Natal'ja Evgen'evna Gorbanevskaja

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Natal'ja Gorbanevskaja nel 2005

Natal'ja Evgen'evna Gorbanevskaja (1936 – 2013), poetessa, traduttrice e attivista russa naturalizzata polacca.

Citazioni di Natal'ja Evgen'evna Gorbanevskaja[modifica]

  • [...] ogni poeta, se è davvero un poeta e non un mentitore mercenario al servizio del regime statale, è una voce inimitabile.
    E questa è un'altra ragione per cui per decine di anni ci hanno privato di enormi porzioni della grande poesia russa del XX secolo, il motivo per cui non autorizzavano che si stampasse la giovane poesia che stava nascendo allora. La voce del poeta è una voce isolata: è la voce dell'individualità e non della collettività, anche quando questi, come Anna Achmatova in Requiem, parla a nome di milioni di persone.
    Questa voce, sia che parli di prigione o d'amore, si rivolge al lettore come singolo, uno per uno, lo distoglie dai compiti collettivi, dalle ennesime direttive del solito plenum del Comitato centrale del partito. E lo aiuta a sentirsi persona e non una vitina nel perfetto ingranaggio dell'"utopia al potere".
    E centinaia, migliaia di questi singoli lettori (non milioni: milioni sono coloro che si sono nutriti della pappa pronta di ciò che si chiamava poesia sovietica), desiderando leggere ciò che volevano, e donare ad altri questa libertà di lettura, crearono un miracolo, a noi noto col nome di samizdat. Su antidiluviane macchine da scrivere si diffusero inizialmente i versi strappati all'oblio o all'oscurità: e questa è la poesia che si può indubbiamente definire, con parole di Mandel'shtam, "aria rubata".[1]

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