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Matteo Sacchi

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.

Matteo Sacchi (1973 - vivente), giornalista italiano.

Citazioni di Matteo Sacchi

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  • [Wikipedia è] l’ultima declinazione dell’utopia di un sapere universale e condiviso. Le precedenti furono la biblioteca di Alessandria, le summae medievali, l’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert. I wikipediani, invece, coloro che Wikipedia la fabbricano, che compilano pagine e pagine fitte di dati, che le ricontrollano, restano sempre in ombra. Non hanno firme in calce o gloria apparente. Men che meno riconoscimenti accademici e, per dirla in maniera pop, sono cornuti e mazziati. Lavorano gratis. Un po’ come quegli sconosciuti maestri dello scalpello e della cazzuola che erigevano cattedrali a gloria di Dio.[1]
  • È difficile capire chi fosse davvero Giovanna d'Arco. Giovanna che per altro non usò mai quel patronimico e si riferiva a se stessa solamente come Giovanna «la pulzella».[2]
  • Il processo di riabilitazione del 1455 voluto da Carlo VII, ormai diventato il Vittorioso, ebbe un esito diverso, quasi sicuramente più giusto. Giovanna, eretica sicuramente non era. Si passò dall'eresia al culto del martirio. Era nata un'altra Giovanna, quella postuma. Quella vera era ormai diventata cenere urlando tra le fiamme «Gesù!». Il Bastardo d'Orléans che l'aveva conosciuta davvero da vicino le fece erigere una croce che ancora adesso resta nella foresta di Saint Germain. Possiamo supporre che alla Pulzella sarebbe piaciuta più di certe statue luccicanti. Non era una teologa, ma mai e poi mai avrebbe voluto essere trasformata nel vitello d'oro di una nazione o in un enigma storiografico.[2]
  • [Don Luigi Sturzo] Scelse di non avvicinarsi troppo alla politica attiva, non aderì formalmente alla Dc. Fu però il primo a sollevare la «questione morale» pubblicando nel novembre 1946 su L'Italia un articolo dal titolo: Moralizziamo la vita pubblica. Diceva, con dantesca memoria, che esistono «tre male bestie» che infettavano il sistema italiano: la partitocrazia, lo statalismo e l'abuso del denaro pubblico. Anche questo forse spiega perché di beatificare Don Sturzo si discute ma di portarne avanti il pensiero politico molto meno.[3]

Note

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  1. Citato da Matteo Sacchi, Wikipedia, ecco gli utopisti della Rete, Il Giornale, 30 dicembre 2009.
  2. a b Citato da Matteo Sacchi, Giovanna, «la Pulzella» bruciata dal suo successo, Il Giornale, 21 luglio 2019.
  3. Citato da Matteo Sacchi, Sturzo, il liberale che riportò i cattolici italiani in politica, Il Giornale, 7 ottobre 2019.