Mirai (film)

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Mirai

Immagine Mirai no Mirai logo.png.
Titolo originale

未来のミライ
Mirai no Mirai

Lingua originale giapponese
Paese Giappone
Anno 2018
Genere animazione, fantastico
Regia Mamoru Hosoda
Soggetto Mamoru Hosoda
Sceneggiatura Mamoru Hosoda
Doppiatori italiani


Mirai, film giapponese del 2018, regia di Mamoru Hosoda.

Frasi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Io credo che collaborare per un obiettivo sia una di quelle cose che rende le persone più unite. (Mirai)
  • Se il bisnonno non avesse nuotato con tutte le sue forze o se la bisnonna non avesse deciso di perdere quella corsa noi non saremmo qui adesso. Queste cose, queste piccole cose si sono sommate l'una con l'altra e hanno permesso a noi di essere quello che siamo ora. (Mirai a Kun, dopo aver visto alcuni momenti della vita dei bisnonni)

Dialoghi[modifica]

Citazioni in ordine temporale.

  • Padre: Kun, che nome pensi dovremo dare alla sorellina?
    Kun: Il suo nome? Fammi pensare... vediamo... Nozomi!
    Padre: Nozomi... Nozomi dici: be', in effetti non è male.
    Kun: Oppure, Tsubame!
    Padre: Tsubame... Tsubame... Tsubame?
    Madre: Sbaglio o sono entrambi nomi di shinkansen[1]?
  • Yukko [a Kun che piange]: Sei proprio disperato, eh? Cercherò di indovinare quello che provi in questo momento: gelosia pura e semplice.
    Kun: Gelosia? Cos'è la gelosia?
    Yukko: Vedi, fino a un attimo prima papà e mamma non facevano altro che amare solo te; all'improvviso e senza preavviso però quell'amore ti viene portato via del tutto a causa di un esserino minuscolo sbucato da chissà dove. Tu lo sapevi bene che ti avrebbero sgridato se avessi alzato le mani contro tua sorella eppure non hai saputo fermarti. Ho indovinato, vero?
    Kun: Chi sei tu?
    Yukko: Io sono il principe.
    Kun: Il principe?
    Yukko: Sì, di questa casa. Almeno lo ero prima che nascessi tu.
  • Padre: Guarda dietro di te.
    Kun [davanti a un cartello con i caratteri 未来]: Cosa c'è scritto?
    Padre: C'è scritto Mirai.
    Kun: Mirai?
    Padre: È il nome di tua sorella, significa "futuro".
    Kun [vedendo Mirai in braccio alla madre]: Mirai, ciao. Ciao piccola Mirai!
  • Kun: Quelle cosa sono?
    Madre: Sono bambole Hina, per la festa delle bambine[2].
    Kun: Una festa?
    Padre: Si prega affinché le bambine crescano bene e in salute.
  • Madre: È vera la storia che mi hanno raccontato al funerale sul nonno e la nonna?
    Nonna: Quale storia?
    Madre: Di quando il nonno si innamorò a prima vista della nonna alla clinica Ykeda e le chiese di sposarlo e lei gli rispose «solo se mi batti a una gara di corsa» e fu dopo che il nonno vinse quella corsa che le loro vite si unirono.
    Nonna: Io dai diretti interessati questa storia non l'ho sentita.
    Madre: Cosa? Ma se è stato zio Yamato a raccontarmela al funerale...
    Nonno: Ma se il nonno aveva dei problemi con l'articolazione all'anca...
    Madre: Quindi non è vera?
    Nonna: Non si può dire, è il bello delle vecchie storie.
Bambole Hina raffiguranti l'imperatore e l'imperatrice
  • Nonno: Qual era invece quella storia che mi raccontavi sulle bambole Hina?
    Nonna: Se non vengono riposte a tempo debito la bambina si sposerà tardi.
    Madre: Ah, non credo che spaventi nessuno al giorno d'oggi; ma... tardi quanto?
    Nonna: Un anno per ogni giorno che passa dalla fine della festa.
    Madre: Ma chi... insomma, chi è che ha fatto questi calcoli?
    Nonna: È una storia, una semplice storia.
  • [Kun incontra, in giardino, la Mirai del futuro con il volto pieno di biscotti; poco prima aveva riempito il volto della sorellina addormentata degli stessi biscotti]
    Mirai: Fratello, smettila di giocare con la mia faccia!
    Kun: Chi sei?
    Mirai: Mi riferivo a poco fa, e poi mi hai fatto piangere... Ah, non importa: lasciamo perdere. Ora c'è un altro problema: Quello! [Mirai indica la casa con le bambole Hina ancora esposte, mostrando la voglia rosa che va dal polso alla mano simile a quella della piccola Mirai]
    Kun: Tu sei... sei Mirai... del futuro! [...]
    Mirai: Un anno per ogni giorno in più; tu penserai che un anno in fondo non è niente ma che succederebbe se gli anni cominciassero a sommarsi l'un l'altro?
    Kun: Che cosa succederebbe?
    Mirai: Potrei non essere in grado di sposare l'uomo che amo. [...]
    Kun: Chi è che ami?
    Mirai [imbarazzata]: Oh, ma no, dico in futuro, un'ipotesi...
    Kun: Lo sfiderai a una gara di corsa?
  • [Mirai dice a Kun di supplicare il padre a riporre le bambole ma lui rifiuta]
    Mirai: Perché no?
    Kun: Perché non mi sei simpatica.
    Mirai: No? E perché mai?
    Kun: Non andiamo d'accordo.
    Mirai: Ma non posso andare io a dirlo a papà, questo lo capisci o no?
    Kun: Perché no?
    Mirai: Oh, avanti fratellone: ti prego!
    Kun: Io non sono il fratellone di Mirai.
  • Yukko: Hai visto cos'è successo? La piccola è scomparsa nel nulla ed è riapparsa un attimo dopo: davvero un bel mistero! Vorrei proprio sapere come funziona... Significa forse che la piccola Mirai e la Mirai del futuro non possono esistere nello stesso luogo e nel lo stesso tempo?
    Mirai: Mistero? Perché, la tua esistenza è forse meno misteriosa della mia? Ti ricordo che stai parlando come un umano.
    Yukko: Be', questo non ha nulla di misterioso.
  • Padre: Anche a me piacerebbe vedere subito Mirai da grande; e a te, mamma?
    Madre: Mah, non saprei... voglio dire: credo di voler aspettare per scoprirlo e poi per ora mi basta avere la piccola Mirai.
    Kun: Sì, è vero: anch'io preferisco la piccola Mirai.
  • [Kun è a casa di sua madre bambina, lei rovescia sul pavimento un cesto di giochi]
    Madre: Sono di mio fratello, ma puoi giocarci.
    Kun: Sicura che non ti sgrideranno?
    Madre: Però con il disordine. è molto più divertente.
    Kun: Sì, è vero!
    Madre: Hai fame? [rovescia sul tavolo della cucina tutti gli snack in una scatola] Mangia anche tu.
    Kun: Penso che ti sgrideranno.
    Madre: Anche il cibo è più buono quando c'è disordine.
  • Nonna: Lasciavi sempre un gran disordine in giro.
    Madre: Sì, quello è vero: ho iniziato a essere ordinata solo dopo essermi sposata.
    Nonna: Direi che era ora.
    Madre: Sai mamma, ora che lavoro ho paura di non riuscire a crescere i miei figli come vorrei. Non so, mi sembra di perdere la calma per nulla, ho dei dubbi sul fatto di essere una buona madre per i miei bambini. Vedi, l'unica cosa che voglio è che i miei figli siano felici.
    Nonna: Se hai capito questo allora va tutto bene. I bambini hanno bisogno di desideri che li riguardino.
  • Bisnonno: Se tu hai paura, ne avrà anche il cavallo: ricorda. Andiamo! [il cavallo si muove tranquillamente al passo] Vedi? Adesso non ha più paura, abbiamo conquistato la sua fiducia. Tu non hai paura, giusto?
    Kun: Un po' sì.
    Bisnonno: Allora guarda dritto davanti: qualsiasi cosa succeda ricordati di non guardare mai in basso.
  • Bisnonno: Hai ancora paura?
    Kun: Non più.
    Bisnonno: Riesci a vedere l'orizzonte?
    Kun: Sì. [...]
    Bisnonno: Su qualsiasi mezzo tu voglia viaggiare il segreto è sempre lo stesso, appreso quello potrai guidare qualsiasi cosa: un cavallo, una nave, persino un aereo.
  • Robot: Questa è una grande stazione, signore. Centinaia di bambini smarriti come lei vengono da noi ogni giorno; quelli che non vengono reclamati da nessuno vengono fatti salire su uno speciale shinkansen in arrivo nella galleria alle sue spalle.
    Kun: Ma... ma dove è diretto?
    Robot: I bambini che non hanno un posto dove andare vanno nelle terre dei bimbi soli.
  • [Kun dopo una folle corsa ha impedito alla piccola Mirai di salire sul treno per le terre dei bimbi soli]
    Kun: Io sono... io sono... sono il fratello maggiore di Mirai!!
    Robot: Attenzione, prego: annuncio per Mirai, Mirai proveniente da Isoiso: tuo fratello Kun ti attende sulla piattaforma accanto al binario. [la piccola Mirai scompare, mentre la Mirai del futuro prende la mano di Kun]
Rappresentazione artistica di un albero genealogico
  • Mirai: Sai cos'è quella? La riconosci?
    Kun: La quercia del nostro giardino?
    Mirai: In realtà è il grande libro della storia della nostra famiglia. [...] Come un libro possiede un indice che elenca i vari capitoli; ci sono i capitoli che riguardano il passato, quelli riguardanti il presente e infine quelli sul nostro futuro. Dobbiamo assolutamente trovare il capitolo in cui ti trovi adesso .
    Kun: Se non ci riusciamo?
    Mirai: Non potrai più tornare.
  • [Kun vede Mirai nel giardino di casa parlare con lui del futuro]
    Kun: Mirai... Mirai dal futuro.
    Mirai: No, per fortuna ora non più: questo è il mio presente. Vediamo... per farti capire, lo sai chi era quello? [Kun annuisce] Proprio così. Devi tornare a casa ora, sta' attento a non perderti, eh?
    Kun: Quindi è un addio?
    Mirai: Non dire sciocchezze! Tranquillo, mi vedrai così spesso da non poterne più.
  • Padre: Hai ancora quel mal di testa?
    Madre: No, è passato.
    Padre: Devi prenderti cura di te.
    Madre: Ultimamente sei molto dolce. [...] Una volta non eri affatto così.
    Padre: Una volta quando?
    Madre: Prima che nascesse Kun. [...] Lavoravi sempre ed eri nervoso.
    Padre: Guarda che anche tu eri così.
    Madre: Perché, ora sono cambiata?
    Padre: Ora sei imperturbabile. Eri ansiosa, avevi sempre i nervi a fior di pelle e...
    Madre: Ti prego, non ricordarmelo. [...]
    Padre: Pensi che sia un padre migliore adesso?
    Madre: Be', non sei male. [...] E io, invece? Sono una madre migliore?
    Padre: Sei brava, ma ancora non sei perfetta.
    Madre: "Brava" direi che mi va bene, pensavo di essere un disastro.

Citazioni su Mirai[modifica]

  • Scrivere questo film è stato un modo di registrare ciò che stava accadendo nelle loro vite[3]. Ma la sceneggiatura è anche tratta da molte delle mie esperienze di vita a quell'età o da quanto posso ricordare di allora. Quando si diventa genitori, si ha la sensazione di rivivere la propria infanzia. Almeno nel mio caso. Quindi ti ricolleghi a quel periodo. (Mamoru Hosoda)

Note[modifica]

  1. I treni ad alta velocità in uso sulla rete ferroviaria giapponese; per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.
  2. Riferimento all'Hinamatsuri, la festa delle bambine che si celebra il 3 marzo; la credenza popolare vuole che la sfortuna "passi" dalle bambine alle bambole esposte. Per approfondire vedi la voce corrispondente su Wikipedia.
  3. Si riferisce ai suoi figli.

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