Maria Maddalena Martinengo
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Beata Maria Maddalena Martinengo, al secolo Margherita (1687 – 1737), cappuccina e mistica italiana.
Gli scritti
[modifica]- Questa donque sarà da qui avanti, o mio Dio, la mia vita, questo l'olocausto, questo il sacrificio che con cento e milla cuori, se li havessi, ve lo darei più che volontieri. Ma, aiuto, o Signore, fortezza, perché vengo meno! (vol. 1, p. 401)
- I motivi che al presente mi spingono a far tali penitenze sono: perché l'Obbedienza me le concede; Dio le vole; il voto a ciò mi obbliga; Giesù crocefisso m'invita: ad immitarlo sono obbligata; li miei peccati lo meritano; la Giustizia divina deve esser sottisfata; li peccati di tutto il mondo gridano a Dio vendetta: devo, secondo le mie poche forze, procurar di placarla; le povere Anime del Purgatorio aspettano da me qualche suffragio: devo darglielo a costo del proprio sangue, perché mi son Sorelle e di Dio Figlie dilette. Tutti questi motivi mi hanno spinta a fare quel poco ch'io ho fatto e fo.
Ma al presente non ho altro motivo o riflesso se non che Dio è quel Dio che egli È e merita e vole che ciò faccia. Questo è l'unico mio motivo. E dico sovente: Mio Dio, voi sciete quel Dio che sciete e tanto mi basta per tutta offerirmi a voi in un perpetuo olocausto tra mille spasimi e dolori. E qui si fermano tutti i miei riflessi: Dio è quel Dio ch'egli È, e tanto mi basta. (vol. 1, p. 593) - Sempre deve l'Anima stare in una continua avertenza in Dio, sommersa ed annegata, per così dire, nell'infinito abbisso del suo amore, manifestato a noi nell'Incarnazione del suo Divin Verbo che ad extra è stata la più grand'opera che far possa un Dio onnipotente, e le più alte Intelligenze celesti restano attonite e per l'ammirazione quasi fuori di sé. (vol. 1, p. 1137)
- Il nulla fa nulla. Non ho mai fatto niente di bene. Questo ve lo posso dire con giusta verità; pure, per consolarvi vi dirò che ho portata la cattenella, il cilizio, qualche disciplina di più delle consuete, vegliato la notte in orazione. Quest'ultima è stata che ho più praticata, perché l'orazione è la scola di tutte le virtù, onde per impararle mi sono ben assuefatta in essa. Al presente la mia orazione non ha principio perché non ha mai fine, vivendo sempre unita a Dio nel mio interno. Quivi mi sto godendo il mio Sommo ed amorosissimo Bene. (vol. 1, p. 1337)
- Mio Dio, nient'altro che Anime vi chiedo, cioè che liberiate da quelle attroci pene del Purgatorio le Anime, amettendole alla beatissima Fruitione di voi, Sommo Bene; che convertiate tanti Infedeli, illuminandoli, acciò che abraccino la Cattolica Fede, e tanti poveri peccatori che vano correndo al barattro infernale. Mio Dio, abiateli misericordia, datteli lume, acciò che si convertino a voi!
Il mondo tutto, o mio Dio, illuminate! Tutte le Anime Religiose infiamate del vostro Santo Amore! Fatteci tutti santi, o Signore, iusta la supplica del vostro Unigenito: ‘Pater, Santifica eos in veritate’,[1] acciò possiamo poi venir sù qui a godervi per tutta un'Eternità, che questa fu anche la volontà di Giesù Christo, vostro Divin Figlio e nostro Redentore, quando disse: ‘Volo, Pater, ut ubi ego sum, illic sit et minister meus’.[2] (vol. 2, p. 1571)
Note
[modifica]- ↑ Cfr. Gesù, Vangelo secondo Giovanni: «Consacrali nella verità».
- ↑ Cfr. Gesù, Vangelo secondo Giovanni: «Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io».
Bibliografia
[modifica]- Maria Maddalena Martinengo, Gli scritti, vol. 1, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma, 2006. ISBN 88-88001-40-9
- Maria Maddalena Martinengo, Gli scritti, vol. 2, Istituto Storico dei Cappuccini, Roma, 2006. ISBN 88-88001-40-9
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