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Michael Clayton

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Michael Clayton

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

George Clooney alla conferenza stampa di Michael Clayton, 33° Festival di Deauville, 2007

Titolo originale

Michael Clayton

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 2007
Genere thriller
Regia Tony Gilroy
Sceneggiatura Tony Gilroy
Produttore Sydney Pollack, Steve Broidy
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani
Note
  • Premio Oscar a Tilda Swinton come Miglior attrice non protagonista

Michael Clayton, film statunitense del 2007 con George Clooney, Tom Wilkinson e Tilda Swinton, regia di Tony Gilroy.

TaglineCostruire la verità è il suo lavoro.

Frasi

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  • Michael, caro Michael, certo che sei tu, chi altri potevano mandare, chi altri è così affidabile? Hai fatto tanta strada e sei pronto a metterti al lavoro, lo so, ti dico solo aspetta, solo aspetta, solo aspetta, ti prego stammi a sentire, perché questo non è un episodio, una ricaduta, una cazzata. È... Ti supplico Michael, ti supplico, prova a cercare di credere che questa non è pura follia, perché questa non è pura follia. Due settimana fa, esco dall'edificio, mi segui, attraverso di corsa la sesta Avenue, mi attende una macchina, ho esattamente 38 minuti per arrivare all'aeroporto e sto delirando c'è una collega nel panico che arranca a fianco a me, scarabocchiando su un blocchetto e di botto si mette ad urlare e mi rendo conto che siamo in mezzo alla strada. Il semaforo è scattato e c'è un muro di traffico, forte traffico, che ci viene addosso. Io, io ... Mi blocco, non riesco a muovermi e all'improvviso sono divorato dalla travolgente sensazione di essere ricoperto di una sorta di pellicola, ce l'ho sui capelli, in faccia ed è come una glassa, come uno strato. All'inizio penso "O Dio mio", so che cos'è, una sorta di liquido amniotico, embrionale, sono... Sono ricoperto di placenta, ho superato la crisalide, sono rinato. Ma poi, con il traffico, la folla, le macchine, i clacson, i camion, quella poveretta che urla, io penso "No, no, no resetta", non è una rinascita è una specie di vorticosa illusione di rinnovamento che capita nel momento finale prima della morte. E poi realizzo "No, no, no, qui è tutto sbagliato" perché mi volto a guardare l'edificio ed ho un'impressionante momento di chiarezza. Mi, mi, mi rendo conto, Michael, che ero emerso non dalle porte di Kenner, Bach & Lebeen, non dai portali del nostro vasto e potente studio legale, ma dal buco del culo di un organismo la cui unica funzione è espellere il veleno, le munizioni defogliante necessari perché altri organismi più grandi e più potenti possano distruggere il miracolo dell'umanità, e che io ero stato avvolto da questa patina di merda per gran parte della mia vita e per eliminarne il fetore e la sporcizia ci avrei messo con tutta probabilità il resto della mia vita, e sai cosa ho fatto? Ho preso un respiro profondo e purificatore e ho accantonato questa nozione, l'ho rinviata e mi sono detto per quanto chiara possa essere la cosa, per quanto potente sia questa sensazione, per quanto veritiero sia ciò che credo di aver vissuto oggi, bisogna aspettare, bisogna superare la prova del tempo. E Michael, il tempo è ora. (Arthur)
  • Io non faccio miracoli, faccio le pulizie. Il calcolo qui è semplice: meno casino c'è, più facile è per me pulire. (Michael Clayton)
  • Ragazzi volete un piccolo consiglio legale? Mai permettere ad uno scienziato di usare la parole "Inaspettata" e "Immediata" nella stessa frase. (Arthur)
  • Il che, tradotto liberamente, significa: costerà una fortuna rimetterci le mani, io sono solo uno stronzo in un laboratorio. Potrebbe qualcun altro, per favore, prendere una decisione? (Arthur)
  • Non lo sa chi sono io? Un aggiustatutto, sono un esattore. Tratto ogni cosa, dalle casalinghe borseggiatrici ai politici zozzoni. (Michael Clayton)
  • Ho venduto Arthur per 80.000 dollari e un contratto di tre anni e lei vuole uccidermi? (Michael Clayton)
  • Ho l'aria di uno che sta negoziando? (Michael Clayton)

Dialoghi

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  • Marty Bach: Marty Bach, cosa desidera?
    Bridget Klein: Marty, salve, sono Bridget Klein; domani usciamo con un pezzo sul patteggiamento sul caso del defogliante della U-North. Il suo commento?
    Marty Bach: Il caso a cui si riferisce è ora come lo è stato negli ultimi sei anni: in sospeso e irrisolto. Fin quando il nostro cliente non si presenta in tribunale o i querelanti non rinsaviscono e ritirano l' accusa non ho niente da dirle.
    Bridget Klein: Via, Marty, state chiudendo il caso U-North, patteggiate. Lo so per certo, d'accordo? So che lei è lassù con circa seicento persone per stringere i tempi.
    Marty Bach: E io so questo: doveva consegnare venti minuti fa, perciò o si sta buttando alla cieca o vuole evitare di scrivere una smentita, in ogni caso buona fortuna.
  • Michael: Non so cosa le abbia promesso Walter, ma posso dir...
    Mr. Greer: Uno che fa miracoli. L'ha detto Walter, al telefono, venti minuti fa, testuali parole, chiaro: "Sta calmo, ti mando uno che fa miracoli".
    Michael: Si è espresso male.
    Mr. Greer: Su cosa? Sul fatto che è l'intrallazzatore della ditta. O che sa il fatto suo?
  • Mr. Greer: E se mi avessero rubato la macchina? Eh, capita continuamente.
    Michael: La polizia ama la pirateria stradale. Si dà da fare, risolve in fretta. Ci sarà già una squadra a raccogliere frammenti di vernice da un guard rail. Domani cercheranno il proprietario di una personalizzata verniciata a mano Jaguar XJ12. E il tizio che ha investito? Se ha notato la targa, ci vorrà anche meno. [Il telefono squilla] Non c'è gioco, non c'è margine, non ci sono bustarelle. Io non faccio miracolo, faccio le pulizie. Il calcolo qui è semplice: meno casino c'è, più facile è per me pulire.
    Mr. Greer: Questa è la polizia, vero?
    Michael: No, loro non chiamano.
  • Arthur: E per cinquanta milioni di dollari di parcella ho passato il 12% della vita a distruggere la perfetta Anna, i suoi genitori morti e suo fratello morente.
    Michael: Quando è stata l'ultima volta che le hai prese? [Mostra dei farmaci]
    Arthur: No, no, no, no, non offusco questa cosa. Ora ha tutto finalmente un significato. Il mondo è un posto bellissimo e raggiante. Non lo cambio con queste.
    Michael: Non lo distruggono le pillole se è reale.
    Arthur: Io ho le mani insanguinate.
    Michael: Tu sei il socio anziano più importante di uno dei più grossi e più rispettati studi legali del mondo. Sei una leggenda.
    Arthur: Sono un complice!
    Michael: Sei un maniaco depressivo.
    Arthur: Io sono Shiva, il dio della morte.
  • Michael: Una volta andato via tu saremo io, Barry e una stanza piena di estranei ai quali dovrò spiegare cosa Diavolo faccio.
    Marty Bach: Tutti sanno il tuo valore Michael, tutti quelli che devono saperlo.
    Michael: Ho 45 anni e sono al verde. Risolvo le grane degli altri da 12 anni, e non ho capitali. Scusa, non mi sento rassicurato.
    Marty Bach: Nessuno ti ha costretto ad aprire quel bar.
    Michael: L'ho fatto solo per avere un'ancora di salvezza, avere una via d'uscita!
    Marty Bach: Non immaginavo che fossi scontento.
    Michael: Quante volte ti ho chiesto di rimettermi nella squadra patrocinatori? Quante volte?
    Marty Bach: Ehi, chiunque può andare in aula. Lo trovi così speciale?
    Michael: Ci sapevo fare!
    Marty Bach: Magnifico, come tanti altri. In questo, in quello che fai, sei unico. Porca miseria Michael, tu hai una cosa che vorrebbero tutti: hai una nicchia. Te la sei creata, una bella nicchia per te solo. E se hai nostalgia, "Ah, però dovevi vedermi quando ero procuratore distrettuale al Queens!", voglio darti un consiglio spassionato: lascia perdere. Dio non voglia che tu non sia bravo come ricordi, ho visto capitare anche questo.
  • Michael: Ora hai delle ottime carte, se ti tieni i vestiti addosso puoi fare praticamente tutto quello che vuoi. Vuoi esserne fuori? Sei fuori. Vuoi fare il panettiere? Va con Dio. C'è solo una risposta sbagliata in tutta questa dannata sfilza e ci stai abbarbicato sopra.
    Arthur: Be', io... Io ti ho chiesto scusa.
    Michael: L'albergo era opprimente? Continua a pisciare su questo caso e ti taglieranno le gambe.
    Arthur: Io non so di che stai parlando.
    Michael: Io vado in giro a coprirti. Gli dico che va tutto bene, che tu stai bene, che tutto quanto finirà bene, che tutti sono a posto. Mi vendo la storia del "prezzo della genialità" a chiunque voglia ascoltarmi. Poi stamattina mi sveglio e scopro che stai chiamando quella ragazza di Wisconsin, fai casini con i documenti e Dio sa cos'altro!
    Arthur: Come fai a saperlo?
    Michael: Ti porteranno via qualsiasi cosa, la quota societaria...
    Arthur: Come fai a saperlo?
    Michael: Verrai espulso dall'albo.
    Arthur: Come sai che ho chiamato Anna?
    Michael: Me l'ha detto Marty. Lo vuoi negare?
    Arthur: E lui come lo sa?
    Michael: Non lo so e non me ne frega un cazzo!
    Arthur: Mi controllate il telefono.
    Michael: Santo Dio...
    Arthur: E allora spiegami, come fa Marty a saperlo?
    Michael: Perché te ne vai in giro in un parcheggio, insegui una ragazza. In un parcheggio. Con il pisello sbandierato.
  • Michael: Credi che il tuo giudizio sia scintillante in questo momento? Stanno mettendo tutte le carte in tavola. Tu ti devi fermare a riflettere, io ti aiuterò a riflettere, troverò qualcuno che ti aiuti a riflettere. Non fare così. Gli rendi la vita più semplice.
    Arthur: Michael, io ho un grande affetto per te. Tu conduci una vita molto ricca e interessante, ma sei un esattore, non un avvocato. Se intendevi farmi internare, dovevi tenermi nel Wisconsin, dove il verbale dell'arresto, la videocassetta, i testimoni oculari, il mio comportamento inappropriato avrebbero avuto rilevanza giuridica. Ho la fedina penale pulita nello stato di New York. E l'unico determinante criterio per un'incarcerazione forzata è il pericolo. L'imputato è un pericolo per sé o per gli altri. Tu credi di avere delle basi per questo? Be', tanti auguri e Dio ti benedica, ma ti avverto: l'ultimo posto dove vuoi vedermi è in tribunale.
    Michael: Non sono io il nemico.
    Arthur: E allora chi sei?
  • Karen: Ma ... L'altro modo?
    Mr. Verne: È l'altro modo. Senta, magari vuole parlarne con Donny.
    Karen: Questo non ha niente a che vedere con Donny. Lui ha da fare. Non ha niente a che vedere con Donny. Crede sia fattibile?
    Mr. Verne: Sì, abbiamo delle buone idee. Lei ci dice muovetevi e ci muoviamo. Se le idee non sembrano buone facciamo marcia indietro, rivalutiamo...
    Karen: D'accordo.
    Mr. Verne: È "D'accordo, capisco" o "D'accordo, procedete"?
  • Michael. E se Arthur avesse fiutato qualcosa?
    Marty Bach: Che vuoi dire, fiutato cosa?
    Michael: La U-North, se non era pazzo? Se aveva ragione?
    Marty Bach: Ragione su cosa? Che siamo dalla parte sbagliata?
    Michael: Parte sbagliata, modo sbagliato, tutto quanto!
    Marty Bach: È una novità? Questo caso puzzava da primo giorno! Dopo 15 anni devo dirti come paghiamo l'affitto?
    Michael: Ma che avrebbero fatto se lui fosse uscito allo scoperto?
    Marty Bach: Che avrebbero fatto? Ma sei scemo, cazzo?! Lo fanno già! Se non arriviamo al patteggiamento entro 24 ore ci tolgono 9 milioni di dollari di parcelle, poi tirano fuori il video di Arthur che fa la Flashdance a Milwaukee e ci fanno causa per imperizia, solo che non avranno niente da vincere perché per allora la fusione con Londra sarà morta e noi ci ritroveremo a vendere i mobili!
  • Michael: Ha visto Arthur? È qui che gironzola da qualche parte. Sto scherzando. Riprenda fiato. Ce l'ha uno di questi? Bel promemoria, vecchio ma sempre attuale. Le faccio battere il cuore, vero?
    Karen: Non so cos'è, che diavolo crede di fare?
    Michael: Secondo lei che sto facendo?
    Karen: È finita, abbiamo un accordo. Qualunque cosa sia è insignificante a questo punto.
    Michael: Lei dice? Devo aver capito male. Credevo fosse una bozza di proposta, non che aveste firmato tutti quegli assegni. Che fregatura, ne ho un migliaio di questi cosi, che cavolo ci faccio?
    Karen: Adesso chiamo Marty.
    Michael: Brava, brava, lo faccia. È un ottimo punto di partenza. Scopriamo chi ha detto a Marty che Arthur chiamava Anna, scopriamo chi intercettava le telefonate.
    Karen: Questo, questo memorandum, anche se autentico, del che dubito, ho grandi dubbi...
    Michael: Io so che cosa ha fatto ad Arthur.
    Karen: ... è riservato, appartiene della U-North...
    Michael: So che l'ha ucciso.
    Karen: ... è una violazione della fiducia avvocato cliente.
    Michael: Vede, ora questo non è il modo di proseguire, Karen. Lei è una persona in gamba, ma si sente persa, vero?
    Karen: Questa conversazione è conclusa.
    Michael: Io non sono quello da uccidere, io sono quello da comprare. È talmente cieca da non vedere neanche che cosa sono. Sono il lato più semplice del suo maledetto problema e lei vuole uccidermi?
  • Michael: Lei è fottuta.
    Karen: Cosa?
    Michael: È fottuta.
    Karen: Che vuol dire?
    Michael: Tiri a indovinare.
    Karen: Non capisco.
    Michael: Scatto una foto già che ci sono. [Michael le scatta una foto con il cellulare]
  • Tassista: Allora, dove andiamo?
    Michael: Guidi fino a cinquanta dollari. [Michael dà i soldi al tassista] Senza meta.

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