Georg Christoph Lichtenberg

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Georg Christoph Lichtenberg

Georg Christoph Lichtenberg (1742 – 1799), fisico e scrittore tedesco.

Lo scandaglio dell'anima[modifica]

  • Affettazione è un'ottima parola per chi non vuole confessare ciò che egli pensa volentieri di se stesso. (F 1112)
  • Amo più chi scrive in un modo che possa diventare una moda che non chi scrive secondo la moda. (G 134; 2002, p. 487)
  • Anche la scimmia più perfetta non saprebbe disegnare una scimmia. Questo lo sa fare soltanto l'uomo, il quale è anche l'unico che consideri un pregio il saperlo fare. (J 613)
  • Che l'uomo sia la creatura più nobile lo si deduce già dal fatto che nessun'altra creatura lo ha ancora contraddetto. (D 331)
  • Chi è innamorato di se stesso ha almeno il vantaggio di non incontrare molti rivali nel suo amore. (H 31)
  • «Come va?», disse un cieco a uno zoppo. «Come vede», rispose lo zoppo. (E 385) [barzelletta]
  • Credo che non sarà mai possibile dimostrare che noi siamo l'opera di un essere supremo e che non siamo stati, piuttosto, messi insieme per passatempo da un essere molto imperfetto. (D 412)
  • Dio creò l'uomo a sua immagine, dice la Bibbia. I filosofi fanno esattamente il contrario: creano Dio a loro immagine. (D 274)
  • Discorso di un suicida scritto poco prima del gesto
    Amici! Ora io sono dinanzi al sipario, e mi appresto ad alzarlo per vedere se dietro di esso ci sia più pace che di qua. Non si tratta dell'impulso di una folle disperazione. Conosco troppo bene la catena dei miei giorni dai pochi anelli che ho vissuti. Sono stanco di andare avanti. Qui io voglio morire completamente o almeno rimanere per la notte. Qui riprenditi, o natura, la mia materia, impastala di nuovo nella massa degli esseri, fa' di me un cespuglio, una nube, tutto quello che vuoi, anche un uomo; ma non più me! Siano rese grazie alla filosofia se il corso dei miei pensieri non è ora turbato da alcuna pia commedia. Penso abbastanza, non temo nulla: bene, via dunque il sipario! (B 209)
  • Dove la moderazione è un errore l'indifferenza è un delitto. (G 62; 2002, p. 483)
  • È un bell'onore davvero, quello delle donne: dista mezzo pollice dall'ano! (J 100)
  • Ho scorso il registro delle malattie e non vi ho trovato le preoccupazioni e i tristi pensieri, e questo è molto ingiusto. (J 992)
  • I geni aprono le strade, i begli spiriti le appianano e le abbelliscono. Sarebbe consigliabile migliorare anche le strade delle scienze, sì da poter passare più facilmente dall'una all'altra. (D 221)
  • I Sogni di Krüger sono delle verità nella loro più bella veste da camera. (KA 192; 2002, p. 477)
  • Il dubbio non dev'essere altro che vigilanza, altrimenti può diventare pericoloso. (F 447)
  • Il mese di gennaio è quello in cui si fanno gli auguri ai propri amici. Gli altri mesi sono quelli in cui gli auguri non si realizzano. (J 799)
  • Il suo calamaio era un vero tempio di Giano: quando era tappato, in tutto il mondo regnava la pace. (F 1000; 2002, p. 395)
  • Il troppo leggere ha prodotto una dotta barbarie. (F 1085)
  • L'autunno riconta alla terra le foglie che essa ha prestato all'estate. (D 559; 2002, p. 346)
  • La malattia è la più grande imperfezione dell'uomo. (F 762)
  • La virtù programmata non serve a molto. Ciò che conta sono il sentimento e l'abitudine. (H 35)
  • Le verità più pericolose sono quelle moderatamente contraffatte. (H 24)
  • Non appena le conosciamo, le nostre debolezze non ci nuocciono più. (D 24)
  • Non esiste al mondo una merce più strana dei libri: stampati da gente che non li capisce, venduti da gente che non li capisce, rilegati, recensiti e letti da gente che non li capisce, e ora perfino scritti da gente che non li capisce. (K. 172; 2002, p. 519)
  • Oggi la ragione spicca sul regno degli oscuri ma caldi sentimenti come le cime delle Alpi sulle nubi. Tali cime vedono il sole più chiaro e più scuro, però sono fredde e sterili. La ragione si pavoneggia con la sua altezza. (L 406; 2002, p. 465)
  • Oggigiorno abbiamo più dottori di onestà che uomini onesti. (L 46)
  • Perseguire ogni cosa in modo che non rimanga oscura neppure la più piccola idea, cercando di scoprire i difetti, di migliorarli o, più in generale, di dire qualche cosa di più compiuto: è questo l'unico mezzo per attingere il cosiddetto buon senso, che dovrebbe essere lo scopo principale e finale dei nostri sforzi. Senza di esso non c'è vera virtù. (D 133)
  • Piovve tanto forte che tutti i porci diventarono puliti e tutti gli uomini sporchi. (F 100)
  • Se nascesse un altro messia, difficilmente potrebbe fare tanto bene quanto una tipografia. (GH 80, 2002, p. 507)
  • Se una volta un angelo ci parlasse della sua filosofia, credo che alcune tesi ci suonerebbero come 2 per 2 fa 13. (B 242)
  • Se vedono un libero pensatore, i preti starnazzano come le galline che abbiano tra i loro pulcini un anatroccolo che va in acqua. Essi non si rendono conto che in tale elemento la gente si sente tanto al sicuro quanto loro all'asciutto. (G 87; 2002, p. 486)
  • Si è troppo inclini a credere che, se si ha un po' di talento, il lavoro debba riuscire facile. Impegnati sempre, uomo, se vuoi fare qualche cosa di grande. (D 47)
  • Si potrebbe chiamare scacciamosche una prefazione e borsa dell'elemosina una dedica. (D 105; 2002, p. 317)
  • Tuona, ulula, urla, sibila, fischia, scroscia, ronza, canticchia, brontola, strepita, piagnucola, canta, batte, strepita, schiocca, guaisce, frigna, muggisce, mormora, scricchiola, gorgoglia, rantola, suona, soffia, russa, tambureggia [...]: queste parole e altre ancora, che esprimono suoni, non sono dei semplici segni, ma una specie di scrittura figurata per l'orecchio. (A 134, 2002, p. 262)
  • Un libro è uno specchio: se vi sbircia dentro una scimmia, esso non può certo riflettere un apostolo. Non abbiamo parole per parlare di saggezza con un imbecille. È già saggio chi capisce il saggio. (E 215)
  • Un maestro di scuola e un professore non educano degli individui, ma delle specie. È un pensiero che merita di essere preso in molta considerazione. (J 73)
  • Un problema: che cosa è più difficile, pensare o non pensare? L'uomo pensa per istinto, e chi non sa quanto sia difficile reprimere un istinto? I piccoli spiriti, dunque, non meritano il disprezzo con cui ora s'incomincia a trattarli in tutti i paesi. (B 308)
  • Una volta si battezzavano le campane, ora bisognerebbe battezzare i torchi dei tipografi. (L. 179; 2002, p. 458)
  • Vorrei proporre come simbolo dell'Illuminismo quello ben noto del fuoco (Δ). Il fuoco dispensa luce e calore, ed è indispensabile per la crescita e il progredire di tutto ciò che conta. Solo che, se lo si usa sconsideratamente, brucia e distrugge. (J 971; 2002, p. 435)

Osservazioni e pensieri[modifica]

  • Al rispetto spesso sconsiderato per le antiche leggi, le antiche usanze e l'antica religione dobbiamo tutto il male di questo mondo.
  • Anche i grandi uomini peccano, e spesso peccano tanto sovente che si sarebbe tentati di crederli piccoli uomini.
  • C'è gente che crede ragionevole ciò che vien fatto con una faccia seria.
  • Che nelle chiese si predichi non rende inutili i parafulmini su di esse.
  • Chi ha meno di quanto desidera deve sapere che ha più di quanto vale.
  • Ci sono molti uomini che leggono per non dover pensare.
  • Con le spiritosaggini è come con la musica: più se ne sente più si diventa esigenti.
  • Credete voi che il buon Dio sia cattolico?
  • Dio creò l'uomo a sua immagine: vuol dire probabilmente che l'uomo creò Dio secondo la sua immagine.
  • È conforme all'ordine naturale che animali senza denti abbiano le corna: quale meraviglia se succede lo stesso a uomini e donne anziani?
  • È impossibile portare la fiaccola della verità tra la folla senza bruciare qua e là una barba o una parrucca.
  • È pericoloso per il perfezionamento del nostro spirito riscuotere plauso per opere che non richiedono tutta la nostra energia. Ci si adagia subito nell'immobilismo. La Rochefoucauld crede pertanto che nessun uomo finora abbia fatto quello che avrebbe potuto fare: penso che questo sia per la maggior parte vero. Ogni animo umano ha una porzione di indolenza che lo porta a fare più volentieri ciò che gli riesce più facile.[1]
  • È sempre conciliante la persona più sana, più bella e dalla figura più armoniosa. Chi ha invece un'imperfezione, è subito pronto a difendere a spada tratta il proprio punto di vista.[2]
  • Esiste una specie di ventriloquismo trascendentale con il quale si può far credere alla gente che qualcosa che è stato detto in terra proviene dal cielo.
  • Fare esattamente il contrario è anche imitare: vale a dire che si imita il contrario.
  • Gli uomini che non hanno mai tempo sono quelli che fanno pochissimo.[2]
  • I santi di legno scolpito hanno certo fatto più per il mondo che quelli in carne e ossa.
  • Il buon Dio deve volerci proprio bene: viene da noi sempre col cattivo tempo.
  • Il nostro concetto di Dio che altro è se non la personificazione dell'incomprensibile?
  • Il nostro mondo diverrà un giorno tanto raffinato che sarà ridicolo credere in Dio come oggi è ridicolo credere agli spettri.
  • In nome del Signore abbrustoliscono, in nome del Signore bruciano e consegnano al diavolo; tutto in nome del Signore.
  • L'americano che per primo scoprì Colombo fece una brutta scoperta.
  • L'occasione non fa solo ladri, ma anche "grandi uomini".
  • L'uomo ama la compagnia, anche se è soltanto una candela che fuma.[2]
  • L'uomo è un capolavoro della creazione non foss'altro perché, nonostante tutto il determinismo, crede di agire come un essere libero.[2]
  • La cosa peggiore che si possa fare è pensare e riflettere con angoscia a che cosa si sarebbe potuto fare.
  • La gente che ha letto molto, di rado fa grandi scoperte.[2]
  • La moderazione presuppone il piacere; l'astinenza no. Perciò ci sono più astemi che moderati.
  • La prefazione di un libro potrebbe essere chiamata il parafulmine.
  • Leggere significa prendere in prestito; tirare fuori qualcosa di nuovo di ciò che si è letto significa ripagare il debito.
  • Lo spirito e la bizzarria vanno adoperati con cautela, come tutte le sostanze corrosive.
  • Mi dispiace – esclamò un italiano – che non sia peccato bere l'acqua: come sarebbe gustosa!
  • Nel bastonare era trasportato da una specie di istinto sessuale: bastonava solo sua moglie.
  • Nessuna invenzione è stata più facile per l'uomo di quella del Cielo.
Di tutte le invenzioni dell'uomo dubito che ve ne sia qualcuna più facilmente realizzata di quella del Paradiso.
  • Niente contribuisce di più alla quiete dell'animo del fatto di non avere alcuna opinione.
  • Noi abbiamo solo quattro principi di morale: 1) Quello filosofico: fa' il bene per se stesso, per rispetto alla legge; 2) Quello religioso: fallo perché è la volontà del Signore, per amore di Dio; 3) Quello umano: fallo perché aumenta la felicità, per amor proprio; 4) Quello politico: fallo perché giova al benessere della società della quale tu sei una parte, per amore della società con riguardo a te stesso.
  • Non bisogna fidarsi di quegli uomini che danno le loro assicurazioni mettendosi la mano sul cuore.[2]
  • Non bisogna giudicare gli uomini per le loro opinioni, ma per ciò che queste opinioni fanno di loro.[2]
  • Non c'è uomo al mondo che, trasformandosi in briccone per mille talleri, non avrebbe preferito rimanere onesto per metà della somma.
  • Non è strano che gli uomini combattano tanto volentieri per una religione e vivano così malvolentieri secondo i suoi precetti?
  • Non so dire in verità se la situazione sarà migliore quando cambierà; posso dire che deve cambiare se si vuole che sia migliore.
  • Presso la maggior parte degli uomini l'incredulità in una cosa si basa sulla cieca fede in un'altra.[3]
  • Quando doveva far uso della mente era come quando qualcuno abituato a usare la destra è costretto a usare la sinistra.
  • Quando si fa qualcosa molto volentieri, c'è quasi sempre, in quel che si fa, un qualcosa che non è la cosa stessa.[2]
  • Ringrazio Dio per avermi fatto diventare ateo.
  • Sbagliare è cosa umana, anche per questo: gli animali sbagliano poco o non sbagliano affatto, almeno i più intelligenti fra essi.
  • Si può paragonare la nostra vita a una giornata d'inverno. Veniamo al mondo tra le dodici e l'una di notte e prima delle otto non fa giorno. Non sono ancora le quattro del pomeriggio e fa di nuovo scuro. Alle dodici moriamo.
  • Si vede chiaramente dalla guerra in corso che razza di animale sia un soldato. Si lascia utilizzare per instaurare la libertà, per opprimerla, per rovesciare i re, per mantenerli sul trono.
  • Sono convinto che non solo ci si ama negli altri ma anche ci si odia.[2]
  • Sono molto più disposto alla compassione nei sogni che quando sono desto.
  • Sotto il sole non esiste essere più perfido e maligno d'una puttana costretta per vecchiaia a diventar bigotta.
  • Spesso ho un'opinione quando sono sdraiato e una del tutto diversa quando sono in piedi.[4]
  • Un uomo di spirito non può nemmeno pensare che esista la parola difficoltà.[2]

Note[modifica]

  1. Da Osservazioni e pensieri, scelta, introduzione e traduzione di Nello Sàito, Fiorenzo Albani, Bologna, 2020, n. 373. ISBN 978-88-95833-10-1
  2. a b c d e f g h i j Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Italo Sordi, Rizzoli, 1992. ISBN 88-17-14603-X
  3. Citato in Elena Spagnol, Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009, p. 463. ISBN 9788811504894
  4. Citato in Dizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, Rizzoli, 2013.

Bibliografia[modifica]

  • Georg Christoph Lichtenberg, Osservazioni e pensieri, scelta, introduzione e traduzione di Nello Saito, Einaudi, Torino, 1975.
  • Georg Christoph Lichtenberg, Lo scandaglio dell'anima. Aforismi e lettere, saggio introduttivo, traduzione, scelta e commento di Anacleto Verrecchia, Rizzoli, Milano, 2002. ISBN 88-17-12760-4
  • Georg Christoph Lichtenberg, Lo scandaglio dell'anima. Aforismi e lettere, a cura di Anacleto Verrecchia, Rizzoli, Milano, 2009. ISBN 978-88-17-12760-8

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