Persepolis (film)

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Persepolis

Immagine PersepolisLogoTitre.jpg.
Titolo originale

Persepolis

Lingua originale francese
Paese Francia
Anno 2007
Genere animazione
Regia Marjane Satrapi,
Vincent Paronnaud
Soggetto Marjane Satrapi
(graphic novel)
Sceneggiatura Marjane Satrapi,
Vincent Paronnaud
Produttore Kathleen Kennedy
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Persepolis, film d'animazione francese del 2007 diretto da Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud.

Frasi[modifica]

  • Mi ricordo! A quell'epoca conducevo una vita tranquilla e senza storie. Una vita da bambina. Andavo pazza per le patatine con il ketchup, Bruce Lee era il mio eroe preferito, portavo le Adidas e avevo due ossessioni: potermi radere un giorno le gambe e diventare l'ultimo profeta della galassia. (Marjane)
  • Sai cosa fanno alle ragazze quando le arrestano? Sai cos'è successo a Niloufar? Sai che l'hanno fatto? Tu sai che per legge non si può uccidere una vergine. La sposano con un guardiano della rivoluzione, e lui la violenta prima di giustiziarla. Capisci che cosa vuol dire! Lo capisci! (Tadji)
  • Avevo conosciuto una rivoluzione che mi aveva fatto perdere parte della mia famiglia. Ero sopravvissuta a una guerra. E una banale storia d'amore per poco non mi stroncava. (Marjane)
  • È la paura che ci fa perdere la nostra coscienza. È lei che ci trasforma in vigliacchi. (Nonna)
  • La guerra è finita, certo. Però adesso è quasi peggio. La gente non sa neanche più perché ci sono stati otto anni di guerra. (Ebi)
  • L'occidente ha venduto armi su due fronti, e noi siamo stati così sciocchi da entrare in questo gioco cinico. Otto anni di guerra per niente, un milione di morti per niente. Gli ultimi giorni della guerra sono stati terribili, Marji. Un mese prima dell'armistizio, l'Iraq si è messo a bombardare Teheran ogni giorno, come se dovesse cancellarla dalla Terra. (Ebi)
  • Nella vita, conoscerai molti stronzi; se ti feriscono, pensa che è la stupidità che li spinge a farti del male. Ti eviterà di ripagarli con la stessa moneta, perché non c'è niente di peggio al mondo del rancore e della vendetta. Resta sempre integra e coerente con te stessa. (Nonna)

Dialoghi[modifica]

  • Marjane: Io, Marjane, futuro profeta, ho deciso che: primo, tutti devono tenere un buon comportamento; secondo, tutti devono avere una buona parola; terzo, tutti devono fare una buona azione; quarto, i poveri devono mangiare un pollo arrosto al giorno; quinto, nessuna vecchietta deve più soffrire.
    Nonna: Allora, Marji, se è così, voglio essere la tua prima discepola.
    Marjane: Davvero? Grandioso!
  • Tadji: Finalmente pagherà per tutto il male che ci ha fatto.
    Nonna: Sì, figlia mia. Il tuo povero padre sarà vendicato.
    Tadji: Lo scià può fare le valigie e raggiungere i suoi compari a Washington.
    Marjane: Io però penso che amo lo scià. È stato scelto da Dio. Sì, è verissimo. È Dio in persona che me l'ha detto; Dio e la mia maestra.
    Ebi: Per cominciare, lo scià non è stato scelto da Dio.
    Marjane: Sì invece, la maestra...
    Ebi: Questo è quello che ti dicono. Ora ti racconto com'è andata veramente. La verità è che cinquant'anni fa, il padre dello scià, che era un ufficiale, voleva rovesciare l'imperatore Qajar e instaurare una repubblica.
    Reza Pahlavi: Io farò come Ataturk; modernizzerò questo paese e instaurerò una repubblica!
    Ebi: Ma gli inglesi avevano avuto sentore del progetto, e un giorno...
    Ufficiale britannico: Buongiorno. Perché vuoi instaurare una repubblica quando potresti essere imperatore?
    Reza Pahlavi: Io? Imperatore?
    Ufficiale britannico: Ma certo. Meglio di un presidente. Tu avrai tutti i poteri. Un paese come il tuo ha bisogno di un uomo forte come te alla guida.
    Reza Pahlavi: Non è sbagliato.
    Ufficiale britannico: E poi tu lo sai che il clero è contro la repubblica. Detto tra noi, non ha torto.
    Reza Pahlavi: E che devo fare?
    Ufficiale britannico: Niente! Tu ci dai il petrolio e noi ci occuperemo del resto.
    Reza Pahlavi: Adesso sono io il re! Tutto ciò che è vostro mi appartiene.
    Marjane: Insomma, era uno stronzo!
    Ebi: Sì e no. Era un dittatore, ma ha modernizzato l'Iran. Si può dire che in qualche modo amava il suo paese, non come suo figlio che gli è succeduto.
    Mohammad Reza Pahlavi: Il re sono io adesso! Sono la luce degli ariani. Io farò di questo paese il paese più moderno di tutti i tempi. Il nostro popolo ritroverà il suo splendore.
    Ebi: Sì, il padre dello scià è stato molto duro. Ha perfino messo in prigione tuo nonno. Ma il figlio fu anche peggiore.
  • Signora Nasrine: A scuola hanno dato questa a mio figlio. Dicono ai ragazzi che se avessero la fortuna di morire in battaglia entrerebbero in paradiso con questa chiave, questa chiave di plastica. Gli hanno raccontato che in paradiso c'è cibo in abbondanza, donne, palazzi d'oro, diamanti, e poi...
    Tadji: Donne?
    Signora Nasrine: Beh, sì. Ha quattordici anni.
  • Professoressa: Dopo l'instaurazione del nostro governo, non abbiamo più prigonieri politici.
    Marjane: Professoressa?
    Professoressa: Abbiamo pagato cara la nostra libertà, ma l'abbiamo ottenuta.
    Marjane: Professoressa!
    Professoressa: Cosa c'è, Satrapi?
    Marjane: Mio zio è stato in prigione sotto il regime dello scià, ma è il nuovo regime che ha ordinato la sua esecuzione. Dite che non ci sono più prigionieri politici, ma dai tremila sotto lo scià siamo passati a trecentomila con voi. Come osa mentirci in questo modo!
  • Momo: Hai visto una rivoluzione e una guerra.
    Marjane: Beh, sì.
    Momo: E... hai visto tanti morti?
    Marjane: Ehm... qualcuno.
    Momo: Wow! Pazzesco.
  • Marjane: Come dico da dove vengo mi guardano come una selvaggia. Per loro siamo dei pazzi fanatici che passano il tempo a urlare e a picchiarsi.
    Nonna: Pensi che sia un motivo per rinnegare le tue origini? Ti ricordi quello che ti avevo detto? Resta integra e coerente con te stessa.

Citazioni su Persepolis[modifica]

  • Un film che consiglio a tutti, soprattutto alle giovanissime che vogliono capire dove inizia ciò che sta accadendo oggi in Iran, che vogliono capire le radici storiche del conflitto. (Roberto Saviano)

Voci correlate[modifica]

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