono la testa gialla dai licheni, ancora una volta muovono le gambe, tastano l'aria con le lunghe antenne e crollano poi improvvisamente rovesciandosi col ventre in su. Ogni pianta ha preso un suo volto particolare sotto il soffio diafano e sottile dei primi freddi. Gli steli si rizzano pallidi verso il sole e le foglie cadute raschiano il terreno con il rumore sommesso di filugelli che si spostano. È tempo d'autunno, il carnevale della caducità. Il rosso delle rose s'infiamma e sopra il colore sanguigno si spande una luce stranamente smorta. (Knut Hamsun)
  • L'autunno è cattivo per i sofferenti di consunzione. (Ippocrate)
  • L'autunno è la più dolce stagione, e la mancanza dei fiori è più che compensata dai frutti. (Samuel Butler)
  • L'autunno è la stagione dell'uomo, perché è come noi: un morire non senza frutto. (Romano Amerio)
  • L'autunno è sceso sul parco di Cheyne Walk. Gli alberi non sono più alberi. Infinite gradazioni di tutti i rossi, di tutto l'oro, di tutto il fiammeggiare segreto, vinte dall'ombra e dal peso del passato. Come la tela dipinta di un fondale di teatro, si confondono con la fine del giorno. Ottobre, la parola è dolce da bere e triste come un vino di morte, ancora così ricca dal profumo della vita. Foglie d'ambra di Cheyne Walk, rossore di chioma immensa spiegata sul pavese del ricordo. Femmina il parco, femmine i fogli di carta, femmina la terra e l'odore dolceamaro dopo la pioggia, femmina la memoria. Nella penombra, un pavone blu di seta medievale s'allontana sul viale silenzioso. (Philippe Delerm)
  • L'autunno riconta alla terra le foglie che essa ha prestato all'estate. (Georg Christoph Lichtenberg)
  • L'autunno ti fa sonnolento, | la luce del giorno è un momento | che irrompe e veloce è svanita: | metafora lucida di quello che è la nostra vita... || L'autunno che sfuma i contorni | consuma in un giorno più giorni, | ti sembra sia un gioco indolente, | ma rapido brucia giornate che appaiono lente... (Francesco Guccini)
  • La musica dell'estate lontana aleggia intorno all'autunno cercando il nido primiero. (Rabindranath Tagore)
  • Nulla m'allieta come il sole d'autunno, il sole nero. (Bella di giorno)
  • Per quanto ognuno veda l'autunno come una stagione già vissuta, la primavera è sempre, a tutti, una rinascita. (Theodore Francis Powys)
  • Questo autunno è alla fine. Come un fuoco | ricco d'animali e chiaro – | un fuoco metafisico, un'infinità purificata – | ma limitato da ombre. Apriamo le ombre, apriamo | i morti. Entriamo nello splendore di vorace febbre | nella febbre delle stelle, in un tempo di passione | della profonda vigilanza. (Christine Koschel)
  • S'en va l'autunno e già l'inverno incombe | su questa vecchia casa senza voci! (Michele Marzulli)
  • Se io preferisco tanto l'autunno alla primavera, è perché in autunno si guarda il cielo — in primavera la terra. (Søren Kierkegaard)
  • Signore: è tempo. Grande era l'arsura. | Deponi l'ombra sulle meridiane, | libera il vento sopra la pianura. || Fa' che sia colmo ancora il frutto estremo; | concedi ancora un giorno di tepore, | che il frutto giunga a maturare, e spremi | nel grave vino l'ultimo sapore. || Chi non ha casa adesso, non l'avrà. | Chi è solo a lungo solo dovrà stare, | leggere nelle veglie, e lunghi fogli | scrivere, e incerto sulle vie tornare | dove nell'aria fluttuano le foglie. (Rainer Maria Rilke)
  • Singhiozzi lunghi | dei violini | dell'autunno || mordono il cuore | con monotono | languore. (Paul Verlaine)
  • Stagione delle nebbie e della molle fecondità, | stretta amica del cuore del maturante sole; | che cospiri con lui per caricare e beare | di frutti le viti che intorno alle grondaie corrono; | per piegare sotto le mele i muscosi alberi della capanna, | ed empire tutti i frutti di maturità fino al torso; | per gonfiare la zucca, e arrotondare i gusci delle nocciuole | con un dolce nòcciolo; per far gemmare altri | e ancora altri, più tardivi fiori per le api, | finché esse pensino che i giorni tepidi non finiranno mai, | perché l'Estate ha colmate fino all'orlo le loro viscose celle. (John Keats)
  • Su un ramo spoglio | si posa un corvo | crepuscolo d'autunno. (Matsuo Bashō)
  • Terzo tempo nella sinfonia delle stagioni, Autunno. Noi vorremmo che tu non passassi, che non cedessi il passo a quella che verrà dopo di te. [...] Ma presto volgerai. Le due vecchine, che nel cupo silenzio della sera all'ombra del viale quasi deserto tesson parole al telaio della saggezza, sono l'annuncio del nero inverno. (Renato Mucci)
  • Una bella giornata d'autunno, quando i campi spogli della messe dorata sono stati dissodati di nuovo, quando i frutti dell'estate sono maturati e scomparsi, quando i paesaggi verdeggianti sono stati devastati da un esercito di solleciti vendemmiatori, quando i pomi si colorano ai baci del sole, quando le bacche del sorbo rosseggiano in mezzo al fogliame ingiallito. Già, nei boschi, sentivasi l'avvicinarsi di quel rigido vecchio che si chiama inverno, scernendo attraverso alle insolite aperture del fogliame una prospettiva chiara e spiccata, sgombra del vapore della state sonnolenta, velo leggiero e sottile come la lanuggine che copre la prugna violetta. L'oceano anch'esso, visto dalla spiaggia, non pareva più che dormisse al sole; apriva anzi i suoi mille occhi sfolgoranti, ed allegramente si agitava in tutta l'ampiezza sua, dalla fresca sabbia del lido fin laggiù, alle piccole vele che si sprofondavano nell'orizzonte, portate via da quella brezza medesima che portava via le foglie degli alberi. (Charles Dickens)

Voci correlate

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