Motomondiale 1998

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Michael Doohan, campione del mondo 1998 nella classe 500

Citazioni sul motomondiale 1998.

  • Questa stagione sarà [...] sempre ricordata per il fattaccio tra Harada e Capirossi, che rovina un campionato altrimenti perfetto dove le nostre 250 si impongono in tutte le gare della stagione eccetto quella inaugurale [...]. Dopo lo smacco inflittoci da Biaggi, ci eravamo presentati al via assetati di vendetta con un superteam composto da Harada, Capirossi e Valentino [Rossi] [...]. Intuiamo subito che con le nostre moto così superiori alla concorrenza possono nascere problemi di rivalità in seno al team, del resto il proprio compagno di squadra [...] è il primo degli avversari. [...] decidiamo [...] di non imporre giochi di squadra o favoritismi: vincerà il più veloce, che in quel momento sembrava a tutti Harada. Non a caso il giapponese si impone in cinque gare contro le solo due di Capirossi, eppure [...] i due si presentano all'ultima gara in Argentina praticamente a punteggio pari [...]. Probabilmente quasi tutti ricordano cosa accadde all'ultima curva, con Capirossi che si getta disperatamente all’interno di un Harada virtualmente campione del mondo e lo fa rotolare nella sabbia. [...] io rimango dell'idea si sia trattato di una staccata troppo azzardata, che privò il giapponese di un titolo meritato. [...] Capirossi ha scritto di avere temuto che Aprilia gli fornisse materiale inferiore rispetto ai due compagni, ma mi sento di dire che non avrebbe avuto senso pagare un pilota due miliardi e poi penalizzarlo [...]. Nonostante l'annata straordinaria, fummo unanimemente accusati di non aver saputo gestire i piloti. Ma cosa significava "gestire i piloti"? Dovevamo imporre ordini di squadra [...]? Ordini che in ogni caso i nostri piloti, tutti con un contratto da prima guida, non avrebbero mai (comprensibilmente) rispettato. Oppure dovevamo sabotare una moto? Si trattava di accuse semplicistiche ma che ci travolsero, creando una situazione di risentimento e tensione che sfociò nella drastica decisione di rescindere il contratto con Capirossi per "comportamento scorretto e antisportivo" [...]. Questa decisione contribuì a peggiorare ancora le cose, perché fu accolta in modo negativo da gran parte della stampa, schieratasi con il pilota. Per finire in bellezza, tanto la giustizia sportiva [...] che quella civile ritennero la manovra di Capirossi non antisportiva. Che dire? Ogni cosa deve essere valutata nel contesto storico in cui accade, ed in quel momento, forse anche in preda ad un certo delirio di onnipotenza, ci sentivamo feriti e nel giusto. Oggi [...] tutto riacquista una prospettiva più obiettiva, e francamente mi piacerebbe stringere la mano a Capirossi [...]. Forse, se fossi stato un pilota, avrei tentato anche io quella staccatona! (Ivano Beggio)
  • Stagione 1998, una delle più incredibili della storia del motociclismo e certamente la più tosta per Capirossi e Biaggi: Loris che nell'ultima gara dell'anno conquista il suo contestato titolo della duemmezzo, Max che vince all'esordio in 500 come aveva fatto soltanto Saarinen, eppure non gli basta. [...] A quell'epoca, pare una favola, i piloti spagnoli contavano poco e l'Aprilia dominava due classi: Valentino Rossi aveva già vinto il titolo della 125, e conquistò all'esordio in 250 cinque successi come Harada; mentre Sakata ("Kazuto di nome e di fatto" specificai nella telecronaca) tra le piccole suonava con l'Aprilia un nugolo di Honda. Katoh (Honda) vinse la 250 in Giappone [...], poi l'Aprilia si prese tutte le gare: con i tre ufficiali (Harada, Rossi e Capirossi), e al Mugello con il mitico collaudatore Marcellino Lucchi. Si arrivò all'ultima prova in Argentina con Capirossi a quota 204 e Harada a 200. Loris iniziò in testa l'ultimo giro, ma fece due errori e fu passato sia da Valentino (che vinse) sia da Tetsuya. Speronò o non speronò volontariamente il giapponese a due curve dall'arrivo? Per Harada sì, per l'Aprilia pure, per la FIM prima sì e poi no. Ma alla fine il campione del 1998 fu Capirex: licenziato dall'Aprilia [...], riabilitato da un tribunale, indennizzato con un mucchio di soldi, un gran casino che a distanza di tempo è giusto definitivamente archiviare, considerando che Loris ha chiuso una splendida carriera ed è comunque tra i grandi. Perfino Harada ha messo una pietra su tutto e gli è amico, dunque faccenda chiusa. Resta invece ancora aperta la ferita di Biaggi in 500 (su V4 Honda del team Kanemoto), che a Barcellona, terzultima gara della stagione 1998, si presentava con quattro punti più di Doohan: 189 a 185. In quel GP di Catalunya Max era secondo nella scia di Barros, quando in fondo al dritto spuntò una bandiera gialla che il romano non poteva vedere. Barros rallentò, Biaggi lo sorpassò sullo slancio, Barros passò di nuovo e la direzione gara ordinò un ride through ad entrambi; Max non obbedì, allora uscì anche la bandiera nera ma lui niente: pur squalificato, chiuse davanti a Doohan. Difficile accettare che un campionato magnifico come quello, col titolo ancora tutto da giocare, finisse così male; e allora si parlò di complotto [...], e certo la penalità era sproporzionata all'infrazione, ma il regolamento era quello. Le ultime due gare furono vinte da Mick Doohan, campione per la quinta volta consecutiva; Max fu vice-campione. (Nico Cereghini)
  • [Nel 2021, «cosa ha significato per te vincere il Mondiale 250?»] Un titolo molto discusso: sono passati [...] anni e ancora si parla di quel sorpasso o incidente [con Harada, ndr], ma io penso che un titolo non si vince in una gara, si vince in un campionato intero. Fu una stagione difficile: correvo con l'Aprilia di Mauro Noccioli, che non era una moto ufficiale. Non combattevamo ad armi pari, quindi fu una bella soddisfazione. (Loris Capirossi)

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