Nadia Campana

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Nadia Campana (1954 – 1985), poetessa, traduttrice e saggista italiana.

Citazioni di Nadia Campana[modifica]

  • La parola poetica trasforma, anzi, già in sé è vita, e la vita reale accanto ad essa non può che essere progressivamente polverizzata da quel vento fino a diventare anch'essa incandescente.[1]
  • Ho amato e a volte detestato (nel senso di voler togliere dal testo) la Dickinson per il suo rifiuto di coniugare i desideri con la storia e saldarsi invece in una posizione di monade: l'unica cosa che l'aggancia alla storia è la parola.[2]
  • [Su Emily Dickinson] Il suo è un punto di vista premorale non dialettico, non conflittuale, che mira all'intelligenza delle cose e all'intensità dei rapporti, senza passare attraverso la psicologia e la morale. Scrivendo dice solo se stessa – ma questa è la sua scelta – e la porta avanti in fondo con intransigenza. Gli abbracci e le ripulse che alternava nei confronti delle persone denunciano una volontà di starsene in disparte rispetto al reale.[3]
  • [Su Emily Dickinson] La sua goffaggine svela l'estraneità al commercio mondano e una sordità a ogni luogo comune. Ella rifiuta di sostenere la funzione di civiltà che alle donne è sempre stata affidata: quella di seguire le inclinazioni emotive, le regole amorose e quelle naturali... sceglie di essere un'asceta.[4]

Note[modifica]

  1. Dal saggio incompiuto su Marina Cvetaeva, citato in Rosa Riggio, L'esattezza dello sguardo di Nadia Campana, niederngasse.it.
  2. Da Visione postuma, Raffaelli Editore, Rimini, 2014, p. 64. Citato in Ennio Abbate, Su "Visione postuma" di Nadia Campana, poliscritture.it, 12 novembre 2014.
  3. Da Visione postuma, p. 76. Citato in Ennio Abbate, Su "Visione postuma" di Nadia Campana, poliscritture.it, 12 novembre 2014.
  4. Citato in Alida Airaghi, Sui poeti 2, Youcanprint Self-Publishing, Lecce, 2020, p. 93. ISBN 978-88-31698-76-4

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