Luigi XIV di Francia

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Ritratto di Luigi XIV, di Hyacinthe Rigaud (1701)

Luigi XIV di Borbone, nome completo Louis-Dieudonné, noto anche come Re Sole (1638 – 1715), re di Francia.

Citazioni di Luigi XIV di Francia[modifica]

  • È difficilissimo parlare molto senza dire qualcosa di troppo.[1][2]
  • Poco è mancato che non dovessi aspettare.[3]
J'ai failli attendre.
  • Quanto poi all'arte di conoscere gli uomini, che tanto importante sarà per voi, [...] vi dico, figlio mio, che si può imparare, ma insegnare non si può.[1][4]

Attribuite[modifica]

  • Ah, se non fossi re mi inquieterei.[5]
  • Dio ha dunque dimenticato quel che ho fatto per lui?[5]
Luigi XIV avrebbe pronunciato queste parole alla notizia della sconfitta dei propri generali a Malplaquet a opera del duca di Marlborough e di Eugenio di Savoia (11 settembre 1706).
  • Lo Stato sono io.
L’État, c’est moi.
Nel 1655 il Re vietava ai parlamentari parigini di legiferare su materie già regolate dagli editti emanati in lit de justice, ma varie fonti smentiscono che abbia mai pronunciato questa frase.[6] Peraltro questa citazione è controversa in quanto contraddice quella sul letto di morte.

Ultime parole[modifica]

  • Io me ne vado, ma lo Stato resterà sempre.
Je m'en vais, mais l'État demeurera toujours.[7]

Citazioni su Luigi XIV di Francia[modifica]

  • Il 3 agosto 1664 Luigi XIV utilizzò per la prima volta una forchetta. Prima di quel giorno mangiava, come tutti, la minestra con il cucchiaio. (François Cavanna)

David Hume[modifica]

  • Elegante senza effemminatezza, dedito ai piaceri senza trascurare gli affari, decente persino tra' vizi, amato nel colmo del potere arbitrario, superava in grandezza tutti i monarchi del suo tempo, come li vinceva nella fama e nella gloria.
  • Luigi XIV possedeva tutte le qualità che vi vogliono per allettar la plebaglia, e molte ancora di quelle che meritano l'approvazione del saggio. Fornito di una maschia bellezza, avvalorata da un so che di nobile nell'aspetto, egli sapeva temprare con un tratto affabile e gentile la dignità del contegno.
  • Moderato nella propria ambizione, se non dalla giustizia, almeno dalla prudenza, egli si era accuratamente munito di ogni mezzo di conquista, e prima di porsi in moto pareva essersi decisamente assicurato del buon esito. Le sue finanze erano ben ordinate; egli avea creata una possanza navale, accresciuti e disciplinati i suoi eserciti, colmati i suoi magazzini, provveduti gli attrezzi da guerra occorrenti. Magnifica era la corte sua al di là d'ogni esempio; però vi si osservava uno spirito economico e di regola: ed il popolo, che si arricchiva coll'arti e col traffico, pagava di sì buon grado le moltiplici impostegli tasse, che la sua forza militare superava di gran lunga qualunque altra si fosse mai posta in piedi da qualsivoglia monarca d'Europa ne' secoli precedenti.

Note[modifica]

  1. a b Da Mémoires historiques et instructions pour le Dauphin son fils.
  2. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013. ISBN 9788858654644
  3. Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 462.
  4. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, BUR, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  5. a b Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009. ISBN 9788811504894
  6. James Breck Perkins, France Under Mazarin, éd. G.P. Putnam’s Son, 1886, p. 280; Jean-François Solnon, Louis XIV, vérités et légendes, Ed. EDI8, 2015. ISBN 2262064164; Jean-Christian Petitfils, Les Rois de France: Louis XIII, Louis XIV, Louis XV, Louis XVI, EDI8, 2014. ISBN 2262050414; François Mauriac, De Gaulle, Grasset, 1970. ISBN 2246144795; Bernard Vonglis, L'État c'était bien lui: Essai sur la monarchie absolue, Éd. Cujas, 1997. ISBN 2254976095.
  7. Jean-François Solnon, Louis XIV, vérités et légendes, Ed. EDI8, 2015. ISBN 2262064164

Voci correlate[modifica]

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