Vai al contenuto

Maksim Maksimovič Litvinov

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Maksim Maksimovič Litvinov

Maksim Maksimovič Litvinov (1876 – 1951), rivoluzionario, politico e diplomatico sovietico.

Citazioni su Maksim Maksimovič Litvinov

[modifica]
  • Lo stesso Litvinov fu vittima dell'incapacità dei nostri due paesi di rendersi conto delle occasioni che avevano dinanzi. Intelligente, sagace e fedele a una linea di politica estera in cui credeva sinceramente, Litvinov mi piaceva. Conosceva l'Europa occidentale come uno che ci era vissuto e le sue vedute erano più sottili di quelle degli altri capi sovietici del tempo. Parlava l'inglese con tale rapidità che era difficile capirlo e una volta indusse Barthou ed esclamare, rivolgendosi a me : «Qu'est-ce qu'il parle? C'est l'anglais, ça? C'est incroyable.» Vorrei che avessimo potuto aiutare Litvinov di più, perché egli si rendeva conto che bisognava contenere le ambizioni di Hitler e che i nostri due paesi dovevano assumere una funzione di primo piano in quest'azione. Stalin dovette sbarazzarsi di lui prima di scendere a patti con Hitler. Litvinov era un comunista e un russo fedele al suo paese, naturalmente, ma fu anche un buon europeo. Lo trovai collega leale e fidato. (Anthony Eden)
  • Per dieci anni, Litvinov era stato nel mondo il simbolo di un programma di pace da attuare attraverso accordi collettivi contro l'aggressione. Con le dimissioni di Litvinov, Mosca disse al mondo che questo programma, ormai, era fallito. Esso era stato frustrato in Manciuria, in Abissinia, in Spagna, in Cina, in Austria, in Albania, in Cecoslovacchia, a Memel: otto anni di fallimenti, dovuti alla politica arrendevole o incoraggiante dei capi delle democrazie occidentali verso gli aggressori. (Anna Louise Strong)
  • Per prepararsi ad affrontare il cambiamento [di un accordo con la Germania], Stalin decise che era opportuno procedere a una purga del commissario del popolo per gli Affari esteri. Molti diplomatici e addetti all'estero dell'NKVD erano già stati epurati durante la gestione di Ežov, ma lo staff centrale di Mosca guidato dal commissario del popolo Maksim Litvinov che godeva di grande rispetto, era rimasto più o meno intatto. Litvinov, sposato con un'inglese, era un abile diplomatico, fermamente convinto che la sicurezza collettiva dipendesse dal perseguimento di una politica antitedesca. Liberarsi di Litvinov e del suo staff voleva dire aprire la strada all'accordo con Hitler e offriva inoltre l'occasione sia a Stalin sia all'NKVD di eliminare diplomatici esperti dotati di spirito d'iniziativa, sostituendoli con altri che avrebbero servilmente eseguito le istruzioni del Cremlino. (Amy Knight)

Altri progetti

[modifica]