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Narges Mohammadi

Da Wikiquote, aforismi e citazioni in libertà.
Narges Mohammadi
Medaglia del Premio Nobel
Medaglia del Premio Nobel
Per la pace (2023)

Narges Mohammadi (1972 – vivente), attivista iraniana.

Nobel dissidente. La battaglia di Mohammadi per l'Iran libero

Francesca Caferri, la Repubblica, 7 ottobre 2023.

  • Non smetterò mai di lottare per la democrazia, la libertà e l'uguaglianza in Iran, anche se trascorrerò il resto della mia vita in prigione.
  • Resterò in Iran al fianco di tutte le coraggiose mamme e donne iraniane contro la discriminazione, la tirannia e l'oppressione del regime religioso finché saremo libere. Il Premio Nobel mi renderà più resiliente, più determinata, più ottimista e più entusiasta in questo percorso.
  • [Dalla lettera ai figli rifugiati con il padre a Parigi] Amatissimi Ali e Kiana, avete il diritto di non vivere in un Paese in cui i suoi leader non riconoscono la vostra infanzia e persistono nel ferire il vostro spirito puro. Forse in un'altra terra troverete pace e sicurezza anche in mia assenza.

Intervista di Greta Privitera, corriere.it, 21 giugno 2025.

[Sulla guerra Iran-Israele]

  • [...] ho visto con i miei occhi ciò che è accaduto a Teheran. Ho assistito ad attacchi terribili. Hanno colpito le infrastrutture, molti civili sono stati uccisi. Non posso dimenticare il rumore orribile dei droni e delle esplosioni sopra di noi. È stata una delle esperienze peggiori e più spaventose che abbiamo mai vissuto.
  • Sono passati otto giorni dall'inizio del devastante e spietato conflitto tra il governo d'Israele e la Repubblica islamica. Milioni di persone in Iran e Israele si trovano in una situazione gravissima. Gli attacchi hanno preso di mira i civili nelle aree residenziali, mentre si trovavano nei loro appartamenti. Decine di uomini, donne e bambini indifesi hanno perso la vita. Le infrastrutture sono in via di distruzione. E tra di noi cresce l'ansia per un possibile bombardamento israeliano ai siti nucleari nelle città vicine agli impianti. Sembra che i due Paesi siano diventati il palcoscenico per l'esibizione del potere delle armi militari di due governi.
  • Credo profondamente che la democrazia, i diritti umani e la libertà non si ottengano attraverso la violenza e le bombe. Chiedo che questa guerra venga fermata. La Repubblica islamica dell'Iran e Israele devono raggiungere un cessate il fuoco. Condanno questa guerra nel modo più fermo possibile. Il Medio Oriente ora è sommerso nel fuoco e nel sangue.
  • Politici come Ali Khamenei, leader della Repubblica islamica, e Benjamin Netanyahu, primo ministro di Israele, sono la causa di tutto questo, perché promettono che si può costruire un futuro migliore attraverso la guerra, l'uccisione e la violenza: impossibile.
  • Sto ai fatti: in Iran governa un regime misogino e religioso con Ali Khamenei al vertice, che ci ha portati all'inferno mentre prometteva il paradiso. Allo stesso tempo, anche Netanyahu ci sta portando all'inferno, mentre promette libertà e democrazia. Sono certa che la guerra non porta mai nulla di democratico, né diritti umani né libertà.

Intervista di Gabriella Colarusso, repubblica.it, 23 giugno 2025.

[Sulla guerra Iran-Israele]

  • Sono profondamente preoccupata per il futuro, mi sembra di ritornare indietro di 36 anni. In questi giorni a Teheran il ronzio dei droni e il rumore della contraerea mi hanno ricordato la mia infanzia, durante la guerra Iran-Iraq, quando da bambina insieme alla mia famiglia nel rifugio sentivamo gli aerei iracheni infrangere il rumore del suono sopra le nostre teste.
  • Teheran è una metropoli con oltre dieci milioni di abitanti: un attacco alla capitale potrebbe provocare una catastrofe. Anche se le persone venissero avvisate (cosa praticamente impossibile a causa dell'interruzione di internet), ci vorrebbero ore per evacuare l'intera città. A Teheran non esistono rifugi, gli abitanti sono completamente abbandonati a se stessi di fronte agli incessanti e letali attacchi israeliani. Ogni giorno veniamo a sapere che diversi civili hanno perso la vita. Le persone cercano di aiutarsi a vicenda.
  • È fondamentale capire che, nella lotta continua del popolo contro il regime, il rischio che quest'ultimo si ricompatti non è meno pericoloso della guerra stessa. Il governo farà qualsiasi cosa per sopravvivere, e noi, i cittadini comuni, siamo esposti a minacce tanto dalla guerra quanto dalle manovre di autoconservazione del potere.
  • Nessuna guerra può fondare o salvare la democrazia. Questa guerra non potrà mai portare alla trasformazione radicale a cui aspira il popolo iraniano. In un contesto di violenza, uccisioni di civili, minacce alle città, distruzione di infrastrutture vitali e grandi impianti, bombardamenti incessanti su strutture nucleari con il rischio reale di contaminazioni fuori controllo, democrazia e diritti umani vengono inevitabilmente messi da parte.
  • Le conseguenze della guerra tra Israele e la Repubblica Islamica andranno ben oltre i confini dei due paesi coinvolti. Il Medio Oriente non ha più la capacità di reggere un simile livello di violenza, distruzione e spargimenti di sangue. La prosecuzione di una violenza indiscriminata e senza limiti rischia di alimentare un'ondata di instabilità che potrebbe estendersi anche ad altre parti del mondo, compreso l'Occidente. Le guerre in corso non lasceranno in eredità né la democrazia né i diritti umani, ma un cumulo di rabbia, violenza, sangue e instabilità destinato ad alimentare nuovi focolai di conflitto in tutto il mondo.

Citazioni su Narges Mohammadi

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  • Narges è una donna coraggiosa. Ha dedicato la sua vita a combattere per i diritti del popolo iraniano, delle donne, contro la pena di morte. (Shirin Ebadi)

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