Marie-Jeanne Roland de la Platière

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Madame Roland

Marie-Jeanne Roland de la Platière, nata Manon Philipon, chiamata spesso Madame Roland o Manon Roland (1754 – 1793), moglie e consigliera di Jean Marie Roland visconte de la Platière (1734-1793), ministro degli Interni di Luigi XVI.

Attribuite[modifica]

  • [Ultime parole dopo essere stata condotta al patibolo dai rivoluzionari del Terrore] O Libertà, quanti delitti si commettono in tuo nome![1]
Oh Liberté, que de crimes on commet en ton nom!

Citazioni su Marie-Jeanne Roland de la Platière[modifica]

  • Le sue memorie, scritte in prigione durante gli ultimi mesi della sua vita, col titolo di Appel a l'impartiale postérité [...] riunendo a considerazioni filosofiche di carattere strettamente personale, testimonianze storiche e politiche, riflettono con efficacia spesso toccante il suo generoso carattere, e conservano anche un notevole valore documentario. (Mario Bonfantini)
  • Madama Roland, serena, bianco-vestita, coi bei capelli disciolti che scendono in doppia lista sull'eroico suo petto, conforta i suoi compagni di supplizio, e infonde loro il suo virile coraggio, e chiede una penna (che le è negata) per scrivere «gli strani e grandi pensieri che le suggerisce la morte.» Madama Roland credeva ed amava. (Enrico Nencioni)

Note[modifica]

  1. Citato in Giuseppe Fumagalli, Chi l'ha detto?, Hoepli, 1921, p. 257.

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