Onomatopea

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Copertina di Zang Tumb Tumb di Filippo Tommaso Marinetti pubblicato nel 1914

Citazioni sull'onomatopea.

  • Il nostro amore crescente per la materia, la volontà di penetrarla e di conoscere le sue vibrazioni, la simpatia fisica che ci lega ai motori ci spingono all'USO DELL'ONOMATOPEA.
    Il rumore, essendo il risultato dello strofinamento o dell'urto di solidi, liquidi o gas in velocità, l'onomatopea, che riproduce il rumore, è necessariamente uno degli elementi più dinamici della poesia. Come tale l'onomatopea può sostituire il verbo all'infinito, specialmente se viene opposta a una o più onomatopee. (Es. : la onomatopea tatata delle mitragliatrici, opposta urrrrraaaah dei Turchi, nel finale del capitolo «PONTE», nel mio poema ZANG TUMB TUMB). La brevità delle onomatopee permette in questo caso di dare degli agilissimi intrecci di ritmi diversi. Questi perderebbero parte della loro velocità se fossero espressi più astrattamente, con maggior sviluppo, cioè senza il tramite delle onomatopee. (Filippo Tommaso Marinetti)
  • Tuona, ulula, urla, sibila, fischia, scroscia, ronza, canticchia, brontola, strepita, piagnucola, canta, batte, strepita, schiocca, guaisce, frigna, muggisce, mormora, scricchiola, gorgoglia, rantola, suona, soffia, russa, tambureggia [...]: queste parole e altre ancora, che esprimono suoni, non sono dei semplici segni, ma una specie di scrittura figurata per l'orecchio. (Georg Christoph Lichtenberg)

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