Memento

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Memento

Immagine Memento.svg.
Titolo originale

Memento

Lingua originale inglese
Paese USA
Anno 2000
Genere drammatico, thriller
Regia Christopher Nolan
Soggetto Jonathan Nolan (racconto)
Sceneggiatura Christopher Nolan
Produttore Jennifer Todd, Suzanne Todd
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Memento, film statunitense del 2000 con Guy Pearce e Carrie-Anne Moss, regia di Christopher Nolan.

TaglineRicordati di non dimenticare.

Incipit[modifica]

Allora, dove sei? Sei in una stanza d'albergo, ti sei-ti sei svegliato e sei in una stanza d'albergo con la chiave. Per te è come se fosse la prima volta che sei qui ma invece potresti essere qui da una settimana o da 3 mesi, difficile dirlo. No, non lo so, è solo una stanza qualunque. (Leonard Shelby) [voce fuori campo]

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Sono disciplinato e organizzato. Uso ordine e metodo per rendere la mia vita possibile. (Leonard Shelby)
  • Riesci quasi a sentire i dettagli, quelli che non hai mai pensato di esprimere con le parole. Frammenti che si fanno sentire anche se non vorresti. Li metti insieme e trovi il sapore di una persona, e capisci quanto ti mancano; e quanto odi chi te li ha portati via. (Leonard Shelby)
  • Il modo migliore per capire le persone è lasciarle parlare, guardarle negli occhi, osservare i loro gesti. (Leonard Shelby)
  • La gente si innervosisce per tante ragioni, dipende dal contesto. (Leonard Shelby)
  • La memoria può cambiare la forma di una stanza, il colore di una macchina. I ricordi possono essere distorti; sono una nostra interpretazione, non sono la realtà; sono irrilevanti rispetto ai fatti. (Leonard Shelby)
  • [La moglie di Leonard] Non c'è più e il presente è un vuoto che ricopio su quei maledetti appunti. (Leonard Shelby)
  • Non so nemmeno da quanto tempo se n'è andata, è come se mi svegliassi nel nostro letto e lei non ci fosse, perché è andata in bagno o in cucina, ma in qualche modo so... so che nel nostro letto non tornerà più. Se riuscissi ad allungare una mano e toccare il suo lato del letto, saprei che è freddo, ma non ci riesco, so che non potrò più riaverla. Ma non voglio svegliarmi al mattino credendo che sia ancora qui, resto lì nel letto senza sapere da quanto tempo sono solo, e allora come posso guarire? Come posso guarire se non riesco a sentire il tempo? (Leonard Shelby)
  • [Correndo] Allora, cosa sto facendo? [scorge un uomo che corre lontano da lui] Ah, sto inseguendo quell'uomo! [l'altro uomo tira fuori una pistola e gli spara] No! È lui a inseguire me! (Leonard Shelby)
  • [Entra in una stanza d'albergo, braccato da un uomo] Mi serve un'arma... Questa va bene! [prende una bottiglia di whisky, mezza vuota, la impugna come una mazza, si nasconde in bagno e si siede sul gabinetto. Passa qualche secondo. Lenny si guarda attorno stranito. Guarda la bottiglia che ha in mano] Non mi sento ubriaco! (Leonard Shelby)
  • Credevo che il bello dei libri fosse nello scoprire cosa succede dopo. (Leonard Shelby)
  • Chissà quante volte l'avrò fatto. Devo aver bruciato tonnellate di cose tue. Non riesco a ricordarmi di dimenticarti. (Leonard Shelby)
  • Io invece lo guardavo negli occhi e vedevo questo lampo di riconoscimento, ma ora so che uno finge, perché se pensi che qualcuno si aspetti che tu lo riconosca fingi di riconoscerlo, fingi per fare piacere ai dottori, fingi per non sembrare diverso. (Leonard Shelby) [voce fuori campo o al telefono]
  • Tu non vuoi sapere la verità, tu crei la tua verità! (Teddy)
  • Mento a me stesso per sentirmi meglio. (Leonard Shelby)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Leonard: Ti ho già parlato del mio disturbo?
    Teddy: Sì, sì, solo ogni volta che ci vediamo!
  • Leonard: Allora hai delle informazioni per me?
    Natalie: L'hai letto sui tuoi appunti?
    Leonard: Sì.
    Natalie: Deve essere difficile vivere quando devi cercare su dei foglietti quello che devi fare. Confondi la lista della lavanderia con quella della spesa e rischi di mangiare biancheria a colazione. È per questo che hai quegli assurdi tatuaggi.
    Leonard: Sì, è difficile. Quasi impossibile. Senti, mi dispiace ma non mi ricordo di te, non ti offendere.
    Natalie: Ho le informazioni che volevi. Mi hai dato quel numero di targa e un amico ha rintracciato il proprietario. Indovina che nome è venuto fuori: John Edward Gamble, John G.
    Leonard: Lo conosci?
    Natalie: No. Ma dalla foto sulla patente mi sembra di averlo visto, forse l'avrò visto al locale, possibile. Qui dentro c'è la fotocopia della patente con foto e tutto il resto. Davvero lo vuoi trovare?
    Leonard: Ti ho detto cosa ha fatto quest' uomo?
    Natalie: Sì.
    Leonard: Allora perché me lo chiedi?
    Natalie: Anche se tu riuscissi a vendicarti non te lo ricorderesti. Non sapresti nemmeno di averlo fatto.
    Leonard: Mia moglie merita vendetta. Che io lo sappia o no è indifferente. Il fatto che io dimentichi le cose non toglie niente al senso delle mie azioni. Il mondo continua ad esserci anche se chiudi gli occhi, no? Ad ogni modo, posso fare una foto per ricordarmelo, oppure... un altro assurdo tatuaggio.
  • Leonard Shelby: Salve. Alloggio qui ma non so dove ho messo la mia chiave.
    Bart: Come va, Leonard? Forse l'hai lasciata in camera.
    Leonard Shelby [nella camera d'albergo]: ...Non riesco a vederla.
    Bart: Cazzo, ho sbagliato stanza. Sei nella 304 ora, scusami, ho fatto un casino.
    Leonard Shelby: Non è la mia stanza?
    Bart: No. Dai, andiamo.
    Leonard Shelby [tenendo in mano un foglio di carta]: Questa è la mia calligrafia.
    Bart: ..Ehm..questa era la tua stanza, ma ora sei nella 304.
    Leonard Shelby: Quando sono stato qui?
    Bart: La scorsa settimana. Ma poi ti ho dato un' altra stanza al piano di sopra.
    Leonard Shelby: Perché?
    Bart: Sai, non c'è molto lavoro, quando ho detto al mio capo del-del tuo disturbo, lui mi ha detto "vedi di dargli un' altra stanza".
    Leonard Shelby: E quante stanze ho cambiato in questo posto di merda?
    Bart: Solo due. Finora.
    Leonard Shelby: Bene, vedo che almeno sei sincero.
    Bart: Tanto non lo ricorderesti lo stesso.
    Leonard Shelby: Non essere così sincero, Bart.
  • Leonard [aprendo l'anta dell'armadio della sua stanza e trovandoci un uomo legato e pieno di lividi]: Chi ti ha conciato così?
    Dodd: Sei stato tu!
  • Leonard [trovando Teddy nella sua macchina, gli mette le mani addosso]: Chi cazzo sei?!?
    Teddy: Teddy! Il tuo amico!
    Leonard: Provalo!
    Teddy: Sammy, ti ricordi di Sammy, mi hai parlato di Sammy! [Leonard lo lascia] Oh, Cristo.
    Leonard: Che cazzo ci fai nella mia macchina??
    Teddy: Persa la memoria, perso il senso dell'umorismo, eh? Almeno lo sai perché sei qui?
    Leonard: Devo finire un lavoro.
    Teddy: Lenny, cerca di ascoltarmi. Qui non hai più nessun lavoro da finire, credimi. Sei ancora qui per Natalie.
    Leonard: Chi è Natalie?
    Teddy: Idiota, come "chi è Natalie"?! Sei appena uscito da casa sua! [Leonard prende le sue foto] Oh, da' un'occhiata alle foto, perfetto. Vedrai che la trovi la sua. [sarcastico] Ohh, che bella foto artistica. Scrivici un appunto: non fidarti di lei.
    Leonard: Ah si? E perché?
    Teddy: Perché ormai ti conosce, ha visto questo vestito, ha visto questa macchina, e sta cominciando a pensare a come sfruttare la situazione a suo vantaggio. È già riuscita a portarti a casa sua. Oh, Cristo Santo, te ne devi andare. Ti do l'indirizzo di un albergo. Per fortuna ci sono io. Quella significa rogne.
    Leonard: E perché significa rogne?
    Teddy: È roba di droga. [prende i sottobicchieri del bar dove lavora Natalie] Ok, guarda questi, li vedi questi? Questo è il bar dove lei lavora. Il suo ragazzo è uno spacciatore; lei prende ordini da lui per gli abboccamenti, lui le scrive i messaggi sul retro di questi, e lei gli passa le risposte quando gli serve da bere.
    Leonard: E io che c'entro?
    Teddy: Perché scoppierà il casino prima o poi, e lei userà te per proteggersi.
    Leonard: Da chi?
    Teddy: Da quelli che vogliono sapere cos'è successo al suo ragazzo, da chi vorrà saperlo da lei. Qualcuno deve pagare, Lenny. Qualcuno paga sempre, e lei farà in modo che sia tu.
    Leonard: Ah si? Be', forse potresti essere tu. È così? Hai paura che mi metta contro di te?
    Teddy: No.
    Leonard: Perché no?
    Teddy: Perché lei non sa chi sono.
    Leonard: Perché mi segui sempre?
    Teddy: Forse ti voglio aiutare. Lei non sa niente della tua indagine, ok, Einstein? Allora scriviti questo: quando lei ti offrirà il suo aiuto lo farà solo per il suo interesse. Non ti sto mentendo. Prendi la mia penna e scrivi questa frase: "non ti fidare di lei".
    Leonard: Ecco. Sei contento ora?
    Teddy: Non lo sarò finché non lascerai la città.
    Leonard: Perché?
    Teddy: Secondo te quanto tempo ci vuole ancora prima che qualcuno cominci a fare domande?
    Leonard: Quali domande?
    Teddy: È semplice, le stesse che dovresti fare a te stesso...
    Leonard: Quali?!
    Teddy: Ad esempio, come hai avuto questa macchina?
    Leonard: L'ho comprata.
    Teddy: Con quali soldi?
    Leonard: Quelli dell'assicurazione. Mia moglie aveva un'assicurazione sulla vita.
    Teddy: Ohh, per consolarti hai annegato il tuo dolore da un rivenditore di Jaguar, vero? Non ci sei proprio, eh? Non sai nemmeno chi sei.
    Leonard: Sì, invece lo so. La mia non è amnesia. Mi ricordo tutto fino all'incidente. Sono Leonard Shelby, sono di San Francisco...
    Teddy: Questo è quello che eri. Tu non sai chi sei adesso. Chi sei diventato dopo l'incidente. Te ne vai in giro giocando a fare il detective, ma non sai nemmeno quanto tempo fa è successo. Mettiamola così: portavi vestiti firmati quando vendevi polizze?
    Leonard: Io non vendevo polizze, facevo indagini.
    Teddy: Giusto, facevi indagini. Forse dovresti cominciare a indagare su te stesso.
    Leonard [sarcasrtico]: Oh, grazie per il consiglio.
    Teddy: Senti, fammi un favore, non tornare là dentro. Prova ad andare in questo albergo. [Teddy gli dà il distintivo del Discount Inn Hotel] È stato uno spasso, Lenny [Esce dalla macchina]
    Leonard [guardando il retro delle foto di Natalie e Teddy]: Non fidarti di lei. Non credere alle sue bugie. [cancella la scritta "non fidarti di lei" e prende il distintivo dell'Hotel] Fanculo, meglio stare da solo.
  • Leonard: Che succede?
    Natalie: Ho paura che venga qualcuno.
    Leonard: Chi?
    Natalie: Uno che si chiama Dodd.
    Leonard: Che cosa vuole?
    Natalie: Vuole sapere cosa è successo a Jimmy e ai suoi soldi. Lui pensa che me li sia fregati io.
    Leonard: Ed è vero?
    Natalie: ..No. [nasconde nella sua borsa delle penne]
    Leonard: Che stai facendo?
    Natalie: D'aahh! Cazzo, tu non sai mai niente, vero? Tu-tu-tu sembri sempre caduto fresco dalle nuvole!
    Leonard: Vedi, ho questo disturbo...
    Natalie: Sì, so tutto del tuo cazzo di disturbo, Leonard. Probabilmente ne so io più di te, visto che tu non sai mai un cazzo di niente!
    Leonard: Perché? Cos'è successo?
    Natalie: È successo che Jimmy aveva un appuntamento con un certo Teddy. Si è portato dietro un sacco di soldi e non è più tornato. I soci di Jimmy pensano che l'ho inculato io. Tu lo conosci questo Teddy, lo sai dov'è?!
    Leonard: No, non lo so.
    Natalie: Non lo proteggere!
    Leonard: Perché dovrei..?
    Natalie: Aiutami.
    Leonard: Come?
    Natalie: Liberati di Dodd per me.
    Leonard: Cosa?
    Natalie: Uccidilo. Ti pagherò.
    Leonard: Oh, ma per chi mi hai preso? Io non ucciderei mai per soldi.
    Natalie: Per cosa allora? Amore? Per cosa uccideresti? Per tua moglie uccideresti, vero?
    Leonard: È diverso.
    Natalie: Non per me, quella stronza non era...
    Leonard: Ehi ehi ehi, calma! Non parlare così di mia moglie.
    Natalie: Io parlo così di chi cazzo mi pare! Posso dire quello che mi pare! Tanto qualunque cosa dico non te la ricordi! Posso anche dire che era una gran troia, tanto non te lo ricorderesti!
    Leonard: Ti vuoi calmare?
    Natalie: Per te è facile! tu non hai paura, non ti ricordi come si fa, razza di idiota!
    Leonard: Vacci piano, io con questa storia non c'entro niente.
    Natalie: Forse sì, ma come fai a saperlo?! Tu non sai mai un cazzo di niente! Ehi..non dirmi che ti ricordi come si fa a incazzarsi?
    Leonard: Sì.
    Natalie: Ah, sei un povero pezzo di merda! Io posso dire tutto quello che cazzo mi pare! E tu non ne saprai mai niente perché sei solo un minorato del cazzo!
    Leonard: Sta' zitta!
    Natalie: Sai una cosa? Voglio usarti. Te lo dico ora perché me la spasserò di più sapendo che me lo impediresti se non fossi un ritardato di merda! [mentre Leonard cerca di trovare invano una penna] Hai perso la penna?! È un peccato, genio. Perché potevi scrivere un appunto per ricordarti che Natalie ti odia e ha detto che tua moglie era una fottuta troia!
    Leonard: Chiudi quella cazzo di bocca!
    Natalie: Su quella troia di tua moglie! [Leonard la prende per il collo ma la lascia] ...Mi sono informata sul tuo disturbo. Sai qual è una delle cause della perdita della memoria a breve? Le malattie veneree. Forse quella troia di tua moglie l'ha data a qualche pervertito di troppo e ti ha trasformato in uno stronzo ritardato!..Sei... un patetico mostro. Posso dire quello che cazzo mi pare. Tu te ne scorderai... e saremo grandi amici... o forse..addirittura..amanti. [Leonard le dà un pugno che le fa uscire il sangue dal naso]...Torno subito. [prende la borsa contenente le penne e la carta ed esce di casa]
    Leonard [parlando dentro di sè]: ...Concentrati. Trova una penna. Scrivilo. Scrivilo subito..concentrati concentrati concentrati! Non dimenticarlo non dimenticarlo non dimenticarlo! Dai, trova una penna. Devo trovare una penna. [cercando invano una penna] Ora scrivi questo, scrivi esattamente quello che è successo, devi scrivere esattamente quello che è successo! Forza forza forza, devo trovare una penna, Cristo! Forza! Ok, concentrati! Continua a concentrarti! Tienilo-tienilo a mente, dai trova una penna, scrivi questo punto, devo scrivere che cos'è successo, scriverlo, scriverlo, dai concentrati, non dimenticarlo, trova una penna trova una penna trova una penna trova una penna, trova... [Natalie rientra in casa e Leonard ha dimenticato tutto] ..Cosa ti è successo?
    Natalie: Non lo vedi? Mi ha spaccato la faccia.
    Leonard: Chi?
    Natalie: Chi?! Cazzo, Leonard, Dodd, Dodd mi ha spaccato la faccia!
  • Natalie: Qual è l'ultima cosa che riesci a ricordare?
    Leonard: Mia moglie...
    Natalie: Bello!
    Leonard...che moriva.
  • Teddy: Lenny, devi squagliartela.
    Leonard: Perché?
    Teddy: Oh, cazzo, non vuoi capirlo, Leonard?! Quante volte te lo devo dire? Non puoi più stare qui in città!
    Leonard: Perché no?
    Teddy: Perché quel poliziotto ti sta cercando. Ti serve una nuova identità, altri vestiti e una macchina diversa. Dai, mettiti questi.
    Leonard: Aspetta, quale poliziotto?
    Teddy: Quello cattivo. Quello che ti ha mandato al Discount Inn, ti telefona da non so quanti giorni per dirti delle stronzate e infila buste sotto la tua porta..
    Leonard: E tu come lo sai?
    Teddy: Me l'ha detto lui. Lo trova spassoso, gli piace tormentarti.
    Leonard: Tutte cazzate.
    Teddy: No, è vero. Sa che il telefono non è il tuo forte e ti telefona apposta, e quando non rispondi lui ti scrive qualche stronzata per incuriosirti e così tu rispondi. Scrive stronzate tipo che il tuo John G è uno spacciatore: Jimmy Grentz.
    Leonard: Chi è Jimmy Grentz?
    Teddy: Leonard, Jimmy è lo spacciatore. Il poliziotto vuole sapere come funziona il suo giro, deve avere un piano e tu, non so come mai, ci sei dentro.
    Leonard: A-ah, come mai lo conosci?
    Teddy: Sono un confidente. Lui non è uno di qui, c'hanno fatto incontrare i locali. Se viene a sapere che ti sto aiutando mi uccide. Dai, prendi questi vestiti, mettiteli, e cazzo, Leonard, vattene via da qui. Vattene dai.
    Leonard [andandosi a mettere i vestiti, prende la foto di Teddy e sul retro nota la scritta "non credere alle sue bugie"]: Tu dici cazzate.
  • Leonard: Ho questo problema...
    Teddy [esaminando il cadavere di Jimmy Grantz]: Be', non grave come il suo, spero, perché questo tizio è morto!

Explicit[modifica]

Devo credere in un mondo fuori dalla mia mente, devo convincermi che le mie azioni hanno ancora un senso, anche se non riesco a ricordarle. Devo convincermi che, quando chiudo gli occhi, il mondo continua a esserci... allora sono convinto o no che il mondo continua a esserci? ...C'è ancora? ...Sì. Tutti abbiamo bisogno di ricordi che ci rammentino chi siamo, io non sono diverso... Allora, a che punto ero? (Leonard Shelby) [voce fuori campo]

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