Nicola Chiaromonte

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Nicola Chiaromonte nel 1963

Nicola Chiaromonte (1905 – 1972), saggista e critico teatrale italiano.

Citazioni di Nicola Chiaromonte[modifica]

  • La nostra non è un'epoca di fede, ma neppure d'incredulità. È un'epoca di malafede, cioè di credenze mantenute a forza, in opposizione ad altre e, soprattutto, in mancanza di altre genuine.[1]
  • Si è d'accordo nel riconoscere in Camerini un ottimo direttore italiano, capace di dare un film [come T'amerò sempre] decoroso e simpatico, non volgare e non raffinato, buono per il grosso pubblico e accettabile anche dalle povere minoranze. Io, per mio conto, credo che egli potrebbe dare qualcosa di più: c'è in lui una finezza, una gentilezza direi, che pochi mestieranti d'altri paesi hanno. Certe cose egli le vede non solo con abilità e calcolo, ma anche con amore: in taluni momenti la sua sensibilità si raggira fino al ritmo poetico e alla giusta misura, come nella sequenza dei due che scendon le scale, dove la situazione non è straordinaria, ma appunto il ritmo è delicato, tanto delicato che quel signore macchietta, dal fisico buzzo [Loris Gizzi], non disturba come in astratto dovrebbe, ma sopraggiunge discreto come una scherzosa variazione sul tema patetico di una buona canzonetta sentimentale. E allora? Allora, dico, se è capace di queste finezze d'orecchio, [...] non sarà proprio possibile conciliare le due cose, quel tanto d'istinto artistico che Camerini ha e il "genere" da cui si sente irresistibilmente attratto?[2]

Note[modifica]

  1. Da Credere e non credere, Bompiani, 1971.
  2. Da Italia Letteraria, 30 aprile 1933; citato in Francesco Savio, Ma l'amore no, Sonzogno, Milano, 1975, p. 346.

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