Per Daniel Amadeus Atterbom

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Per Daniel Amadeus Atterbom, olio su tavola, 1831 (Johan Gustaf Sandberg, Museo nazionale di Stoccolma)

Per Daniel Amadeus Atterbom (!790 – 1855), scrittore e poeta svedese.

Citazioni di Per Daniel Amadeus Atterbom[modifica]

  • Comune, come quello del sole, è lo splendore della bellezza: | soltanto un pazzo vuole fruirne da solo! | Tra le sfere stellate, liberissime e sconfinate, | senza posa esso[1]placa la sete degli esseri finiti. || Solo un cuore batte nell'universo eterno! | Solo una legge io osservo, per quel che ha comandato. | In mille creature palpita il suo sangue, | e tutto si ristora nel flusso dell'essere. || Così, fino alla consumazione dei tempi, | io condivido in me la corrente fluente di mille vite. | Che importa, se là traspare la via della morte, | che è solo un ritmo nella sfilata precipite delle ore? || Così la lampeggiante forza del bacio nelle vene, | e il succo astrale[2]del nettare, | e l'ambra[3]che si coglie dal mio orlo purpureo | ti spiegano il modo di vivere della regina dei fiori.[4]

Note[modifica]

  1. Lo splendore della bellezza. Cfr. Antologia delle letterature nordiche, Letteratura Universale, vol. XXVIII, p. 144, nota 2.
  2. Concesso dagli astri, dal destino. Cfr. Antologia delle letterature nordiche, Letteratura Universale, vol. XXVIII, p. 145, nota 1.
  3. Le gocce secche del nettare. Il poeta fonde qui due concetti: il liquido dolce nel calice del fiore e la sostanza divina che, secondo il mito greco, conferiva agli esseri l'immortalità. Cfr. più dettagliatamente, Antologia delle letterature nordiche, Letteratura universale, vol. XXVIII, p. 145, nota 2.
  4. Da La rosa, in Marco Scovazzi, Antologia delle letterature nordiche, Letteratura Universale, a cura di Luigi Santucci, vol. XXVIII, traduzione per Per Daniel Amadeus Atterbom di Marco Scovazzi, Fratelli Fabbri Editori, Milano, 1970, pp. 144-145.

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