Paolo Cristofolini

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Paolo Cristofolini (1937 - 2020), storico della filosofia e accademico italiano.

Citazioni di Paolo Cristofolini[modifica]

  • È del tutto arbitrario modificare il testo edito nella lingua usata dall’autore sulla base di una traduzione, sia pure contemporanea e condotta presumibilmente su di un buon manoscritto.[1][2]
  • [In Spinoza] L’ignorante è prima di ogni altra cosa un prepotente e un arrogante, nel quale il conatus umano che muove verso lo svolgimento armonico di tutte le nostre potenze fino al pieno dispiegamento della ragione, è compresso e sopraffatto dall’ingenium. Per attenerci a Spinoza […] ogni uomo che vive sotto il dominio delle passioni pretende che gli altri vivano ex suo ingenio, ovvero sotto la legge della sua propria soggettiva prepotenza, ed è questa la radice dell’intolleranza e della prevaricazione, che fa ostacolo al realizzarsi della concordia nelle società umane.[3][2]
  • L'obbiettivo principale di tutto il pensiero di Spinoza - e quindi anche del pensiero politico- è quello di costituire una società di liberi e costituire una società di liberi vuol dire costituire una società di persone che si perfezionano, il cui rapporto reciproco è di miglioramento e, in questo senso, l'amore, l'odio, il contrario (la conflittualità) comporta il degrado della vita sociale e ha nell'amore il suo contrapposto.[4]
  • Spinoza rigetta con forza l'idea tradizionale che l'anima possiede una sede (mortale o immortale), egli non solamente nega che l'anima, in caso di morte, lasci il corpo per conseguire una differente destinazione, ma anche che l'anima perisca insieme al corpo. Al fine di comprendere la posizione di Spinoza, dobbiamo riprendere la sua teoria del conatus, cioè il desiderio di ogni ente -e quindi anche del corpo e dell'anima ([in quanto] idea del corpo)-, di persistere nel suo proprio essere, un desiderio che appartiene all'essenza di ogni ente. Secondo Spinoza, noi siamo parte di un infinito intelletto divino poiché l'eternità che è in Dio è insita anche nelle cose, e perciò anche nei nostri corpi e nelle [nostre] anime.
Spinoza strongly rejects the traditional idea that the soul has a (mortal or immortal) seat, that is, he not only denies that the soul, in the case of death, leaves the body to reach another destination, but also that the soul dies together with the body. In order to understand Spinoza’s position, we have to turn to his theory of conatus, that is, the desire of each being, thus also of the body and the soul (the idea of the body), to persevere in its own being – a desire which belongs to the essence of each being. According to Spinoza, we are part of the infinite divine intellect because the eternity which is in God is also in things, thus also in our bodies and minds.[5]

Note[modifica]

  1. Paolo Cristofolini, Ethica, editore ETS, Pisa, presentazione.
  2. a b Citato in Tomaso Cavallo, Scienza intuitiva come passione della ragione: l’Etica di Spinoza, a cura di Paolo Cristofolini, Consecutio Rerum, n. 6., 10 febbraio 2012.
  3. P. Cristofolini, L’uomo libero. L’eresia spinozista alle radici dell’Europa moderna, p. 88.
  4. Citato in Intervista a Paolo Cristofolini - festivalfilosofia 2013, Youtube, 4 dicembre 2019 (dal minuto 3:28 al min. 4.15).
  5. Citato da Adriano Fabris, Paolo Cristofolini, Spinoza nel XXI secolo, in Teoria - una rivista di filosofia fondata da Vittorio Sainati, editore ETS, 6 settembre 2012, pp. 7-14.

Voci correlate[modifica]