Francesco Pannofino

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Francesco Pannofino nel 2018

Francesco Pannofino (1958 – vivente), attore e doppiatore italiano.

Citazioni di Francesco Pannofino[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Al leggio bisogna essere molto concentrati, i riflessi pronti sono fondamentali per ottenere il risultato presto e bene. Il doppiaggio permette all'attore di avere dimestichezza con i copioni, con la lettura e la comprensione delle scene. Ho notato che gli attori che fanno il doppiaggio, riescono a dare subito un senso alle battute di un testo teatrale, durante le prove di lettura.[1]
  • Il doppiaggio è un lavoro di servizio, un trucco cinematografico. [...] Vero che un po' appiattisce, ma anche i sottotitoli sporcano l'immagine, l'importante è avere la possibilità di scegliere.[2]
  • [Il doppiaggio] Per me è come una famiglia perché ci sto da tanti anni, conosco tutti sono conosciuto da tutti. Ci sono dei giorni in cui è bello lavorare, altri meno! [3]
  • [Su Mattia Torre] Quest'uomo aveva un'intelligenza umoristica superiore alla media e lo ha dimostrato con quello che ha fatto in soli 47 anni. Il meglio di sé, però, lo doveva ancora dare e avrebbe dato ancora tanto, questo è veramente un peccato per la sua storia artistica. Ci ha lasciato con un palmo di naso.[4]

Pannofino e l'Italia alla Boris

Intervista a famigliacristiana.it, 7 aprile 2011

  • Boris fa ridere e riflettere nello stesso tempo. È lo specchio dell'Italia del giorno d'oggi vista attraverso le vicende di uno scalcinato gruppo di lavoratori dello spettacolo. Perché in Italia, purtroppo, c'è una sorta di rassegnazione al brutto ed alle bugie. Non capisco perché questo accada. Il popolo italiano è sempre stato forte, ironico ed intelligente.
  • Vorrei però avere il fascino di George Clooney e carpire i segreti della recitazione di Denzel Washington. È l'unico in grado di recitare solo con gli occhi.
  • Il doppiatore è un nobilissimo mestiere ma quello di attore è molto più stimolante perché il personaggio che interpreti nasce con te, lo vedi crescere scena dopo scena, lo fai tuo e ti immedesimi nella parte fino in fondo.
  • Il grande Marlon Brando. Aveva una voce flebile che strideva con il personaggio, secondo me.
  • Avendo avuto la fortuna di girare il mondo per lavoro, mi sono reso conto che è proprio vero. I nostri doppiatori hanno una marcia in più rispetto a quelli tedeschi, spagnoli, francesi e ho scoperto anche perché. Gli italiani, pur di entrare nel personaggio, sono disposti a rinunciare alla propria personalità. Cosa che non fanno i nostri colleghi stranieri. Infine, noi abbiamo una tradizione che comincia dal dopoguerra e che è andata affinandosi sempre più negli anni.

«Ho conquistato mia moglie con la voce di Banderas»

Intervista di Elvira Serra, corriere.it, 5 gennaio 2023.

  • Sono talmente contento di quello che ho fatto e che faccio: non posso lamentarmi. Ho avuto tutto quello che ho desiderato. Ho deciso di fare questo mestiere negli anni di piombo con incoscienza e tanta faccia tosta.
  • [...] alla fine che cos'è, la fede, se non conforto e consolazione?
  • [«Frequentava l'oratorio?»] Sì, a Imperia: sono cresciuto lì fino ai 14 anni, poi ci siamo trasferiti a Roma. A quei tempi se volevi giocare a pallone, o andavi all'oratorio o eri fregato. Era stata mia madre, pia donna, a portarmi dai frati. La messa è un bellissimo spettacolo: solo alcuni preti lo fanno male, io adoro quelli vivaci e coraggiosi. Io facevo il chierichetto e leggevo Gli atti degli apostoli: le esibizioni mi riuscivano bene.
  • [«Il 16 marzo 1978 lei passò in via Fani poco prima dell'agguato ad Aldo Moro e alla sua scorta»] Dovevo prendere l'autobus per l'università, il motorino era rotto. Mi sono fermato in edicola a prendere il Messaggero. Stavo leggendo in prima pagina la notizia della Juve che era riuscita a passare contro l'Ajax grazie a Zoff, quando sono partite le raffiche. Sono scappato sul lato opposto della strada e con una vicina ci siamo nascosti in una viuzza laterale. Non è durato tanto. Quando sono ritornato indietro c'erano le vittime a terra, i bossoli, il sangue. Sembrava un film. Ma ho realizzato la gravità della cosa a casa: in tivù non si parlava d'altro.
  • Nella mia carriera di doppiatore non mi sono fatto mancare niente, come i film porno. Ricordo certe convocazioni il sabato, otto ore, 90 mila lire. Uscivo in debito di ossigeno.
  • [«Ha senso il doppiaggio oggi, con le serie tv in lingua originale sottotitolate?»] Il doppiaggio morirà quando tutti impareranno l'inglese. Per come la vedo io, è come la traduzione di un libro: ci dobbiamo fidare del doppiatore. Diciamo che è un trucco cinematografico: te ne accorgi solo se è venuto male.
  • [«È più bello fare cinema, teatro, una serie tv o il doppiaggio?»] Io preferisco diversificare. La cosa più intrigante è il cinema, però è insidioso. Perché è vero che se una scena va male la puoi rifare tante volte, ma poi quello che hai fatto resta. Il teatro è effimero.

Citazioni su Francesco Pannofino[modifica]

  • ["Come ti ha conquistata Francesco Pannofino?"] Con la voce. Non l'ho guardato e mi sono detta: ”Ma chi c'è, George Clooney?" Poi ho visto che era Francesco. I nostri appuntamenti erano sempre al buio, della sala doppiaggio. Perché noi ci siamo conosciuti proprio in sala doppiaggio. (Emanuela Rossi)

Note[modifica]

  1. Dall'intervista di Daniela Sgambelluri, Intervista esclusiva a Francesco Pannofino, supereva.it, maggio 2007.
  2. Citato in Alessio Balbi, In sala o in rete, ora il cinema piace in lingua originale, rep.repubblica.it, 23 febbraio 2018.
  3. Da Intervista a Francesco Pannofino, alerossi.com.
  4. Dall'intervista di Eleonora D'Amore, Francesco Pannofino su Mattia Torre, autore di Boris: "Avrebbe preso con ironia anche la sua morte", fanpage.it, 19 luglio 2019.

Filmografia[modifica]

Attore[modifica]

Doppiatore[modifica]

Film[modifica]

Film d'animazione[modifica]

Serie televisive[modifica]

Voci correlate[modifica]

Altri progetti[modifica]